da “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”
di P.D. Ouspensky
C’era una domanda intorno alla guerra: Come impedire le guerre?
Ma negli uomini non vi è alcuna resistenza a quelle influenze, e non vi può essere, perché gli uomini sono schiavi. Se fossero degli uomini, se fossero capaci di “fare”, sarebbero capaci di resistere a queste influenze, e di trattenersi dall’uccidersi l’un l’altro.
Le guerre non diminuiscono, ma crescono e non possono essere fermate con mezzi ordinari. Tutte queste teorie sulla pace universale, le conferenze per la pace, ecc., non sono che pigrizia e ipocrisia.
Gli uomini non vogliono pensare a sé stessi, non vogliono lavorare su di sé, non pensano che ai mezzi per indurre gli altri a servire i loro capricci, a fare ciò che desiderano…
Se si costituisse effettivamente un gruppo sufficiente di uomini desiderosi di arrestare le guerre, essi comincerebbero a fare la guerra a coloro che non sono della loro opinione. Ed è ancora più certo che farebbero la guerra a uomini che vogliono anch’essi impedire le guerre, ma in un altro modo. Finirebbero così col battersi.
Gli uomini sono ciò che sono, e non possono fare altrimenti. La guerra ha moltissime cause che ci sono sconosciute. Alcune risiedono negli uomini stessi, altre sono esteriori. Bisogna cominciare dalle cause che sono nell’uomo stesso. Come può l’uomo essere indipendente dalle influenze esteriori, dalle grandi forze cosmiche, quando è schiavo di tutto ciò che lo circonda? Egli è in balia di tutte le cose intorno a lui. Se fosse capace di liberarsi dalle cose, potrebbe anche liberarsi dalle influenze planetarie.
Diventare libero, sfuggire alla schiavitù – ecco ciò per cui un uomo dovrebbe lottare allorché è diventato, anche solo per un poco, cosciente della sua situazione.
Questa è la sola via d’uscita per lui, poiché nient’altro è possibile finché resta uno schiavo, interiormente ed esteriormente.
La prima ragione della schiavitù interiore dell’uomo è la sua ignoranza, e soprattutto l’ignoranza di sé stesso.
Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione del moto e delle funzioni della sua macchina (l’uomo non libero è solo una macchina), l’uomo non può essere libero, non può governarsi e resterà sempre uno schiavo, in balia delle forze che agiscono su di lui.
Ecco perché negli insegnamenti antichi, la prima richiesta a chi si metteva sulla via (iniziatica) della liberazione, era: Conosci te stesso….
( Capitolo V – 97 )
La Luna è la forza principale, o meglio la forza motrice più vicina, più immediata, di tutto ciò che si produce nella vita organica sulla terra. Tutti i movimenti, tutte le azioni e manifestazioni degli uomini e delle piante dipendono e sono comandati dalla luna. La sottile pellicola sensibile di vita organica che ricopre il globo terrestre è interamente dipendente dall’influenza di questa formidabile elettrocalamita che succhia la sua vitalità.
L’uomo, come ogni altro essere vivente, non può, nelle condizioni ordinarie della vita, liberarsi dalla luna. Tutti i suoi movimenti e, di conseguenza, tutte le sue azioni, sono controllate dalla luna. Se egli uccide un uomo, è la luna che lo fa; se si sacrifica per gli altri, è ancora la luna. Tutte le cattive, tutti i crimini, tutti i sacrifici, tutte le imprese eroiche, così come il modo di comportarsi nella vita di tutti i giorni, tutto questo è comandato dalla luna.
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