Onu, due piani di riforma

Rischia di sfumare qualsiasi possibilità dell'Italia di fare parte in permanenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu riformato. Da indiscrezioni del Palazzo di Vetro di New York, infatti, la Commissione dei 16 saggi del segretario generale Kofi Annan, presieduta da John Scowcroft, l'ex braccio destro di Bush padre, ha avanzato due proposte di riforma che escludono il seggio per l'Unione Europea suggerito dal nostro governo.


La prima proposta favorisce la Germania, mentre la seconda ci lascerebbe aperto uno spiraglio come membri del Consiglio a rotazione prolungata. Annan le trasmetterà entrambe ai 191 Paesi membri dell'Onu il 2 dicembre e l'Assemblea generale deciderà il prossimo anno a maggioranza di due terzi.
Le due proposte hanno una base comune: la divisione del mondo in quattro aree geografiche, le Americhe, l'Europa, l'Asia (Australia e Nuova Zelanda incluse) e l'Africa; e il totale dei membri del Consiglio di sicurezza, 24 contro gli attuali 15, cioè sei per ogni area. Ma prevedono soluzioni molto diverse. Oggi il Consiglio è composto da cinque membri permanenti con diritto di veto (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) e da dieci a rotazione di due anni, eletti dall'Assemblea generale, senza potere di veto. Secondo la prima proposta, i membri permanenti passerebbero a 11, ma senza veto. I nuovi sei sarebbero quasi certamente la Germania e il Giappone, che si sono candidati e stanno lavorando assieme, l'India, il Brasile, l'Egitto e il Sud Africa. I membri a rotazione salirebbero a 13 per includere più Paesi terzi.
Stando alla seconda proposta invece, i membri permanenti rimarrebbero cinque, e quelli a rotazione verrebbero portati a 19, naturalmente senza veto. Ma otto di essi, due per area geografica, sarebbero eletti per quattro anni rinnovabili. In questo caso, in rappresentanza dell'Europa, potrebbe affiancarsi alla numero uno, la Germania, proprio l'Italia, anche se non al primo turno. A parere degli esperti, comunque, è difficile dire che scelta farà l'Assemblea generale perché gli Usa non si sono ancora pronunciati in merito. Il presidente Bush si è impegnato a premere per un seggio a Tokio, ma non a Berlino, che non lo ha appoggiato nella guerra dell'Iraq. Di fatto si apre una stagione di grandi manovre diplomatiche a Washington in cui Bush verrà coinvolto di persona.
La riforma del Consiglio di sicurezza dell'Onu sarà tra i temi sul tappeto dell'incontro tra il presidente e il nostro premier Silvio Berlusconi il mese venturo alla Casa Bianca, nonché tra il presidente e il cancelliere tedesco Gerhard Schrà¶der a fine febbraio, sempre alla Casa Bianca. I consiglieri di Bush – che nell'intervallo tra i due incontri si recherà a Bruxelles – hanno promesso che non ignoreranno gli interessi dell'Italia, sottolineando l”importanza del suo contributo in Iraq. Ma il presidente è contrario a un Consiglio di sicurezza dell'Onu «troppo europeo» e – come Annan – vuole andare incontro a Paesi terzi islamici come il Pakistan, che svolgono un ruolo chiave nella lotta al terrorismo.

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