Censura, questa volta tocca a Vauro

In tempi di censura trionfante e di caccia alla streghe nulla sfugge all”occhio vigile dei nuovi inquisitori, soprattutto se la critica o la berlina riguardano la Rai, intoccabile strumento propagandistico-elettorale del Presidente del Consiglio e che tale deve restare, almeno fino alle prossime elezioni. Questa volta è toccato a Vauro e alle sue vignette, ma quel che più dispiace è che lo strumento “repressivo” in questo caso è stato addirittura l”Ordine dei giornalisti del Lazio (MegaChip).


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