Cala il petrolio e sale la benzina

L’Italia e’ davvero uno strano Paese.

Adusbef e Federconsumatori sono inferocite: “E’ scandaloso – sostengono le due associazioni dei consumatori – che aumenti si registrino nel momento in cui c’e’ una maggiore valutazione dell’euro sul dollaro, nonche’ un calo del prezzo internazionale del petrolio. Questioni che dovrebbero determinare non aumenti, bensi riduzioni”.

Il Codacons valuta in 80-120 euro l’anno la maggior spesa che gli automobilisti dovranno affrontare a causa dei rialzi. E sottolinea: “L’Italia e’ ai primi posti della classifica europea sul fronte del caro benzina”.

Secondo i rilievi dell’associazione, infatti, in Italia un litro di verde costa molto di piu’ rispetto al prezzo di 1,229 euro applicato in Francia, all’1,302 della Germania, all’1,072 in Austria e a 0,873 euro al litro in Romania.

I consumatori chiedono al goveno “quali misure intenda adottare in favore dei cittadini italiani, i piu’ penalizzati”.

Il presidente dell’Autorita’ per l’Energia, Alessandro Ortis, sul fronte degli scambi internazionali del petrolio pensa che “quello del petrolio non e’ un mercato, al massimo un settore, una piattaforma”. Per il presidente dell’Authority l’Europa deve “intervenire, ‘svegliando’ l’Agenzia internazionale per l’energia e stabilendo nuovi rapporti con i Paesi produttori”.

Ma cos’e’ successo nella pratica? Il petrolio e’ sceso di prezzo e costa mediamente meno di 80 dollari al barile, ma nei distributori invece Erg, Esso e Q8 hanno ritoccato all’insu’ i listini.

Secondo le rilevazioni quotidiane di Staffetta Quotidiana, infatti, nel weekend Esso ha aumentato di 3 millesimi il prezzo di benzina verde e gasolio. Rialzi piu’ significativi da parte di Erg e Q8 (tra i 6 e i 10 millesimi). I prezzi della benzina applicati da Agip, Total e Tamoil sono invece al di sotto di 1,32 euro al litro.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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