Vittoria sulla Coca-Cola in Colombia

Dopo dodici giorni di sciopero della fame, dopo decine di morti e continue minacce, i lavoratori del sindacato colombiano Sinaltrainal, da anni impegnato per difendere i diritti dei lavoratori, è riuscito a costringere la Coca Cola al “dialogo” ed al reinserimento di molti lavoratori licenziati.


Lo sciopero era iniziato il 15 marzo per protestare contro la chiusura di 14 fabbriche imbottigliatrici e il licenziamento, ingiustificato e sostenuto dal silenzio del ministero colombiano per la protezione sociale, di 600 lavoratori.

All”agitazione erano seguite le minacce di morte firmate dai paramilitari e un lungo silenzio della multinazionale nordamericana, ma i lavoratori hanno continuato a ricevere solidarietà da ogni angolo del pianeta e della stessa Colombia, e alla fine a fare marcia indietro è stata la compagnia. Se le cause che hanno originato la protesta devono ancora essere risolte, dei primi importanti passi sono già stati fatti nell”incontro fra i rappresentanti di Sinaltrainal e il presidente di Coca cola Colombia.

La multinazionale si è impegnata a non dar seguito a rappresaglie nei confronti dei partecipanti allo sciopero e a revocare le sanzioni imposte; concederà due settimane di licenza remunerata agli scioperanti affinché recuperino la salute e pagherà loro le spese mediche; si farà garante pubblicamente, cioè con la pubblicazione di un documento su un quotidiano nazionale, del rispetto della vita dei propri lavoratori e del loro diritto allo sciopero. Per il 2 aprile è stata fissata una nuova riunione fra la compagnia e il sindacato, Sinaltrainal presenterà la sua proposta per il riordinamento del procedimento di produzione. Da seguire con attenzione.

Per maggiori info: Rete boicottaggio Coca Cola

Fonte: Asud per Carta Mondo

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