Canone Rai: pagare o non pagare ?

Una lettera aperta ai Consiglieri d'Amministrazione della Rai
A gennaio di quest'anno ho pagato il 50% del Canone RAI subordinando il pagamento del saldo alla fine di giugno alla condizione di  ” sostanziali cambiamenti della programmazione dell'azienda pubblica ed alla pubblicizzazione dei costi di tutti i programmi diffusi dalle tre reti Tv -Rai nella fascia oraria 18,00-24,00 durante l'intero 2004 .


Mi ritengo co-proprietario dell'intero patrimonio del sistema televisivo pubblico-privato, a pari titolo con tutti gli altri consumatori italiani che pagano, di fatto, tutte le emittenti televisive attraverso i sovraprezzi sborsati al momento dell'acquisto dei prodotti  reclamizzati  e, tanto più, proprietario della Rai, a pari titolo  con tutti gli altri abbonati che pagano anche il canone annuo.

Mi sento completamente espropriato da un presidente del Consiglio   che ha saputo condizionare pesantemente il servizio televisivo pubblico piegandolo sempre di più ai suoi interessi, enormemente  aumentati da quando occupa Palazzo Chigi, mentre  la gran parte degli italiani vede peggiorare ogni giorno le sue condizioni materiali  di vita e sempre più ristretti i suoi margini di libertà .

In quanto sostanziale co-finanziatore dell'intero sistema televisivo del mio Paese mi ritengo assolutamente in diritto di conoscere e di influire sui criteri di spesa che determinano le scelte di fondo  del  servizio televisivo pubblico  oltre che mettere in atto tutte le forme di resistenza nonviolenta al plagio consumistico ed al rincaro dei  prezzi sostenuto  dalla lobby pubblicitaria (degnamente rappresentata dal presidente Upa Giulio Malgara) attraverso  la gestione dei “Consigli per gli acquisti” nelle emittenti private e nella parte ” commerciale” della Rai.

Sono in ottima e numerosissima compagnia  quando affermo che mai come in questi due ultimi anni la Rai , specialmente nella prima e nella seconda rete, è stata  capace di  frullare in continuazione, così tante e così pesanti vacuità .
Cito per memoria :
A – i  più diversi reality shows   trainati dal “Grande Fratello”
B – i giochi  pieni di nulla (dalle scatole dell'emerito Bonolis ai Raccomandati di Conti, dai ballerini della Carlucci agli ereditieri di Amadeus, alle scimmiette di Simona Ventura
C – le settimane monotematiche dedicate alla scelta della venere italo-mondiale e della venere italo-italiota  oppure alle ugole emergenti  ed alle ugole perduranti della canzone italiana.
D – le fiction nostrane, più o meno gialle o rosa, generalmente impegnate a scandagliare i risvolti perversi o virtuosi dell'anima individuale, ma lontane mille miglia dalle radici sociali e strutturali del male e della violenza che tormentano la storia collettiva dei popoli.
E – i f ilm che ci ripropongono in continuazione, nel bene e nel male, solo il modello di vita statunitense, come se il resto del mondo non esistesse
F – le razioni massicce, in tutte le ore del giorno e della notte e in tutti i giorni della settimana e in tutti i mesi dell'anno, di sport sempre più drogati, dal calcio al ciclismo, dalla superatletica alla  supermeccanica su due o su quattro ruote (anche il mito della velocità è una droga.Quanti giovani  e non giovani ne muoiono ?)

Quanto ha speso la Rai nel 2004 per i sopraelencati generi televisivi che possiamo raggruppare nella categoria “circenses” ?
Quanto invece per la divulgazione tecnico-scientifica e culturale in senso lato?  
Quanto e come  per una formazione etica universalista?
Quanto per una  esauriente informazione economica e politica europea e planetaria  in prima e seconda serata?
Quali criteri di spesa  hanno  determinato  i palinsesti delle tre reti pubbliche per il 2005? E come si pensa di spendere per il 2006?

L'attivo di bilancio della Rai in che misura è stato determinato  dal Rapporto  con Sky? Quanto sono costati  e quanto hanno fruttato alla Rai i programmi trasmessi attraverso il satellitare pagati dai cittadini Italiani con un abbonamento annuo doppio di quello Rai ?

Sono convinto che in uno stato autenticamente democratico al servizio televisivo pubblico compete prioritariamente la responsabilità di valorizzare la cultura e le capacità critico- creative di tutto il suo popolo.

Sono convinto che ciò si possa fare comprimendo le spese per i programmi frullascemenze  e i compensi astronomici dei giullari di corte ed impegnando queste cifre in più ampi e qualificati spazi informativi e culturali per le autonomie  regionali e locali, per la comunità europea, per i movimenti democratici di base che cercano e realizzano nel Villaggio Globale nuove concrete forme di convivenza pacifica, equa ed eco-compatibile, per sostanziali e sistematiche diffusioni delle conoscenze scientifiche e tecniche e delle peculiarità artistiche ed etiche di tutti i popoli del mondo con i quali siamo destinati a convivere comunque.

Invece che andare in questa direzione di riqualificazione della Rai e dell'intero sistema televisivo italiano, maggioranza ed opposizione si confrontano su progetti di privatizzazione del servizio pubblico che finirebbero per subordinare la superstite intellettualità ancora viva nella società italiana al totale controllo dei più importanti finanzieri privati  e di una oligarchia politica corrotta ormai  diffusamente diramata, come una vera e propria metastasi, non solo nel partito di Gianfranco Fini (secondo le parole dello stesso segretario di An)  e non solo nello schieramento del centro-destra.

Al nuovo Consiglio di Amministrazione della Rai io  dico che pagherò il  saldo del canone 2005 solo se e quando:

A –  escluderete in via assoluta ogni forma di privatizzazione della Rai.
B- risponderete esaurientemente alle mie domande di trasparenza sui costi dei programmi 2004 e 2005 dei tre canali Tv Rai con particolare riferimento alla fascia oraria 18/24.
C -indicherete chiaramente i vostri progetti di ristrutturazione funzionale e di potenziamento delle programmazioni culturali dei tre canali TV Rai nel 2006.

Poiché ciascuno di voi  è stato indicato e sostenuto da  forze politiche di maggioranza o di opposizione, questa lettera è contemporaneamente rivolta ai partiti che vi hanno  insediato  a viale Mazzini  perché a seguito di  un eventuale silenzio del Consiglio di Amministrazione  su questi temi ho intenzione di contestarne la legittimità con ogni forma possibile di disobbedienza nonviolenta e propositiva.

Il Nuovo Rinascimento è alle porte. Sono certo che l'intelligenza italiana, molto presto, saprà superare l'impotenza che le deriva dalla sua attuale frammentazione e le miserie che affliggono  le programmazioni dell'intero  sistema televisivo italiano .

di Massimo Marco Rossi

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