Ricordiamo Antonino Caponnetto, giudice antimafia


E’ morto Antonino Caponnetto

Padre del pool antimafia,
attivo fino agli ultimi giorni per la legalità .

Antonino Caponnetto, il padre del pool antimafia di Palermo, è morto il 6 Dicembre scorso, ad 82 anni, in una clinica fiorentina dopo una lunga malattia.

Caponnetto era nato il 5 settembre 1920 a Caltanissetta ed era entrato in magistratura nel 1954. Nel 1983 quando Cosa Nostra uccise Rocco Chinnici, capo dell’Ufficio istruzione di Palermo, Caponnetto chiese ed ottenne il trasferimento a quell’ufficio.

In quegli anni a Palermo, inventò il pool antimafia. L’idea di base fu quella di un gruppo di lavoro che si occupasse esclusivamente dei processi di mafia, per avere una visione organica del fenomeno.

Al pool chiamò Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Il loro lavoro portò al primo maxiprocesso contro Cosa Nostra che vide finire agli atti le dichiarazioni di pentiti come Tommaso Buscetta. Quando decise di lasciare Palermo per tornare a Firenze, indicò in Falcone il suo successore e non nascose la sua amarezza, quando il Csm preferì Antonino Meli.

Andò in pensione nel 1990, con il titolo onorifico di presidente aggiunto della corte suprema di Cassazione ma il suo impegno, nonostante l’età e i problemi di salute, sul fronte della legalità fu continuo.

Lezioni ai ragazzi delle scuole sulla giustizia, l’impegno in politica, partecipazione e promozione di convegni.

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