Ponte di Messina, ecco da dove provengono i soldi

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Con la nazione che ancora piange i morti messinesi dovuti ad una situazione edilizia da terzo mondo, il nostro amato premier ha il coraggio di parlare della grande quanto inutile opera del sud Italia. Il Ponte di Messina. Il pluriprescritto ha infatti affermato che il Ponte sullo Stretto si fara’ e che a dicembre partiranno i lavori&… (continua).


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Ma andiamo al punto piu’ delicato della questione. Chi, in questo periodo di crisi e di tagli, sborsera’ i soldi per la costruzione?

I furbetti pro al ponte vi risponderanno che l’opera verra’ fatta con i soldi delle banche. In pratica la natura privatistica del modello consente alla Stretto di Messina S.P.A. di attivare con la massima liberta’ dei prestiti di qualsiasi cifra che le Banche sicuramente non rifiuteranno.

Ma casualmente quello che si dimentica sempre di dire e’ il perche’ di questa generosita’ da parte delle Banche. La risposta e’ semplice ed immediata. Perche’ i prestiti sono garantiti dal capitale pubblico. Sara’ lo Stato che dovra’ rimediare ai debiti frutto della prevedibile differenza tra le rate di rimborso dei prestiti e le entrate relative alla gestione del Ponte.

In altre parole, come sempre succede in questa nazione dove non si conosce il vero significato di libero mercato, i prestiti di una societa’ di diritto privato si trasformeranno in debito che andranno a pesare sul bilancio dello Stato.

Gli italiani, in sintesi, come gia’ successo per le autostrade, pagheranno due volte l’opera. Una volta ” se mai il ponte sara’ aperto ” pagando il pedaggio per attraversarlo. L’altra volta subendo il reale peso dovuto alla costruzione del ponte. Ma la cosa bella e’ che quest’ultimo scippo gli italiani lo subiranno sia che il ponte si fara’ sia che non si fara’, perche’ Eurolink ” leggi Impregilo ” verra’ pagata in ogni caso.

(Tratto da: http://informazionesenzafiltro.blogspot.com)

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