"Vota on.Meno Peggio per un’Italia migliore!"

Beh, insomma chi e' piu' maturo, Fassino, o quella ragazzina del corteo? Non sto dicendo piu' a sinistra, piu' politico: proprio piu' maturo. E non ce l'ho con Fassino: dico Fassino per dire un medio politico come tanti, ne' troppo illuminato ne' troppo cialtrone; un brav'uomo. Fassino, Frattini, Rutelli… o uno come Lerner, o uno come Ferrara. Gente esperta dunque, gente tutto sommato non stronza, professionale; non necessariamente politici; la classe dirigente insomma. Bene. Prendete uno di questi qua. E prendete un medio ragazzo di un corteo. Chi ne ha azzeccate di piu', negli ultimi dodici mesi? Di Riccardo Orioles


L'ideologo dell'Ulivo, in questo momento, e' il buon vecchio Giuliano Amato. Craxi, dopo-Craxi, centrosinistra, D'Alema… A me tutto sommato e' simpatico, perche' qualche anno fa, en passant e senza accorgersene, disse qualcosa di molto bello sui padri di famiglia che non si vergognano di far sesso a colpi di soldi con le ragazze di vita. Comunque, e' un politico important e (anche se non l'ha mai votato nessuno); uno che ai dibattiti sorride con aria saputa e fa la sua figura. Bene, questo e' uno che fino all'altro giorno voleva assolutamente restare in Iraq con cannoni e cavalli, per difendere sia l'Iraq che l'Occidente. Poi arriva Zapatero, e liberi tutti. E gli altri? Grandi politici che non riuscivano a decidere se Iraq si', Iraq no o Iraq mezzo-mezzo. Poi e' arrivato Prodi, e tranquillamente gli ha detto: “Dopo le torture, basta”. E loro si sono accodati, buoni buoni. Il ragazzino del corteo lo diceva gia' da un anno. E' stata penosissima, la figura dei “grandi” in questi giorni a Roma. E' dal 1977 che non esistono scontri violenti di piazza, provocati dai manifestanti, in Italia. A Genova ci sono voluti i blackbloc protetti, e una precisa decisione del governo, per arrivare alle botte. Era evidentissimo a tutti che, non importando blackbloc in citta', e usando la polizia come va usata, i cortei romani sarebbero stati pacifici e allegri – e perch e' non avrebbero dovuto esserlo? Eppure, a quanto pare, tutti se ne sono stupiti.

Il Paese e' molto piu' maturo, ormai, della sua classe dirigente. Amato, Frattini, Rutelli e gli altri sono piu' o meno l'equivalente del vecchio conte Solano della Margherita che, con tanto di basettoni bianchi e di cappello a cilindro, veniva cerimoniosamente ricevuto – come capo dei liberal-moderati – dal granduca di Toscana o dal re di Sardegna. Intanto fuori c'era Garibaldi. Il qualunquismo ingenuo dei politici, compresi e soprattutto i piu' “scaltri” – Fini, D'Alema, Amato – ormai fa tenerezza. Manovre callidissime per risolvere problemi che esistono oramai solo piu' nella loro testa. Ignoranza assoluta di qualunque cosa abbia a che fare con i problemi e le teste della gente di fuori palazzo, quella vera. Noi, per loro, siamo quattordicenni, esattamente come il pubblico per i pubblicitari. “Con dentifricio Dentibelli sei piu' bello e scopi di piu'!”. “Forza Italia!”. “Via le tasse!”. “Uniti per l'Europa!”. L'anti-politica allo stato puro. E intanto i ragazzi ragionano, fanno esperienze, vanno avanti. All'ultimo corteo, per esempio, gli aspiranti black-bloc (veri o pagati: io in queste cose sono maligno) sono stati semplicente soffiati via. Come uno dei problemi piu' futili, da non dedicarci piu' di tre minuti. “Dieci cento mille Nassirya!”. E giu' tutti a dibattere. Ma per i ragazzi dei cortei e' futile dibattere di cose come queste, esattamente come lo sarebbe discutere se qualcuno, in coda al corteo, fra uno slogan e l'altro facesse pipi' per terra. Bambini inutili e basta, oppure spensierati fighetti: in ogni caso, gente che non c'entra. Di Nassirya, noi parliamo con i massimi esperti italiani, dal segretario del sindacato carabinieri a uno come Strada, che da quelle parti ci ha passato una vita. Non certo con i bambini e i fighetti, e memmeno con chi gli da' conto. Abbiamo tante cose serie da risolvere, tante cose da fare! E dobbiamo risolvercele da soli, perche' sui politici-mummie – come abbiamo visto – non si puo' piu' contare. Quanti capilista i n queste elezioni: Berlusconi, Fini, Bertinotti, Bonino, Dipietrocchetto, Pecoraro Scano. Per non parlare di Prodi. Ormai, pubblicitariamente, sono convinti che devono soprattutto ripetere il nome del prodotto. Tanto il pubblico e' scemo. Che il pubblico, cioe' noi, abbia un cervello non li sfiora nemmeno un sospetto.

Finche' c'e' Berlusconi, per quanto buffo e divertente sia (ma ci sta costando davvero un po' troppo) bisogna votare, non c'e' dubbio. Berlusconi e non-berlusconi vuol dire democrazia e non-democrazia. Neutrali non si puo'. Ma poi vorremmo sapere. Le privatizzazioni sono state un bene o un male per l'Italia. Cinque anni, sono passati. Doveva svilupparsi un sacco di ricchezza, di posti di lavoro, di nuova economia. Che fa, e' di Berlusconi la colpa? Oppure, fra cinque anni, l'albero privatizzato comincera' a fiorire zecchini? A Roma ci sono piu' automobili che persone. Che facciamo? Facciamo qualche altra domenica ecologica? O cominciamo a incentivare le energie alternative? Insieme a questa mail, riceverete – in media – cinque o sei spam da virus: con Windows, ne fanno quanti ne vogliono e non c'e' niente da fare. Bene cosi' o cominciamo a fare gli spot Linux del governo? Ci basta l'Iraq (e il Kossovo)? Sicuri che non vogliamo conquistare anche la Grecia, Tripoli e l'Albania? Ce l o mette per iscritto, sig. D'Alema? L'articolo diciotto, che fine fa? Via Cofferati, non se n'e' parlato piu'. La mia nipotina fara' la cococo' tutta la vita, oppure magari a cinquant'anni le farete un contratto all'antica? I soldi dello stato non bastano perche' ci sono troppi pensionati o troppi Tanzi? Chi li sceglie i ministri? Agli esteri, mettiamo un grande politico lungimirante come Amato, oppure un coglionazzo qualunque che non s'e' mai mosso da casa sua come Gino Strada? E agli interni chi ci mettete? Uno come Di Pietro o Enzo “Tonfa” Bianco? Chi lo decide? Magari ci fate una telefonata, prima?

Ecco. Vorremmo una sinistra democratica. Che non c'e'. Mica per faccende “storiche” (il communismo, il fascismo e tutto il resto) ma proprio perche' non son democratici, come categorie, i notabili italiani. Sono brava gente. Spesso sono simpatici. Ma democratici no. “Il compagno Lucio? – mi rispondevano una volta -. Qui al giornale non c'e'. Vedi se lo trovi al Plaza”. Non si puo' essere democratici e vip insieme. Figuriamoci di sinistra. Percio': “Turiamoci il naso e votiamo dicci'”. Dicci': vale a dire Prodi, Follini, D'Alema, Mastella, forse anche Bertinotti, e tutto il resto… Basta che non votiamo Berlusconi. Costa troppo e io sono stufo di pagare. Pero' poi ragioniamoci, a bocce ferme, perche' in realta' dobbiamo ancora cominciare veramente a votare.

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