L’evasione fiscale, un problema "sociale"

Là¢â‚¬â„¢evasione fiscale è, per definizione, un pianeta difficile da esplorare. Lo è nel senso che là¢â‚¬â„¢amministrazione finanziaria, con controlli e sanzioni, cerca di far emergere un fenomeno nascosto. Ma lo è anche perchàƒÂ© la scelta dei contribuenti se evadere o meno, e quanto evadere, dipende non solo da elementi facilmente e oggettivamente misurabili, come le aliquote delle imposte da pagare o le sanzioni da corrispondere in caso di accertamento, ma anche, e soprattutto, da valutazioni soggettive, percezioni, aspettative, valori [Carlo Fiorio e Alberto Zanardi, www.lavoce.info].

Là¢â‚¬â„¢indagine della Banca dà¢â‚¬â„¢Italia

Uno sguardo penetrante su questo mondo difficilmente conoscibile ci è consentito dalla recentissima indagine “I bilanci delle famiglie italiane nellà¢â‚¬â„¢anno 2004” condotta dalla Banca dà¢â‚¬â„¢Italia. Rileva, su un campione ampio e rappresentativo della popolazione italiana, informazioni sulle scelte economiche degli intervistati (in termini, ad esempio, di redditi, patrimoni, consumi, risparmi), insieme con le loro caratteristiche personali (sesso, etàƒ , professione, area geografica di residenza, eccetera).

Un approfondimento specifico è questà¢â‚¬â„¢anno dedicato agli atteggiamenti dei cittadini nei confronti delle imposte e, in particolare, dellà¢â‚¬â„¢evasione fiscale. Una serie di domande cerca di scandagliare come gli individui valutino la dimensione di tale fenomeno, se lo reputano un problema grave per il corretto funzionamento dellà¢â‚¬â„¢economia e la tenuta della coesione sociale, quali siano le determinanti principali della sua diffusione e persistenza nel tempo, come sia percepita la pratica dei ripetuti condoni fiscali in termini di motivazioni e di ricadute sullà¢â‚¬â„¢obbedienza fiscale dei contribuenti. Rispetto a questa grande abbondanza di indicazioni e di opportunitàƒ di approfondimento, qui è possibile cogliere e discutere soltanto alcuni profili generali.

Un problema grave, ma non per tutti

Un primo aspetto riguarda le opinioni espresse circa la dimensione percepita dellà¢â‚¬â„¢evasione fiscale (tabella 1). La maggioranza relativa degli intervistati (37 per cento) ritiene che la percentuale di gettito perduto dallo Stato a causa dellà¢â‚¬â„¢evasione sia compresa tra il 20 e il 30 per cento del totale, mentre un altro 21 per cento colloca le mancate entrate tributarie tra il 30 e il 50 per cento. Non sbagliano. Stime recenti danno là¢â‚¬â„¢evasione (quella vera ancorchàƒÂ© stimata, non quella percepita) tra un quarto e un terzo del Pil. Là¢â‚¬â„¢Agenzia delle entrate ha valutato per là¢â‚¬â„¢anno dà¢â‚¬â„¢imposta 1998 un valore aggiunto occultato pari ad oltre il 30 per cento del dichiarato. Prima ancora altre quantificazioni, con metodologie e obiettivi diversi, hanno evidenziato tassi di evasione non dissimili.

Le opinioni espresse nellà¢â‚¬â„¢indagine non si distribuiscono tuttavia in modo uniforme tra le varie tipologie di intervistati. Quando si valuti, mediante semplici esercizi econometrici, in che misura le caratteristiche personali condizionino la dimensione percepita dellà¢â‚¬â„¢evasione, risulta con chiarezza che i residenti nel Mezzogiorno rilevano unà¢â‚¬â„¢evasione maggiore di quanto avvertito dagli abitanti dellà¢â‚¬â„¢Italia settentrionale, e altrettanto fanno gli intervistati con redditi più elevati, mentre il contrario accade per i lavoratori autonomi rispetto ai dipendenti.

Se dunque la maggioranza degli italiani vede là¢â‚¬â„¢evasione come un fenomeno assai esteso e costoso in termini di perdita di risorse pubbliche, altrettanto radicata è la convinzione che si tratti di unà¢â‚¬â„¢emergenza prioritaria dal punto di vista collettivo (tabella 2): il 27 per cento degli intervistati la riconosce come una questione gravissima, il 48 per cento la reputa un problema grave. CiàƒÂ² che colpisce, peràƒÂ², è che le differenze di opinione tra diverse tipologie di individui circa la gravitàƒ sociale dei comportamenti di evasione non sempre corrispondano a quelle, sopra richiamate, sulla dimensione percepita della non-obbedienza fiscale. Uno dei risultati più chiari è quello relativo alla caratterizzazione territoriale: chi abita al Sud rileva sàƒÂ¬ una maggiore diffusione dellà¢â‚¬â„¢evasione rispetto ai residenti del Nord ma attribuisce al fenomeno un minor grado di gravitàƒ sociale.

PerchàƒÂ© si evade?

Ulteriori indizi sulle differenze nel modo con cui i cittadini guardano, e giudicano, là¢â‚¬â„¢evasione fiscale possono essere ricavati dalle opinioni espresse circa le possibili determinanti delle scelte individuali di evasione (tabella 3). Tra le varie motivazioni proposte dallà¢â‚¬â„¢indagine ben il 77 per cento degli intervistati mette in rilievo il problema dellà¢â‚¬â„¢equitàƒ del prelievo fiscale effettivo: una delle molle fondamentali dellà¢â‚¬â„¢evasione è la percezione di comportamenti evasivi da parte degli altri contribuenti, eventualmente caratterizzati da differenti opportunitàƒ di occultamento dei redditi (si pensi al contrasto tra lavoratori dipendenti ed autonomi). Più di metàƒ degli intervistati (54 per cento) punta là¢â‚¬â„¢indice sullà¢â‚¬â„¢inefficacia del sistema dei controlli e delle sanzioni. Meno avvertite sono altre considerazioni che potrebbero spingere allà¢â‚¬â„¢evasione: là¢â‚¬â„¢eccessiva pressione fiscale, là¢â‚¬â„¢inefficienza dello Stato nellà¢â‚¬â„¢utilizzo delle imposte raccolte, la necessitàƒ di evadere per mantenere sul mercato la propria attivitàƒ economica, la complicazione degli adempimenti richiesti per il pagamento delle imposte.

Ma anche rispetto alla valutazione della rilevanza di queste determinanti dellà¢â‚¬â„¢evasione, le varie tipologie di cittadini mostra una certa variabilitàƒ di opinioni. Limitandosi, per motivi di brevitàƒ , alle sole differenze collegate alla diversitàƒ di residenza, i risultati sono assai netti: mentre non emergono differenze significative tra Nord e Sud nella percezione dellà¢â‚¬â„¢iniquitàƒ del prelievo o dellà¢â‚¬â„¢insoddisfazione per lo scambio fiscale con lo Stato, nel Mezzogiorno molto più alta è la convinzione che là¢â‚¬â„¢evasione sia motivata dalla necessitàƒ di mantenere margini di profitto minimamente positivi per la propria attivitàƒ economica (e questa opinione è particolarmente diffusa tra i lavoratori autonomi), mentre più bassa è la valutazione dei rischi che si corrono nel caso di non-adempimento degli obblighi fiscali.

PuàƒÂ² essere infine interessante incrociare le valutazioni espresse sulla gravitàƒ sociale dellà¢â‚¬â„¢evasione con le opinioni sulle motivazioni più rilevanti delle scelte di non-obbedienza fiscale. I risultati dellà¢â‚¬â„¢analisi indicano che chi ritiene là¢â‚¬â„¢evasione un fenomeno grave o gravissimo è con alta probabilitàƒ convinto che là¢â‚¬â„¢evasione sia dovuta alle iniquitàƒ nel trattamento fiscale effettivo tra contribuenti e al fatto che i rischi di essere controllati e colpiti dalle sanzioni sono in realtàƒ minimi. àƒË† interessante dà¢â‚¬â„¢altra parte notare che chi, in media, esprime maggiore preoccupazione per il fenomeno dellà¢â‚¬â„¢evasione fiscale non condivide là¢â‚¬â„¢idea che là¢â‚¬â„¢evasione sia dovuta ad un eccesso di pressione fiscale, e nemmeno che là¢â‚¬â„¢occultamento dei redditi sia riconducibile alla necessitàƒ di mantenere sul mercato la propria attivitàƒ economica, oppure alla sfiducia nel confronti della capacitàƒ dello Stato di spendere bene le risorse raccolte con le imposte.

Indicazioni di policy

Quali indicazioni possono essere ricavate da questa analisi per le strategie di lotta allà¢â‚¬â„¢evasione? La sensazione diffusa di impunitàƒ nei confronti dellà¢â‚¬â„¢evasione che emerge da questi risultati suggerisce là¢â‚¬â„¢opportunitàƒ di un rafforzamento dei controlli e di una loro maggiore focalizzazione, in termini di risorse e personale, sui settori produttivi, sulle tipologie di contribuenti e sulle aree del paese dove maggiori sembrano le opportunitàƒ di evasione. Ma probabilmente è la percezione generalizzata di una mancanza di reciprocitàƒ tra tutti i cittadini di fronte agli obblighi fiscali a indicare che gli interventi a contrasto dellà¢â‚¬â„¢evasione devono, in qualche modo, recuperare il carattere “sociale” dellà¢â‚¬â„¢evasione fiscale, la rilevanza delle interdipendenze nei comportamenti individuali di obbedienza fiscale. E là¢â‚¬â„¢intensa stagione dei condoni che ha di recente caratterizzato il nostro paese non va certamente in questa direzione.

 

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