Il decreto salvaemittenti è una truffa bipartisan anticostituzionale

Comunicato stampa di Peacelink: Il “decreto salvaemittenti” approvato quest'oggi 23 dicembre 2003 dal Consiglio dei Ministri è una truffa, perche' con questo decreto si vogliono imbrogliare tutti quegli italiani che chiedono il rispetto della legge e dei limiti stabiliti per le concentrazioni di emittenti televisive in mano ad un unico soggetto economico.

Carlo Gubitosa


Il “decreto salvaemittenti” e' una doppia truffa, perche' imbroglia anche il Capo dello Stato, che aveva rifiutato di firmare la “Legge Gasparri” proprio perche' sarebbe stato incostituzionale prolungare il limite del 31 dicembre, oltre il quale sarebbe stato proibito possedere piu' del 20 per cento delle reti televisive.

Il “decreto salvaemittenti” e' una tripla truffa, perche' si cerca di abbindolare l'opinione pubblica spacciandolo come una “attuazione delle direttive del capo dello stato”, mentre ripropone in tutto e per tutto i passaggi della legge Gasparri giudicati incostituzionali da Ciampi.

Il “decreto salvaemittenti” e' bipartisan, perche' non avrebbe potuto essere emanato senza una colpevole omissione del centro sinistra, che nel 1997 ha approvato una legge sull'antitrust televisivo “dimenticandosi” di indicare una scadenza perentoria oltre la quale proibire le trasmissioni “fuori quota”.

Il “digitale terrestre” descritto come la cura ai mali del duopolio televisivo Raiset e' una truffa, perche' si tratta di una tecnologia sperimentale e attualmente non disponibile, che non ha in alcun modo variato la situazione del panorama televisivo nazionale.

Il problema occupazionale che consente a Emilio Fede di continuare a trasmettere utilizzando i lavoratori come “scudi umani” non esiste, perche' una interruzione delle trasmissioni analogiche di Retequattro (emittente priva di concessione) consentirebbe le trasmissioni di Europa 7 (emittente che ha una concessione televisiva ma alla quale finora e' stato impedito di trasmettere). I vertici di Europa 7 si sono gia' resi disponibili ad accogliere tutti i professionisti dell'informazione che potrebbero essere licenziati da Retequattro.

La presunta necessita' di un decreto per “regolamentare” l'oscuramento delle trasmissioni televisive “fuori quota” e' un falso ideologico, perche' gia' oggi esistono delle leggi che disciplinano perfettamente l'interruzione di trasmissioni prive di concessione, ma sono state applicate solamente sulle piccole e scomode “Tv di quartiere”, come “Telefabbrica” di Termini Imerese o “Disco Volante” di Senigallia.

Questo “atto di forza” del Governo Berlusconi, con cui un manipolo di bricconi ha sottratto al parlamento, ai cittadini italiani e alla Corte Costituzionale la sovranita' in materia di pluralismo televisivo, e' l'ennesima conferma del fatto che in Italia la Legge non e' piu' uguale per tutti.

Restiamo in attesa di decreti d'urgenza per risolvere l'emergenza carceraria, i problemi delle aree terremotate, il raddoppio del costo della vita, i problemi di sette milioni di italiani che vivono sotto la soglia di poverta', l'aumento delle tariffe postali a danno dell'informazione libera e indipendente.

Visto che molti giornalisti hanno abboccato all'”esca avvelenata” lanciata dal ministro Gasparri, e hanno acriticamente riportato dichiarazioni del ministro secondo le quali questo decreto sarebbe in perfetta sintonia con la volonta' del Capo dello Stato, abbiamo provato a “tradurre” in lingua italiana il messaggio inviato da Carlo Azeglio Ciampi alle Camere il 15 dicembre scorso, un testo scritto in un rigoroso ma criptico linguaggio “costituzionalese” nel quale si spiega come mai il Presidente della Repubblica ha deciso di non firmare la cosiddetta “Legge Gasparri” sul riassetto del sistema radiotelevisivo.

Speriamo che a questo sforzo di chiarezza e di semplificazione da parte nostra corrisponda anche uno sforzo di onesta' da parte dei giornalisti che saranno chiamati a commentare questo decreto, indipendentemente dal loro “colore” politico.

Carlo Gubitosa
Associazione PeaceLink
Telematica per la Pace – volontariato dell'informazione
www.peacelink.itinfo@peacelink.it
Tel. 3492258342 – Fax 1782279059

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