Notizie alternative: i perché di un’informazione di nicchia


«Il re è nudo, ma non è necessario che lo sappiano tutti».
Se il mondo dell”informazione è assetato di notizie usa e getta, cambiare il mondo non è possibile. A sostenere questa tesi, un giovane giornalista freelance: Carlo Gubitosa lavora per il network PeaceLink, l”associazione di volontariato dell”informazione nata nel 1991 e spedita in rete dall”anno seguente. Cliccare su www.peacelink.it significa dimenticare i grandi gruppi editoriali e televisivi e trovare informazioni sulla cui attendibilità garantiscono giornalisti, volontari, insegnanti, educatori e operatori sociali che si occupano di pace, diritti umani e rispetto dell”ambiente.

Intervista a Carlo Gubitosa, uno dei fondatori di PeaceLink [10 dic 2002] di Elsa Muschella
Notizie alternative: un mondo diverso non è possibile
Il giornalista spiega i perché dell’informazione di nicchia

Contestare i dogmi dell”informazione che il villaggio globale ha scelto, è semplice. A Gubitosa basta elencarne i due difetti più evidenti per far intendere le conseguenze: «Un modo di comunicare asservito alle logiche dei grandi dell”editoria non informa, perché le notizie sono uniformi in tutto il mondo. E ai fruitori dell”informazione è di fatto impedito uno sviluppo del senso critico». Più difficile trovare vie secondarie, anche perché l”idea di quello che è stato uno dei fondatori di PeaceLink, per sua stessa ammissione, non contiene alcun intento rivoluzionario: «L”informazione alternativa non ha bisogno di far proselitismo. C”è anche chi vuole avere un suo piccolo orto, zappare quel suo pezzo di terra senza avere la pretesa di portare più occhi e orecchie possibili dalla propria parte». La costruzione del piccolo orto passa attraverso la contestazione della presunta qualità dei grandi campi informativi. L”audience, il primo paradigma da demolire: «Chi l”ha detto che bisogna uniformarsi al detto Mangiate merda: milioni di mosche non possono essersi sbagliate?». La velocità , il secondo bersaglio: «Perché devo essere informato solo su ciò che è successo tre secondi fa? Perché non posso avere il tempo di giudicare leggendo un approfondimento invece che un”agenzia di stampa?». La sostenibilità economica, l”ultimo ostacolo: «Esiste anche l”informazione non asservita agli inserzionisti pubblicitari: le cooperative informative funzionano alla perfezione, cooperazione e solidarietà pagano».

La differenza tra un professionista e un informatore di mercato, quindi, traccia più o meno la stessa distanza che intercorre tra un ristorante e un Mc Donald”s: Â«àˆ vero che i Mc Donald”s sono ristoranti dove un”intera famiglia può mangiare abbondantemente spendendo poco? Sì, sono economici. Ma non sono ristoranti. Così come un”agenzia ricucinata in redazione non è un”inchiesta». Il motivo per cui in Italia Mc Donald”s non avrà mai il monopolio della ristorazione è uno solo: «Noi italiani abbiamo una cultura gastronomica che ci permette di distinguere il cibo buono dalla schifezza. Purtroppo, nel mondo dell”informazione, non esiste un gourmet equivalente».

I media alternativi lavorano per un”informazione di servizio: lo scopo è quello di far chiedere alla gente dov”è che si trova la verità , «sviluppare la categoria del consumo critico dell”informazione». Se il meccanismo dei tre paradigmi del giornalismo contemporaneo – audience, velocità e sostenibilità economica – si smonta con facilità e quel modo di produrre informazione lo si contesta in toto, allora la scelta deve essere radicale: «La strada secondaria è quella di una minoranza illuminata che costruisce una rete solida di rapporti comunicativi, che cerca e trova notizie e le mette in circolo per il gusto di trasmetterle a una cerchia ristretta di persona».

La vera alternativa è l”informazione di nicchia? Â«àˆ quello che mi auguro. Bisogna sfatare il mito che l”informazione alternativa abbia la presunzione di stare dalla giusta parte della barricata e la pretesa di voler cambiare il mondo: non è vero. Non vogliamo conquistare tutto il pubblico sottratto ai media convenzionali, vogliamo semplicemente offrire strumenti culturali e cognitivi a persone libere. Tutto qui. Affinché possano capire se, come, chi, quando e perché gli si stia rifilando una schifezza al prezzo di un cibo buono».

Be the first to comment on "Notizie alternative: i perché di un’informazione di nicchia"

Leave a comment