La Cina ha le mani sulla gola del dollaro

à¢â‚¬Å“Eà¢â‚¬â„¢ un colpo mortale per il dollaro,à¢â‚¬? è stato il commento di Peter Grandich, editore della Grandich Letter. La Repubblica Popolare cinese ha sparato la prima salva in quella che puàƒÂ² diventare una Apocalisse economica. Ha annunciato che inizieràƒ a diversificare le proprie riserve monetarie in dollari. Gulp! Oggi la Cina ha in riserva 769 miliardi di dollari, che costituiscono la maggior parte delle proprie riserve. Eà¢â‚¬â„¢ una cifra esorbitante, qualunque criterio di misura si voglia adottare, e corrisponde al 30% circa del PIL cinese. Purtroppo le spese pazze dellà¢â‚¬â„¢amministrazione Bush hanno reso il dollaro un cattivo investimento a lungo termine, per questo motivo la Cina deve scegliere fra cambiare strategia o sostenere grosse perdite [Mike Whitney].

Si tratta di una questione spinosa che la Cina deve trattare con la dovuta delicatezza in quanto un comportamento troppo aggressivo puàƒÂ² scatenare una corsa alla vendita del dollaro con conseguente svalutazione. Eà¢â‚¬â„¢ improbabile che la Cina si comporti avventatamente ma il solo annuncio del suo cambiamento di strategia ha messo in subbuglio i mercati finanziari.

I futures sullà¢â‚¬â„¢oro sono giàƒ aumentati del 4% in una settimana dal momento che i grandi acquirenti istituzionali hanno riconosciuto che il dollaro è destinato a finire nella spazzatura. Dalla nomina di Bush là¢â‚¬â„¢oro è passato da 200 dollari a 540 dollari, segno sicuro che gli investitori hanno perso la speranza che Washington sia in grado di controllare la spesa. Anche se la Cina non si mette a vendere i propri dollari cà¢â‚¬â„¢è da aspettarsi una considerevole volatilitàƒ nei mercati di lunedàƒÂ¬. La Federal Reserve ha anticipato là¢â‚¬â„¢azione della Cina. Ecco perchàƒÂ© il comitato dei direttori della Federal Reserve ha annunciato, allà¢â‚¬â„¢inizio dellà¢â‚¬â„¢anno, che non renderanno più pubblichi gli aggregati monetari M3 (che comprendono i seguenti componenti: depositi a lunga scadenza, accordi di riacquisto, e eurodollari). In questo modo la Fed puàƒÂ² stampare una quantitàƒ di carta moneta tale da assorbire le onde dà¢â‚¬â„¢urto derivanti da improvvise grosse vendite di dollari, senza che il pubblico venga a conoscenza di cosa stia accadendo. Si tratta di un bel trucchetto capace di espropriare gli americani dei loro sudati risparmi mentre il dollaro continua a scavare la propria tomba.

Greenspan sapeva che questo giorno sarebbe arrivato, ecco perchàƒÂ©, probabilmente, è andato in pensione in anticipo; godendosela alle Barbados mentre il peggio sta per arrivare. Ecco che cosa ha riferito in aprile al comitato senatoriale del bilancio: à¢â‚¬Å“Il bilancio federale si trova in un sentiero insostenibile, perchàƒÂ© i grossi deficit provocano un aumento dei tassi di sconto i quali, a loro volta, provocano un aumento dei pagamenti per gli interessi, che provocano ancora più grossi deficit. Se non si cambia strada tutti questi deficit provocheranno il blocco o peggio dellà¢â‚¬â„¢economia.à¢â‚¬?

à¢â‚¬Å“Un sentiero insostenibileà¢â‚¬??!? Eà¢â‚¬â„¢ stato proprio Greenspan e Bush che si sono incamminati sul à¢â‚¬Å“sentiero insostenibileà¢â‚¬?. Eà¢â‚¬â„¢ stato lui a sostenere con entusiasmo il taglio delle tasse del presidente, 450 miliardi annui, andati a favore dellà¢â‚¬â„¢1% della popolazione che dovrebbe rappresentare. Il taglio delle tasse, da solo, ha messo il paese sulla strada della catastrofe. Con là¢â‚¬â„¢azione congiunta di Greenspan e Bush il debito pubblico ha raggiunto là¢â‚¬â„¢incredibile cifra di 3 mila miliardi di dollari. Sempre lui ha favorito pratiche finanziarie dubbie (mutui a tasso variabile, ratei a tasso zero, prestiti con solo gli interessi) che hanno gonfiato la bolla immobiliare con una un onda di acquisti speculativi senza precedenti. Mentre la Fed continua ad aumentare i tassi e a stringere i cordoni dei prestiti, la bolla si sta lentamente avviando verso là¢â‚¬â„¢abisso portandosi con sàƒÂ© il futuro economico dellà¢â‚¬â„¢America. Greenspan ha anestetizzato il paese con la politica dei tassi a basso interesse mentre Bush e Co. hanno fatto ricorso al massimo del credito possibile caricando la nave con tutto quello che vi era nelle casse pubbliche. Intanto là¢â‚¬â„¢economia ha cominciato ad arrancare proprio mentre Greenspan teneva nascosti gli effetti a lungo termine dei grossi deficit dietro una montagna di denaro a basso costo. Adesso il pozzo è asciutto e là¢â‚¬â„¢America si troveràƒ di fronte a interessi sempre crescenti, a una economia stagnante e a un dollaro in caduta.

La mossa della Cina ci segnala che stiamo entrando in un periodo di instabilitàƒ economica, nel quale il futuro dellà¢â‚¬â„¢America si troveràƒ alla mercàƒÂ© dei suoi creditori. I tassi di interesse sui mutui americani verranno stabiliti dalla politica economica della Cina. Benvenuto nel nuovo mondo, compagno. La Fed pensa di poter gestire la cosa manipolando là¢â‚¬â„¢offerta di denaro di nascosto della pubblica opinione. Si vedràƒ . Là¢â‚¬â„¢ultima volta che Greenspan ha messo in atto questo trucco ha diminuito i tassi di 12 volte in un anno e mezzo mentre la pressione della borsa diminuiva lasciando là¢â‚¬â„¢economia col salvagente. Greenspan sa che gli interessi bassi (à¢â‚¬Å“soldi facilià¢â‚¬?) non possono prevenire sempre il disastro. Se la Cina comincia a vendere i suoi dollari è la fine per il biglietto verde. Anche il Giappone saràƒ costretto a vendere, con a poca distanza anche la Germania. Le nazioni minori si accoderanno alla frenesia di vendita, seguiti dai fondi pensione e altro. Si tratteràƒ di una passeggiata nella Repubblica di Weimar degli anni 30.

E allora? LunedàƒÂ¬ la Fed inietteràƒ à¢â‚¬Å“preventivamenteà¢â‚¬? miliardi di miliardi nel sistema per far aumentare la liquiditàƒ e soffocare sul nascere una possibile corsa al dollaro. In questo modo si puàƒÂ² far finta di una apparente normalitàƒ mentre quel poco di ricchezza che è rimasta ancora alla classe media verràƒ deviata nelle tasche di flanella dei banchieri centrali grazie allà¢â‚¬â„¢inflazione. Questo spingeràƒ là¢â‚¬â„¢economia americana verso una traiettoria discendente con alla fine una penuria da terzo mondo. Là¢â‚¬â„¢America è sulla strada di una iperinflazione; che faràƒ a pezzi la classe media, mineràƒ i programmi popolari sociali, schiacceràƒ i sindacati, privatizzando tutte le aree del governo federale, si à¢â‚¬Å“pareggerannoà¢â‚¬? i posti di lavoro (per usare la terminologia di un guru della globalizzazione, Tom Friedman) e gli americani saranno costretti a competere con i lavoratori meno pagati del mondo. Gli effetti dei grossi deficit sono ben noti. Alla fine le galline torneranno nel pollaio mentre i poveri e la classe media soffriranno terribilmente. Stavolta non saràƒ diverso.

Mike Whitney

Tratto da
http://www.informationclearinghouse.info/article11501.htm

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org  da VICHI

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