Walt Disney: lavoratori cinesi sfruttati e senza diritti

Bufera sulla Walt Disney, accusata di sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche di suoi fornitori cinesi, alla vigilia dellà¢â‚¬â„¢inaugurazione del nuovo parco Disneyland di Hong Kong, prevista il prossimo 12 settembre [RsiNews].


La denuncia della violazione degli standard internazionali e delle stesse leggi cinesi sul lavoro è contenuta nel dossier à¢â‚¬Å“Looking for Mickey Mouseà¢â‚¬â„¢s Conscienceà¢â‚¬?, diffusa da unà¢â‚¬â„¢organizzazione non governativa universitaria di Hong Kong, gli Students and Scholars Against Corporate Misbehavior (SACOM), che, tra maggio e agosto, ha concentrato la propria attenzione su tre fabbriche di Hong Kong e su una in Giappone, scoprendo, tra là¢â‚¬â„¢altro, frequenti incidenti sul lavoro ed anche alcune morti, oltre a paghe sotto il minimo legale e turni di lavoro massacranti.

SACOM, che ha svolto la ricerca in collaborazione con la ong statunitense National Labor Committee (NLC), afferma che scopo della denuncia non è far sàƒÂ¬ che le fabbriche in questione siano cancellate dalla lista dei fornitori di Walt Disney, ma ottenere che la compagnia americana paghi maggiormente le fabbriche presso cui si approvvigiona, in modo da non fornire alibi per lo sfruttamento dei lavoratori locali.

Nelle fabbriche che producono gadget e libri della Walt Disney per bambini à¢â‚¬ ma che riforniscono anche altre grandi compagnie, come Mattel, McDonaldà¢â‚¬â„¢s, Pepsi e Wal-Mart à¢â‚¬ gli orari di lavoro sono di 10-13 ore al giorno per sei-sette giorni la settimana, gli straordinari spesso non sono pagati, alle donne è negato ogni diritto legato alla maternitàƒ .

I lavoratori, normalmente migranti dalle campagne, dormono in otto-dieci in stanze disadorne e ricevono pasti di pessima qualitàƒ . Sono frequenti i casi di svenimento per stanchezza e caldo eccessivo nei luoghi di lavoro. I lavoratori non hanno assicurazione sanitaria, non maturano la pensione, non possono organizzarsi liberamente. Nessun diritto è loro riconosciuto.

La richiesta di SACOM e NLC è che Walt Disney fornisca nomi e indirizzi di tutti i propri fornitori cinesi, consentendo alle organizzazioni per i diritti umani, delle donne e dei lavoratori, di accedere agli impianti, per tenerli sotto controllo, in collaborazione con gli operai che vi lavorano.

Walt Disney ha reagito alla diffusione del dossier incaricando unà¢â‚¬â„¢organizzazione non profit statunitense, VeritàƒÂ©, di indagare approfonditamente sulle accuse, assicurando che forniràƒ la propria collaborazione e assumeràƒ le iniziative adeguate.

I fornitori di Walt Disney sotto accusa sono Nord Race Paper International Limited, Lam Sun Plastic Products e Hung Hing Printing (China) Company Limited.

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