Pluralismo radiotelevisivo: "Assordante silenzio sul rapporto dell’Ocse"

L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa tira le orecchie al Governo Berlusconi, sempre sul banco degli imputati per lo scarso pluralismo del sistema radio televisivo, ma in Italia il sistema radio televisivo tace, nascondendo ai cittadini la notizia (WWW.CENTOMOVIMENTI.COM).


“E' assolutamente singolare l'assordante silenzio, tranne le solite poche e consuete eccezioni, che sta circondando in Italia il rapporto dell'Osce che, ancora una volta, sanziona l'Italia e segnala il conflitto del presidente del consiglio come un pericolo sostanziale per la libertàƒ dei media in Italia e in Europa – ha tuonato il diessino Giuseppe Giulietti – tale rapporto è arrivato, peraltro, nelle giornate nelle quali il presidente del consiglio editore ha sferrato un nuovo attacco contro Enzo Biagi e contro giornali e giornalisti sgraditi. Quanto sta accadendo non è affatto casuale, dal momento che nelle scorse settimane, in più occasioni, Silvio Berlusconi ha annunciato la necessitàƒ di promuovere una campagna di propaganda attraverso le tv pubbliche e private in vista della prossima scadenza elettorale”.

Il documento Ocse aveva bocciato in modo particolare le leggi varate dal Governo di centrodestra in materia di conflitto d'interessi, giudicate inutili per porre rimedio a quella che viene definita “l'anomalia italiana”. “Il problema del rapporto tra il ruolo istituzionale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed i suoi media – aveva poi spiegato Miklos Haraszti, responsabile per la libertàƒ di stampa dell'organizzazione – potràƒ anche essere stato regolamentato in termini legali dalla legge Frattini, ma resta motivo di preoccupazione dal punto di vista della qualitàƒ democratica. La formula legale che disciplina questo aspetto non crea una distanza sufficiente tra il primo ministro e i suoi media”.

Non migliore il giudizio sulla famigerata Legge Gasparri, una norma che “non riusciràƒ a demonopolizzare in tempi brevi la televisione italiana”. “Il duopolio tv Rai-Mediaset – aveva aggiunto il responsabile dell'Ocse – ha privato gli spettatori italiani di una varietàƒ di fonti di informazione ed ha quindi impedito che venisse garantito il pluralismo”.

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