Sanita’, sprechi e indignazione

(Fonte: Inviatospeciale.com/)

Indagine dell’Osservatorio Sanita’ di Unisalute: i cittadini romani chiedono controlli rigidi e il coinvolgimento delle aziende, mentre la recente manovra economica sembra concentrata solo sui costi.

Il 92% dei romani crede che per rendere piu’ efficiente il Servizio Sanitario Nazionale sia necessario utilizzare diversamente e in modo piu’ virtuoso le risorse disponibili ed adottare misure di controllo piu’ rigide per eliminare sprechi e recuperare cosi nuove risorse. E’ quanto emerge dall’ultima indagine online dell’Osservatorio Sanita’ di UniSalute (condotta ad inizio marzo 2011 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’eta’, over 25, sesso ed area geografica su un totale di 601 casi), commissionata all’istituto Nextplora dalla compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria.

Gli abitanti della Capitale hanno un’opinione ben definita sulle direzioni di intervento per cercare soluzioni ai problemi di natura economica del Ssn. Innanzitutto, credono che la tutela della salute non debba essere un compito appannaggio esclusivamente del sistema pubblico: a domanda specifica, infatti, il 70% dei romani ritiene che le aziende dovrebbero occuparsi maggiormente di problematiche di tipo sanitario. Nello specifico, il 39% ritiene che dovrebbero occuparsi della salute dei propri dipendenti cosi come un altro 31% crede che le tutele dovrebbero essere allargate alle loro famiglie e continuare anche una volta che i lavoratori siano andati in pensione. Solo il 30% degli intervistati ritiene, invece, che non spetti alle aziende interessarsi di questo tipo di problematiche.

Quanto alle cause alla base della scarsa efficienza del Ssn, per il 65% del campione romano sono riconducibili a modalita’ lacunose di gestione delle risorse mentre per il 26% sono imputabili a frodi: queste cause, che hanno indebolito fortemente il sistema, si accompagnano necessariamente a motivazioni ‘fisiologiche’ legate ad un progressivo e costante invecchiamento della popolazione, con un conseguente aumento delle richieste di cura e dei relativi costi.

A rafforzare questa convinzione vi e’ l’esperienza registrata in questi ultimi anni che ha dimostrato come le Regioni che spendono di piu’ non necessariamente sono risultate le piu’ efficienti ed appropriate nell’erogazione dei servizi di assistenza sanitaria, come anche evidenziato dal Piano Sanitario Nazionale 2011-13.

La percezione dei romani in tema sanitario si discosta da quella della classe politica dirigente, piu’ attenta ai costi che all’efficienza: ulteriore conferma arriva dalla manovra finanziaria recentemente approvata che prevede, nell’ottica di un contenimento della spesa pubblica, l’aumento dei ticket sanitari. Una misura che ha fatto e continua a far molto discutere, ma che alla luce dei dati appare lontana dalle politiche di intervento ritenute primarie nella Capitale.

‘Da quanto emerge dalla ricerca ”’ afferma Andrea Pezzi, Direttore Generale di UniSalute – i cittadini romani sembrano avere una posizione precisa e condivisa sugli interventi necessari per cercare soluzioni ai problemi che riguardano il Ssn. Indicazioni che ”’ prosegue Pezzi – potrebbero essere utili alle stesse Istituzioni locali nell’attuazione di politiche orientate a garantire una maggiore sinergia tra azioni volte al miglioramento della qualita’ dell’offerta e iniziative tese ad una razionalizzazione della spesa’.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

Be the first to comment on "Sanita’, sprechi e indignazione"

Leave a comment