Fiscal Compact per succhiare il sangue dei popoli europei

 

Stralcio degli interventi dei senatori Federico Bricolo (Lega Nord) e Elio Lannutti (Italia dei Valori) in sede di dichiarazione di voto finale sul disegno di legge n. 3239 ‘Ratifica ed esecuzione del Trattato sulla stabilita’, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria’, cosiddetto ‘Fiscal Compact’, seduta n. 764 del 12 Luglio 2012.

‘Gli strumenti che oggi volete ratificare, lo sappiamo tutti, sono solo delle mere pezze alla barca dell’euro che fa acqua da tutte le parti. Non risolveranno i problemi dell’Europa, ma ci costeranno moltissimo, e non solo in termini finanziari.
Il fiscal compact ci impone il pareggio di bilancio e un piano di rientro del debito che, cosi come impostato dal Governo Monti, e’ evidentemente insostenibile. Siamo sempre stati i primi a denunciare gli sprechi dello Stato e la spesa pubblica inefficiente, ma ci stiamo rendendo conto di che cosa significhera’ il fiscal compact? Non si tratta solo di qualita’ della spesa: e’ un meccanismo rigido che prevede sanzioni automatiche in caso di sfondamento.
Mentre oggi ancora si discute di quale sia la ricetta per uscire dalla crisi, ci precludiamo per il futuro qualunque possibilita’ di favorire la ripresa economica e gli investimenti per lo sviluppo. Con questo Trattato non solo la Commissione europea ci fara’ le pulci su ogni spesa vagliando i nostri bilanci prima, dopo e durante e ci dira’ cosa possiamo e cosa non possiamo fare: con il fiscal compact qualsiasi altro Stato, se riterra’ i nostri conti non in ordine, potra’ citarci in giudizio di fronte alla Corte di giustizia.
Abituiamoci, dunque, alle lettere della Banca centrale europea, che decidera’ come dobbiamo regolare il nostro mercato del lavoro; abituiamoci ai tagli con la mannaia alle spese sanitaria e sociale e a tutto cio’ che fa dell’Italia un Paese vivibile per tutti, anche per i piu’ deboli. Mi rivolgo, in particolare, ai senatori del centrosinistra, ai quale dovrebbero stare a cuore questi temi e che invece hanno deciso di approvare i Trattati senza affrontare nel merito le diverse questioni.
Negli altri Paesi questi Trattati non vengono ratificati di nascosto, in poche ore, nelle Aule parlamentari. Proprio in Germania, i tedeschi – additati come i principali artefici di tali scelte – non hanno accettato passivamente le nuove regole; e’ in corso un dibattito vero ed e’ stato presentato un ricorso alla Corte costituzionale contro questi Trattati per verificare la loro compatibilita’ con l’ordinamento federale.
Lo stesso discorso vale per l’European stability mechanism (ESM): si tratta di un fondo in cui noi versiamo soldi pubblici, dei nostri cittadini, ma che sara’ governato da un consiglio di governatori non eletti, che godranno della massima immunita’ in tutte le loro decisioni ed azioni. Queste persone intoccabili, dopo che avremo loro dato i nostri soldi (miliardi e miliardi di euro), decideranno autonomamente a chi concedere i prestiti in caso di bisogno, ma sempre e solo in cambio del rispetto di precise condizioni. Questi signori decideranno quindi la nostra spesa pensionistica, i costi del nostro sistema sanitario e la spesa per la scuola: stiamo parlando di questo e non di cose astratte.
Avete compreso che potere state dando ai governatori del fondo salva Stati? Evidentemente in quest’Aula pochi lo hanno capito. Siamo lanciati su una locomotiva in corsa verso un muro e, anziche’ deviare, stiamo accelerando.
Benche’ pubblicamente ed ufficialmente si discuta solo del modo in cui salvare l’euro, molti ufficiosamente stanno cominciando a chiedersi se l’euro si possa salvare. Dal nostro punto di vista, la domanda successiva, doverosa per onesta’ e trasparenza verso i nostri cittadini, e’ se ne valga davvero la pena alla luce dei sacrifici che cio’ comportera’ per le famiglie.
Se siamo giunti ad un’unione monetaria rilevatasi fallimentare e’ legittimo, prima di compiere ulteriori passi, ragionare sulle cause e sulle debolezze dell’attuale sistema. La debolezza e’ quella di un’Europa costruita al contrario, partendo dai mercati, dai beni, dalla moneta, anziche’ dai popoli, dalle culture e – lasciatemelo dire – anche dalle idee.
Da tempo e’ giunta l’ora, se vogliamo dare un futuro a questa Europa, di uscire dagli schemi dogmatici delle istituzioni gia’ esistenti e ragionare semmai su un progetto politico europeo che superi gli Stati nazionali, oggi in piena crisi e di fatto svuotati di ogni sovranita’. Nulla potra’ cambiare in meglio finche’ non ci metteremo seriamente a lavorare per un’Europa dei popoli e delle regioni, fondata sulle persone e sulle loro culture ed identita’, anziche’ sull’aridita’ del mercato e della finanza. Un’Europa cosi e’ destinata ad implodere su se stessa. Non importa quanti miliardi riuscirete ancora a bruciare!
Per quanto ci riguarda, puo’ esistere un’Europa sola: l’Europa dei popoli. Viva l’Europa dei popoli, no all’Europa delle banche e dei burocrati!’


‘Signora Presidente, e’ dal 7 luglio 2007, data dello scoppio della bolla dei subprime e di una crisi sistemica provocata dall’avidita’ dei banchieri e dal potere enorme assunto dai tecnocrati e dalle e’lites, che stiamo ballando sulle tempeste finanziarie senza bussola, con Governi sempre piu’ incapaci di tracciare rotte in grado di portare i popoli ad approdi sicuri.
Se in una fase di crescita la disciplina di bilancio e’ doverosa, si illude chi ritiene di poter uscire dalle tempeste globali perfette con le camicie di forza. Perche’ il fiscal compact, in una fase di grave recessione e distruzione di 30 milioni di posti di lavoro, e’ controproducente, come dimostrato empiricamente dal New Deal e dalle politiche rooseveltiane, che riuscirono a domare la crisi del ’29 con una maggiore spesa pubblica.
Banchieri avidi: nulla cambiera’ a meno di sanzioni penali. Nel 2013, tempesta globale perfetta e banchieri avidi impiccati nelle strade: non lo dico io, ma lo ha detto Nouriel Roubini, professore di economia a New York. Il 2013 sara’ un altro anno peggiore del 2008, con la possibilita’ di una tempesta globale perfetta: crollo dell’Eurozona, recessione negli USA, guerra in Medio Oriente, crollo della crescita in Cina e nei mercati emergenti.
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
LANNUTTI. Comprendo che ci siano anche servitori di alcuni padroni che sono i banchieri, ma il rispetto per chi parla penso che sia doveroso, come io rispetto gli altri.
Invece di ratificare un trattato sul fiscal compact bisognerebbe istituire un tribunale internazionale analogo a quello che giudica i crimini di guerra, e invece di impiccare i banchieri nelle pubbliche piazze bisognerebbe processarli per crimini economici contro l’umanita’.
Per questo – e chiudo, signora Presidente – votero’ contro la camicia di forza che analogamente all’ESM, invece di assicurare la stabilita’ dell’Europa, garantira’ dorate poltrone a tecnocrati, burocrati e ottimati che, come novelli principi di Valacchia, continueranno a succhiare il sangue ai popoli europei gia’ dissanguati’
PRESIDENTE. La ringrazio, senatore Lannutti.
LANNUTTI. ‘per non essere complice’
PRESIDENTE. Collega, lei disponeva di tre minuti, che ho controllato.
LANNUTTI. Presidente, mi hanno disturbato.
PRESIDENTE. No, lei non e’ stato interrotto da nessuno. La prego di concludere.
LANNUTTI. ‘per non essere complice delle cleptocrazie europee.’

Il disegno di legge e’ stato approvato dal Senato con voti favorevoli 216, contrari 24, astenuti 21.
Ora la palla passa alla Camera, dove il presidente Gianfranco Fini ha gia’ garantito una corsia riservata per riuscire ad approvare definitivamente il testo entro la fine del mese’

(Tratto da: http://www.ariannaeditrice.it)

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