(Fonte: znetitaly.altervista.org)
di Afrodity Giannakis ” 14 maggio 2014
Vorrei poter lasciare la Grecia. Non posso continuare a vivere qui. Lavoro lunghe ore e vivo piu’ frugalmente che mai e tuttavia non riesco a pagare le bollette, l’imposta sul reddito e le altre imposte, come quella capitaria. Il mio debito fiscale continua a crescere. Finiro’ per perdere la casa. Ci stanno rubando la casa e non sono comunisti. E la gente s’intristisce e impazzisce ogni giorno di piu’. Non posso continuare cosi.
Questa e’ stata la risposta che ho ricevuto quando ho accolto il gestore di una bancarella in un mercato all’aperto nella mia area. A causa delle mie stesse condizioni estremamente difficili di lavoro e di movimento non lo vedevo da mesi. La sua rabbia e la sua disperazione erano molti piu’ forti di prima, cosi come lo sono per maggior parte dei greci comuni.
L’allusione del mio amico ai comunisti si riferisce alla tesi anticomunista di decenni fa usata dalle e’lite al potere. La tesi era che se i comunisti fossero saliti al potere, avrebbero confiscato le case della gente. E’ stata recentemente utilizzata dal ministro della salute, di estrema destra, Adonis Georgiadis.
Di fatto la piccola proprieta’ immobiliare e’ in corso di confisca da parte del capitalismo. La gente perde la casa a favore delle banche perche’ non in grado di pagare le rate del mutuo o di pagare all’ufficio delle imposte i debiti fiscali accumulati.
La confisca delle case e’ stata agevolata da una legge recente che consente il pignoramento di salari, pensioni, risparmi bancari e proprieta’ anche per debiti limitati nei confronti dello stato. Vi sono specificati gli importi del debito cui consegue il pignoramento della proprieta’ o il carcere. Variano a seconda dei soggetti (se i fondi sono dovuti all’ufficio delle imposte, a un fondo pubblico di assicurazione, ecc.). I vari importi sono spesso modificati dal governo. La circolare ministeriale piu’ recente (diffusa il 15 aprile 2014) riguardo al debito fiscale fissa il limite a 1.500 euro.
Il numero delle case pignorate e’ cresciuto negli anni recenti. Una grande ondata di nuovi pignoramenti di case e’ attesa a breve. Il ministero delle finanze ha fatto un accordo con la troika’ (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) per fissare l’offerta iniziale alle aste al 30% del valore reale delle case.
Le difficolta’ finanziarie, unite alle recenti modifiche legislative, hanno portato a un’enorme ascesa delle incarcerazioni per debiti. Le persone sono detenute in condizioni carcerarie barbare e incostituzionali.
La trappola degli aiuti
La grande maggioranza delle persone e’ condannata ad avere prima o poi difficolta’ nel rimborsare i mutui o nell’incorrere in debiti fiscali. Cio’ e’ dovuto alle misure d’austerita’ estrema imposte alla Grecia su ordini della troika’ in accordo con i governi greci.
La gente in Grecia soffre di un’alta disoccupazione (ufficialmente ben superiore al 27%, la piu’ elevata d’Europa), di grandi tagli al reddito, di prezzi in aumento dei beni primari, di tasse inique e insostenibili e di tariffe alle stelle imposte a molti professionisti della classe media.
Dal primo accordo di memorandum’ firmato con la troika nel maggio del 2010, le imposte sulle proprieta’ immobiliari sono aumentate del 684%. La tassazione complessiva e’ cresciuta fino al 900% dal 2010.
In aggiunta ad altre misure irrazionali, alla gente e’ oggi chiesto di pagare un’imposta sul reddito implicito’. In pratica questo significa che anche se non si ha un reddito e’ probabile che si dovra’ pagare un cospicuo importo di imposte. Il reddito implicito’ si basa sul presupposto che se uno puo’ permettersi di mantenere una casa o un’auto, deve avere una fonte di reddito. Cio’ ha implicazioni particolarmente gravi per la maggior parte delle persone disoccupate, poiche’ solo un decimo degli ufficialmente disoccupati riceve attualmente l’indennita’ di disoccupazione.
Quel che e’ peggio e’ l’imposta sul reddito del 2014 e’ destinata a salire a causa dell’abolizione della maggior parte delle esenzioni e deduzioni fiscali. I singoli contribuenti dovranno pagare imposte di 800 ” 1.000 euro superiori a quelle del 2013, mentre il salario minimo netto e’ precipitato sotto i 480 euro il mese.
La situazione era gia’ parecchio brutta prima del primo memorandum. E’ peggiorata molto dopo i cosiddetti aiuti’ della troika e le riforme di aggiustamento strutturale’ imposte che li accompagnano.
Nonostante il loro scopo dichiarato, i prestiti concessi alla Grecia erano mirati a distruggere piuttosto che ad aiutare l’economia del paese. A maggio 2010 il debito pubblico greco era del 120% del PIL. Oggi, dopo quattro anni di misure feroci, e’ al 175% e continua a salire.
La maggior parte dei fondi di salvataggio e’ utilizzata per pagare prestiti precedenti e interessi esorbitanti su di essi. Sono anche passati a banche e compagnie di assicurazioni parassite. Come se non bastasse, il popolo greco deve pagare 100 miliardi di euro in piu’ rispetto al prestito concesso al governo.
In una dichiarazione cinica, a gennaio, il primo ministro greco Antonis Samaras ha confermato che il popolo greco ha sofferto una caduta del tenore di vita maggiore di ogni altro popolo dalla fine della seconda guerra mondiale.
Anche se il popolo e l’economia non sono che a pezzi, il governo e’ trionfalistico a proposito di una presunta ripresa economica attuale o imminente.
Ma nonostante la manifestazione di ottimismo del governo, le politiche disastrose che esso segue non conducono allo sviluppo. Le misure dettate dal memorandum sull”aggiustamento strutturale’ stanno portando a un impoverimento e a un’impotenza totali, alla completa distruzione dell’economia del paese, alla rapina della sua intera proprieta’ pubblica e privata e all’abolizione di diritti sociali e del lavoro conquistati a caro prezzo.
Come nella maggior parte del mondo, il capitalismo sta di nuovo mostrando apertamente il suo volto odioso, anche in Europa, che e’ stata vantata come la roccaforte della democrazia e dello stato sociale.
La deliberata distruzione economica e sociale da parte del grande capitale in molti paesi e’ chiaramente esposta da Naomi Klein in The Shock Doctrine. Anche i documentari Debtocray (2011) e Catastroika (2012) (con speciale riferimento alla Grecia) sono illuminanti a proposito del modo in cui il capitalismo globale opera per sottomettere interi paesi e i loro popoli.
La Grecia e’ il primo paese dell’eurozona a essere sottoposto a questo destino ed e’ spesso citata come un caso sperimentale’. L’implicazione e’ che le stesse politiche feroci devono essere applicate ad altri popoli se l’esperimento si dimostrera’ riuscito. Le misure assunte in Grecia si stanno estendendo anche ad altri paesi, specialmente nel sud dell’Europa.
La distruzione violenta dell’ordine economico greco e’ stata realizzata mediante accordi di memorandum. Tuttavia era iniziata decenni prima, specialmente dopo che il paese aveva aderito alla Comunita’ Europea (la forma precedente dell’Unione Europea). Nel 1976 la produzione industriale rappresentava circa il 34% del PIL. Nel 2000 era scesa a circa il 21% e nel 2008 ha toccato il 19%. L’economia agricola e’ stata chiaramente limitata dagli accordi sulla Politica Agricola Comune Europea. La produzione agricola era del 14% nel 1976, del 7% nel 2000 ed e’ scesa al 3% nel 2008. Tra il 2010 e il 2013 il PIL e’ sceso ulteriormente di 40 miliardi di euro.
Una barbarie universale
Dopo il primo memorandum il declino del paese e’ stato molto piu’ rapido.
I poteri costituiti violano sfacciatamente il buonsenso, la legge e la costituzione in totale disprezzo per i diritti umani, politici e del lavoro. La situazione e’ tanto sbalorditiva, con attacchi cosi incessanti e universali, da non poter essere descritta facilmente. Ne sono colpite tutte le aree della vita, dagli affari finanziari ai temi culturali, di relazione e psicologici. Un’amara battuta dell’epoca dei memorandum descrive lo stato d’animo della gente: Chiunque viva in Grecia e non sia depresso dovrebbe farsi vedere da un medico.
I governi greci hanno continuamente cambiato le leggi per imporre misure sempre piu’ antipopolari. Per conseguire i loro fini usano ogni mezzo, compresa la violazione delle loro stesse leggi. Ministri, o persino il primo ministro, possono essere nominati a volonta’, come nel caso dell’ex primo ministro Lucas Papademos e dell’attuale ministro delle finanze Yiannis Stournaras. Decisioni importanti sono prese per decreto presidenziale e proposte di legge sono fatte passare rapidamente e silenziosamente attraverso il parlamento. Esperti muovono serie critiche circa l’incostituzionalita’ dei memorandum. L’affermazione e’ motivata dal fatto che la maggioranza parlamentare specificata dalla costituzione, di tre quinti dei parlamentari, non e’ stata rispettata quando la Grecia e’ stata posta sotto la supervisione della troika.
Inoltre i partiti di governo, Nuova Democrazia e il Movimento Socialista Pan-ellenico (PASOK) si sono concessi un premio di 50 seggi extra (su un totale di 300 parlamentari) mediante una legge introdotta espressamente prima delle ultime elezioni, in anticipazione dei risultati elettorali. In questo modo si sono assicurati la maggioranza parlamentare. In questo modo si sono assicurati la maggioranza parlamentari, che agli inizi e’ stata resa molto piu’ confortevole dalla partecipazione della Sinistra Democratica (DIMAR). Il DIMAR, un partito nominalmente di sinistra, ha costantemente appoggiato le politiche dei memorandum. (vedere: [www.redpepper.org.uk])
Come nel caso delle leggi, il sistema giudiziario favorisce la classe dominante contro la gente comune, che, piu’ spesso che no, non e’ in grado di ottenere giustizia quando subisce dei torti. I maggiori ostacoli sono le spese delle cause, la lunga durata di esse e le sentenze ingiuste.
La disuguaglianza e l’ingiustizia sono estreme a tutti i livelli. L’offensiva dei memorandum e’ a tutto campo. Stanno chiudendo ospedali e altri servizi. Migliaia di scuole sono state chiuse e la dimensione delle classi nelle scuole che restano e’ stata aumentata. Molti posti di lavoro sono persi e la gente e’ lasciata priva di servizi essenziali come l’istruzione, l’assistenza e le cure sanitarie.
I salari e le pensioni sono stati tagliati di circa il 40%. La riduzione dei salari e’ aggravata dalla crescita dei prezzi e da misure fiscali irragionevoli, alta disoccupazione, diffusa sotto-occupazione e licenziamenti nei settori pubblici e privati. E’ la prima volta dal 1911 che sono licenziati funzionari pubblici.
Sia nel settore pubblico sia in quello privato le condizioni di lavoro sono enormemente peggiorate, il che e’ agevolato dall’introduzione di nuove leggi. Inoltre molti datori di lavoro la fanno franca con ulteriori violazioni dei diritti dei lavoratori. Circa il 50% dei lavoratori non riceve la paga da sino a 18 mesi.
Straordinari non remunerati, intensificazione del lavoro, salari illegalmente bassi, doveri extra e orari extra sono ora rampanti, specialmente nel settore privato. Anche le condizioni dei dipendenti pubblici sono peggiorate. Ad esempio, tra gli insegnanti c’e’ stato un aumento delle ore di insegnamento e il numero degli studenti per classe e’ cresciuto. Questi cambiamenti hanno aumentato i livelli di stress e deteriorato la qualita’ dell’insegnamento e dell’apprendimento. Si sono tradotti nella chiusura di migliaia di scuole con l’accompagnamento della perdita di migliaia di posti da insegnante, specialmente a partire dal 2011. In anni recenti gli insegnanti sono anche stati costretti a svolgere compiti amministrativi tradizionalmente affidati a personale non insegnante o a vicedirettori.
Le persone sono derubate del loro tempo libero quando sono costrette a svolgere lavori in precedenza eseguiti da personale specializzato. E’ stato cosi nel caso dei recenti censimenti dei pubblici dipendenti, coinvolti nel completamento da parte degli addetti di complicati formulare e nel trasmetterli online. Nello stesso spirito oggi i contribuenti devono scaricare documenti fiscali e trasmettere le loro dichiarazioni elettronicamente, indipendentemente dalle loro competenze informatiche e internet o dall’accesso alla rete.
Ai professionisti autonomi e’ oggi richiesto di tenere costantemente un’intricata contabilita’ che porta via molto tempo e di sottoporre dati mensili all’ufficio delle imposte. Il mancato rispetto delle scadenze comporta una multa di 250 o 500 euro. Le multe erano in origine di 1.000 e 2.500 euro, rispettivamente, ma sono state successivamente ridotte. Tutte le penali fiscali nel codice fiscale aggiornato sono assurde ed esorbitanti.
Oltre a togliere tempo libero alle persone, queste misure senza precedenti causano un mucchio di stress. Alcune di esse portano alla riduzione di servizi pubblici rendendo le posizioni lavorative ridondanti. In conseguenza i dipendenti che restano lavorano piu’ a lungo e piu’ intensamente per una paga minore.
E la reazione a catena non si ferma qui. La ridotta capacita’ di spesa dei consumatori e’ la causa principale della chiusura di attivita’ di dimensioni piccole e medie. L’eccessivo onere finanziario imposto dallo stato sui consumatori e i proprietari di negozi ha anch’esso grande parte nelle chiusure. Migliaia di negozi chiudono ogni mese.
Su questo sfondo i problemi sociali, come quello della casa, della criminalita’ e della prostituzione sono in ascesa. Lo stesso vale per i problemi di salute fisica e psicologica.
Un altro grosso problema sociale e’ costituito dai tagli dell’elettricita’ a centinaia di migliaia di famiglia motivati dal mancato pagamento delle bollette. Questo, assieme al costo elevato di altri sistemi di riscaldamento convenzionali, si e’ tradotto in incidenti mortali causati da stufe improvvisate.
Nell’attenersi alle sue politiche antisociali la dirigenza si avvale della tattica di attribuire la colpa alle vittime. In questo spirito preferisce misure punitive piuttosto che misure sociali e preventive.
In conseguenza le carceri straripano. Le condizioni sono disumane, cosi come lo sono quelle dei campi di concentramento dei migranti. L’assistenza sanitaria nelle carceri e nei centri di detenzione dei migranti e’ quasi inesistente, cosi i detenuti sono lasciati senza cure e spesso contraggono malattie. Anche le violenze fisiche sui detenuti sono eventi comuni.
E’ la prima volta nella storia del paese che esistono campi di concentramento per migranti. Migliaia di persone sono detenute in queste condizioni orrende.
Attualmente e’ in corso di costruzione una prigione in un ex campo militare nella citta’ di Corinto ad opera di George Bobolas. E’ un industriale super-ricco, magnate dei media, proprietario immobiliare e appaltatore di strade nazionali. Ha interessi enormi sia in Grecia sia all’estero. Tra tali interessi vi e’ la miniera di Skouries, i pedaggi stradali su strade nazionali mal costruite e la ben nota discarica di Keratea, la cui costruzione e’ stata congelata grazie alla magnifica lotta dei residenti della cittadina.
Il carcere in costruzione risulta da certe fonti essere il primo carcere specializzato per criminali finanziari, cioe’ per persone non in grado di rimborsare debiti anche contenuti. Al momento i locali servono da campo di concentramento per 1.200 migranti che sono confinati in condizioni dure e barbare.
Per molti oggi in Grecia c’e’ una linea sottile tra il vivere liberi e lo stare in prigione. Circa due milioni e mezzo di persone hanno attualmente debiti pendenti nei confronti dello stato, il che li rende potenziali detenuti e molto vulnerabile in molti modi. Una volta persa la liberta’, si aprono molte possibilita’.
Non sorprendentemente, il mio amico della bancarella che vuole andarsene dalla Grecia e’ in buona compagnia. Centinaia di migliaia di persone sono emigrate in anni recenti e circa 400.000 ci stanno pensando. Il tasso di emigrazione sta salendo di quasi il 40% l’anno. L’emigrazione ha avuto una grande parte nella diminuzione della popolazione greca. E’ la prima volta nella Grecia moderna che si e’ registrato un calo della popolazione. La caduta delle nascite assieme un tasso di mortalita’ piu’ elevato e’ un altro fattore.
Il tasso di mortalita’ in crescita e’ dovuto a piu’ elevati livelli di malattia, cui si sommano la situazione sconvolgente del sistema sanitario nazionale e gli alti prezzi delle cure.
I dati sulla mortalita’ in aumento sono accresciuti da un crescente numero di suicidi. La Grecia e’ in testa nel mondo per la sua crescente percentuale di suicidi. I suicidi collegati alla politica dei memorandum si stimano in 6.000. A causa della segretezza che circonda il tema, il numero esatto non e’ chiaro.
Il peggio deve ancora venire
Mentre la grande maggioranza del popolo soffre, il grande capitale greco e straniero realizza enormi profitti. Dirigenti governativi, come Georgiadis, affermano pubblicamente che la sofferenza e’ un fatto della vita. Tali dichiarazioni mirano a far rassegnare la gente alla situazione attuale e a prepararla a ulteriore sofferenza. E il peggio deve ancora venire.
Dirigenti della troika continuano ad affermare che il paese non e’ ancora pronto per investimenti redditizi. Contemporaneamente premono per ulteriori tagli dei salari. L’obiettivo e’ il massimo saccheggio della ricchezza naturale della Grecia e il massimo sfruttamento del suo popolo.
Il 6 maggio il vicepresidente greco Evangelos Venizelos ha fatto una dichiarazione rivelatrice nel corso di un’intervista televisiva. Ha detto che in Moldavia, che ha affermato e’ praticamente prossima alla Grecia’, ci sono salari di settanta euro al mese. Ha concluso che la Grecia e’ un paese con un tenore di vita davvero elevato.
Documenti e dichiarazioni ufficiali rivelano piani per tagliare il salario minimo mensile a 200 euro e per accrescere ulteriormente la flessibilita” delle condizioni di lavoro. Altri piani includono aumenti delle tasse e dei tagli alle pensioni, l’istituzione del lavoro in affitto, il saccheggio delle foreste del paese, la chiusura di servizi pubblici e il loro trasferimento ad aziende private, il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici nei prossimi pochi mesi, la creazione di un meccanismo permanente di pubblico servizio per i licenziamenti e l’introduzione di remunerazioni individuali per i dipendenti pubblici basata sulla valutazione delle prestazioni.
Attualmente il governo sta tentando di imporre un piano di valutazione che e’ un pretesto per altre chiusure e licenziamenti. La legge relativa fissa quote per la classificazione dei dipendenti pubblici in ogni singolo luogo di lavoro da valutare come eccezionali (25%), competenti (60%) e inadeguati (almeno il 15%). Quelli giudicati inadeguati saranno licenziati.
La legge e’ dura e irragionevole, cosa non insolita nell’attuale paranoia’ politica. Il presupposto che almeno il 15% dei dipendenti in ogni luogo di lavoro sia incompetente e’ contrario alla logica. Quel che e’ peggio, secondo la relativa circolare governativa, e’ che se il valutatore non si atterra’ alle quote specificate cio’ costituira’ un’infrazione disciplinare. I dipendenti inadeguati’ riceveranno voti da 1 a 6,9. Una clausola illogica prevede che solo quelli con voti da 1 a 6 avranno diritto di appellarsi, mentre quelli con voti da 6,1 a 6,9 no. La reazione alla valutazione pianificata e’ stata molto forte, costringendo il governo a manovre tattiche.
Se il governo non sara’ fermato le conseguenze saranno enormi. Decine di migliaia perderanno il lavoro (il piano e’ di 150.000 licenziamenti entro la fine del 2015). Cio’ influenzera’ negativamente l’economia, accrescera’ la miseria sociale esistente e privera’ la gente di altri servizi assolutamente necessari.
Privatizzazioni
Mentre il popolo greco e’ derubato dei suoi diritti fondamentali, beni e servizi pubblici sono privatizzati. Elettricita’, acqua, porti, spiagge, il servizio nazionale di emittenza radiotelevisiva, l’assistenza sanitaria nazionale e l’istruzione sono solo alcuni esempi.
Le banche greche, dopo aver derubato i contribuenti di decine di miliardi di fondi di salvataggio, sono vendute a prezzi di realizzo a capitalisti greci e stranieri.
Ad agosto dell’anno scorso circa 50 corsi specialistici di avviamento al lavoro sono stati aboliti. Circa 2.500 insegnanti hanno perso il posto e circa 20.000 studenti sono stati cacciati da corsi molto popolari (ad esempio corsi per infermieri, idraulici, parrucchieri e fisioterapisti). Nel giro di giorno gli stessi corsi specialistici sono comparsi in centri di formazione privati.
L’apertura di settori professionali e’ un altro modo per trasferire risorse umane e materiali alle grandi imprese. La liberalizzazione e’ stata brutalmente perseguita dal governo in attivita’ come le farmacie, i tassi e furgoni, e piu’ recentemente nei mercati popolari’ scoperti.
Mosse simili includono la facilitazione dell’importazione di latte a spese dei produttori locali e l’imposizione di orari di apertura estesi, in particolare introducendo l’apertura domenicale, che cancellera’ i piccoli negozi.
Mentre i negozi sono gia’ stati chiusi a migliaia, esiste un’eccezione. I banchi di pegno sono cresciuti come funghi, un altro modo di derubare la gente dei suo averi.
C’e’ parecchia resistenza a queste politiche. Tuttavia ha a malapena conseguito dei risultati, perche’ i lavoratori di categorie professionali diverse sono largamente isolati nelle loro lotte. I principali motivi di questo sono la propaganda basata sul divide et impera’, promossa dai media, e le tattiche divisive e inefficaci delle dirigenze di sindacati venduti.
L’intero paese e’ pronto a essere arraffato dai privatizzatori. Intere aree sono svendute per essere sfruttate, come le miniere di Skouries, Thrace e Kilkis. La lotta contro questo saccheggio e’ dinamica e continua, piu’ caratteristicamente a Skouries.
In tali luoghi, cosi come nei porti, hanno cominciato a materializzarsi Zone Economiche Speciali e Zone Franche. Il loro scopo e’ di assicurare alti profitti industriali agli investitori’ mediante condizioni simili alla schiavitu’ per i lavoratori e una totale assenza di obbligo di rispondere delle proprie responsabilita’.
Autoritarismo, violenza, fascismo
Queste misure sono accompagnate da un accresciuto autoritarismo. Le erosioni dei diritti democratici e la repressione poliziesca ricordano regimi totalitari. La brutalita’ della polizia e’ prevalentemente indirizzata contro quelli che si oppongono alle politiche del governo.
Arresti, detenzioni e pratiche processuali illegali sono stati estremi. Molti sono perseguiti per le loro idee politiche e per azioni legittime. Scioperi e dimostrazioni politiche sono vietati in una misura che non vi vedeva dalla fine della giunta militare nel 1974.
Alla polizia sono stati accordati poteri eccessivi, tra cui il potere di arrestare persone impoverite per debiti fiscali. Tra gli arrestati ci sono stati molti anziani deboli.
Inoltre sono stati riferiti molti casi di torture di attivisti e di migranti, ad esempio, sotto custodia della polizia in campi detentivi di concentramento. Il caso di Ilia Kareli, un detenuto di origine albanese torturato a morte da secondini nel marzo scorso, e’ indicativo di tali pratiche. Atteggiamenti razzisti che passano incontrollati pongono un grave rischio per i migranti.
Nell’aprile dell’anno scorso duecento migranti sono stati inseguiti e fatti oggetto di colpi d’arma da fuoco da caporali del datore di lavoro e almeno ventotto sono finiti in ospedale. Lavoravano a raccogliere fragole nell’area Manolada di Ilia. Appena prima dell’evento avevano incontrato i caporali e rivendicato le paghe in arretrato da sei mesi.
Questo tipo di pratiche e’ affine alle azioni dell’Alba Dorata neonazista i cui membri, solitamente in bande, hanno attaccato e ucciso migranti innocenti sulla base del loro aspetto e della loro condizione sociale. Anche persone, gruppi e uffici della sinistra sono stati bersagli. Il mese scorso, teppisti dell’Alba Dorata hanno ucciso il rapper non migrante e antifascista Pavlos Fyssas.
L’Alba Dorata ha aperto la strada a un’esacerbazione della retorica e delle misure razziste del governo. Come all’Allerta Popolare Ortodosso di estrema destra (LAOS) prima di essa, alla banda neonazista e’ stato dato uno sproporzionato spazio mediatico adatto alle necessita’ della dirigenza. Anche se l’Alba Dorata finge di essere dalla parte della gente comune, ha forti legami con grandi interessi privati e lavora per loro contro le lotte sindacali. Anche i parlamentari della banda criminale votano in parlamento a favore dei grandi interessi e appoggiano persino la svendita del paese, rivelando la falsita’ della loro facciata filo-popolare e patriottica.
La LAOS, un’organizzazione fascista di profilo morbido’, e’ stata il precursore dell’Alba Dorata. Ha dato sostegno ideologico al governo e ha partecipato al governo provvisorio, formato non democraticamente, nel novembre del 2011. In modo simile le idee razziste e le azioni criminali dell’Alba Dorata fanno il gioco del governo, facendone avanzare l’agenda politica. Per questo motivo ai neonazisti e’ consentito di scatenarsi, di commettere reati politici e comuni, spesso con la copertura della polizia. Questo e’ cominciato anni prima dei memorandum ed e’ proseguito sotto governi successivi dei due partiti al potere.
L’anno scorso il governo si e’ reso conto di aver perso il controllo della situazione e che stava perdendo voti a favore dell’Alba Dorata. Ha cosi deciso di entrare in azione contro la banda, a motivo della sua attivita’ criminale. Il governo ha fatto un gran baccano a proposito del proprio antifascismo, mentre metteva in atto misure razziste come i pogrom polizieschi contro i migranti e i cambi di concentramento dei migranti.
Contemporaneamente, come i suoi predecessori, il governo attuale impone controlli disumani ai confini. Tali politiche hanno causato molto dolore. Molti sono morti nel tentativo di entrare in Grecia per sfuggire alle condizioni tremende nei loro paesi. Due esempi recenti sono gli annegati al largo delle isole di Farmakonisi e Samos. La gran maggioranza dei rifugiati usa la Grecia come punto di transito verso altri paesi europei.
Mentre il governo mette in atto un intervento antifascista, reprime violentemente le azioni antifasciste della sinistra. Inoltre Venizelos ha riconosciuto il governo di estrema destra dell’Ucraina, legittimando cosi le atrocita’ neonaziste in quel paese e la sua distruzione pianificata.
Ci sono anche membri del governo greco che sono apertamente fascisti. Due dei ministri, Makis Voridis e Adonis Georgiadis, hanno un passato ben noto di attivita’ di estrema destra.
Un altro dirigente governativo di estrema destra, Panagiotis Baltakos, che era segretario generale del governo greco e braccio destro di Samaras, e’ stato costretto a dimettersi in aprile. Il motivo e’ stato un grosso scandalo riguardante una conversazione videoregistrata tra lui e il membro di vertice dell’Alba Dorata Ilias Kasidiaris. Nella registrazione Baltakos e’ apparso in ottimi rapporti con l’Alba Dorata. Il tono e il contenuto della conversazione sono stati molto compromettenti per lui e per il governo.
Sia il governo sia i neonazisti sono al servizio degli interessi dell’alta finanzia. Il fascismo e’ chiamato a soccorrere il sistema quando la democrazia borghese ha raggiunto i propri limiti e non e’ piu’ in grado di servire gli obiettivi delle imprese. Il collegamento tra grande capitale e fascismo e chiaramente dimostrato nel recente documentario degli autori di Debtocracy e Catastroika, Fascism Inc.
Sostenuta dagli interessi dell’alta finanza, l’Alba Dorata e’ rimasta in attesa, compiendo per molti anni mosse metodiche. I neonazisti hanno infiltrato le forze di polizia e dell’esercito in gran numero. Alle ultime elezioni circa il 50% della polizia ha votato per l’Alba Dorata. (Questo video tratta dell’infiltrazione dello stato ad opera dell’Alba Dorata: [www.youtube.com]).
Il lato positivo e’ che un continuo e forte movimento antifascista dell’intera sinistra ha contribuito a promuovere la consapevolezza e a contenere l’attivita’ dei neonazisti.
Alcune conquiste
Il movimento antifascista ha avuto degli apparenti successi. Altri successi del contrattacco popolare includono una vittoria in giudizio degli assistenti alla sicurezza licenziati presso le scuole e il ritiro governativo di un ticket programmato di 25 euro per essere ammessi in ospedale.
Anche se tali vittorie possono rafforzare la fiducia della gente e accrescere la consapevolezza, le conquiste tangibili non durano a lungo poiche’ il governo trova sempre modi per realizzare i suoi piani.
Un segno dell’accresciuta coscienza politica e’ la svolta a sinistra del rapporto di forze in alcuni sindacati. Inoltre la sinistra sta compiendo sforzi consapevoli per creare nuovi gruppi sindacali e contrastare la dirigenza di vertice svenduta.
Con l’arrivo delle elezioni combinate greche amministrative e del parlamento europeo il 18 e 25 maggio molta speranza e’ riposta in una vittoria elettorale della Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA). I rappresentanti della SYRIZA manifestano la convinzione di conquistare il voto piu’ elevato di qualsiasi forza politica greca in queste elezioni, il che provochera’ elezioni generali nazionali.
Ma il sistema ha cosi tanti modi per manipolare le scelte degli elettori che una vittoria della SYRIZA non e’ certa. Tanto per cominciare sono stati creati nuovi partiti capitalisti e alcuni sono promossi dai media per disperdere i voti. Alle elezioni imminenti parteciperanno 43 partiti politici.
Come parte del tentativo di abbindolare l’elettorato il governo greco ha tentato di tenere segreto il suo nuovo accordo con la troika che invece e’ stato rivelato.
Contemporaneamente il governo sta dispensando un sussidio una tantum di 500 euro ai piu’ svantaggiati. Apparentemente l’intenzione e’ di condividere un supposto avanzo di bilancio. Il governo e i media dominanti hanno menato gran vanto di questo surplus che attribuiscono allo sviluppo economico. In realta’ i fondi extra arrivano dalla feroce rapina della gente comune. Inoltre, a causa di rigidi criteri di attribuzione il sussidio e’ concesso a pochissimi.
I partiti di governo stanno conducendo una campagna elettorale basa su accuse alla SYRIZA, intimidazioni, menzogne e inganni. Alle elezioni nazionali generali del 2012 hanno massimizzato i voti a loro favore mediante false promesse e tattiche di diffusione della paura. Questa volta stanno impiegando metodi simili e devono avere anche assi nella manica dell’ultimo minuto.
C’e’ una forte probabilita’ di elezioni nazionali anticipate. Ma anche se la SYRIZA conquistasse il governo alle prossime elezioni nazionali avrebbe bisogno del sostegno di un forte movimento popolare. Percio’ la SYRIZA dovrebbe intensificare i suoi sforzi per schierarsi con i movimenti della base, promuovendo la coscienza politica e raccogliendo sostegno.
Quelli al potere sono ben consapevoli delle implicazioni di questo radicalismo. Percio’ si sono particolarmente sforzati di domare la SYRIZA e di tagliarla fuori dalla lotta popolare.
Anche se la SYRIZA continua a promettere che revochera’ tutte le leggi collegate ai memorandum, alcune forze di estrema sinistra la contestano. Accusano la SYRIZA di essere un partito del sistema e fuorviare deliberatamente la gente. Queste pratiche non contribuiscono a promuovere l’unita’ estremamente necessaria della sinistra che la SYRIZA sta cercando di incoraggiare.
E’ imperativo che le forze di sinistra facciano fronte comune contro i poteri forti. Non devono scendere a compromessi ma trovare modi efficaci per organizzare il popolo e guadagnarsene la fiducia, in modo da poter lavorare insieme al popolo per rovesciare la catastrofe. Se questo potesse stimolare un cambiamento simile in altri paesi potrebbe esserci qualche speranza di un futuro migliore. Il coordinamento della lotta in tutta Europa e in altri paesi confinanti potrebbe dimostrarsi essenziale nella situazione attuale.
Afrodity Giannakis fa parte della Piattaforma della Sinistra nella SYRIZA, che attualmente costituisce circa un terzo delle forze del partito. Una versione piu’ breve dell’articolo e’ apparsa su [https:].
Fonte: [zcomm.org]
Originale: Links.org
traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2014 ZNET Italy ” Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0
(Tratto da: http://znetitaly.altervista.org)
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