CRESCE LA RETE DELLA «SPESA COLLETTIVA»


Etica, qualità biologica e risparmio gli obiettivi di decine di «gruppi d’acquisto solidale» nel Milanese

Manola Olivia

MILANO – Disertano i supermercati, persino nei giorni frenetici dello shopping natalizio. Insensibili a offerte speciali, cedono al carrello dell’iper sotto casa solo quando proprio non possono farne a meno. La spesa? La fanno in gruppo e deve essere rigorosamente biologica. E’ il popolo dei Gas [Gruppi di acquisto solidale], unioni di consumatori che hanno scelto una
«via etica» all’ acquisto. A volte sono vere e proprie associazioni, con tanto di regolamento: nel Milanese i gruppi ufficiali [ si concentrano soprattutto in Brianza] sono una decina con circa 200 iscritti che sono in
costante aumento. Spesso, invece, si tratta di famiglie che decidono di incontrarsi informalmente per fare insieme le compere in modo diverso. Il meccanismo è semplice: i gruppi si riuniscono una volta al mese e compilano una lista della spesa collettiva. I prodotti, dalla pasta al caffé, dalla carne al dentifricio ecologico, vengono comprati all’ingrosso direttamente dalle aziende biologiche. La spesa vie ne poi ritirata a turno da un membro del Gas [a scadenze settimanali se si tratta di frutta e verdura], che hanno diritto soltanto a un rimborso spese. I vantaggi sono molteplici. Il
risparmio, innanzitutto, dovuto all’ordinazione di grossi quantitativi di merce e all’eliminazione degli intermediari [negozi e grande distribuzione].
La qualità dei prodotti, poi, è garantita grazie al rapporto diretto con il produttore. E, infine, c’è l’aspetto etico. «Far parte di un Gas non vuole dire soltanto risparmiare acquistando merce in abbondanza, ma soprattutto chiedersi che cosa c’è dietro un determinato bene di consumo – dice Sergio Venezia, sindacalista della Cisl e fondatore del Gas di Villasanta [30
iscritti] -: se chi lo ha prodotto ha rispettato le risorse naturali e i lavoratori; quanto del costo finale serve a pagare la manodopera e quanto invece la pubblicità e la distribuzione; qual è l’impatto sull’ambiente in termini di inquinamento, imballaggio, trasporto. Ogni prodotto ed ogni azienda hanno una storia che ne costituisce la carta d’identità ». Senza dimenticare i rapporti di amicizia che si creano tra le famiglie che imparano a far la spesa di gruppo. «Per me questo è l’ elemento più
importante – spiega Fabiana Rusconi, del Gas di Basiano -. Ho riunito quattro famiglie coinvolgendo vicini di casa con i quali prima ci si scambiava poco più di un saluto». Gli 80 Gas presenti in Italia sono nati
alla fine degli anni Novanta da Lilliput, la rete del movimento no global, ma ognuno ha una storia diversa. C’ è il Gas di Macherio, ad esempio, collegato a un’associazione cattolica che ha sede all’ oratorio del paese.. O lo stesso Gas di Villasanta, fondato due anni fa da un gruppo di persone iscritte a un corso di ali mentazione naturale. Ancora adesso, la maggior
parte dei suoi «iscritti» è rappresentato da casalinghe che forse non sono del tutto consapevoli della battuta di Beppe Grillo [«La vera urna elettorale oggi è il carrello del supermercato»] che ispira i pionieri del
movimento, ma si sono convertite alla frutta e alla farina biologica. «E’ una valida alternativa alla spesa al supermercato e poi i prodotti sono molto buoni: apprezzo soprattutto la pasta e l’ olio», spiega Massimo
Sampaoli, 59 anni, bancario in pensione, che da due anni ha sposato la filosofia dell’ acquisto etico e fa parte del Gas dell’ associazione Maltrainsema di via Plana, a Milano. Olivia Manola

EVOLUZIONE
Dal «passaparola» ai contatti via Internet Aderire a un gruppo di acquisto solidale è semplice. I «Gas» usano infatti Internet per stabilire contatti e scambiarsi informazioni utili sulle aziende produttrici, sui prezzi e sulle altre attività collegate alla spesa di gruppo. All’ indirizzo Internet http://pages.inrete.it/cocorico sono indicati, divisi per regione, i recapiti degli ottanta Gas ufficiali esistenti in Italia [molti altri non sono registrati, nati per passaparola riuniscono pochissimi iscritti]. Chi
fosse interessato troverà anche l’archivio dei produttori segnalati dai gruppi [dalla ditta specializzata in cosmetici «etici» alla cascina che coltiva ortaggi biologici]. Sul sito, curato da Cocorico [consumatori
coscienti riciclanti compatibili] – un gruppo nato a Torino nel 1994 che promuove camp agne a favore del consumo critico – è inoltre disponibile il testo del documento base dei Gas: «Un modo diverso di fare la spesa». Sul sito sono anche segnalati autori e libri per chi desiderasse approfondire la storia del movimento. Il vademecum dei Gas è «Gruppi di acquisto solidali.
Guida al consumo locale», scritto da Andrea Saroldi.

Corriere della Sera
Martedì, 24 dicembre 2002
Consumi consumatori

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