E’ online il sito della rete dei GAS

L'unione fa la spesa. Volete sapere tutto sugli acquisti solidali di gruppo? Basta andare su www.retegas.org, il nuovo sito web che raccoglie tutte le informazioni e la documentazione sulle attività degli oltre 160 gruppi di acquisto solidali italiani, in gran parte concentrati nelle regioni del nord. A dieci anni dalla nascita del primo gruppo a Fidenza (Parma), i 'gas' si sono organizzati in una rete nazionale per continuare ad acquistare beni alimentari e di uso comune (come detersivi e cosmetici) da piccoli produttori che lavorano rispettando criteri di sostenibilità ambientale, di dignità del lavoro e di solidarietà sociale [Redattore sociale].


Un gruppo di persone che si riuniscono per acquistare all'ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. Questo è un gruppo di acquisto, che diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Una solidarietà che “parte dall'interno del gruppo per estendersi ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell'ambiente, ai popoli del sud del mondo”, dicono i 'gas' nella loro presentazione.

Ogni 'gas' nasce con motivazioni proprie, ma in generale c'è una critica all'attuale modello economico e di consumo e la ricerca di un'alternativa di acquisto praticabile, rivolta soprattutto ai beni alimentari. Per questo i gruppi cercano piccoli produttori locali, per avere la possibilità di conoscerli direttamente e ridurre l'inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto, acquistando prodotti biologici ed ecologici, realizzati nel rispetto della dignità del lavoro. Non di rado, infatti, ci si rivolge a produttori organizzati in cooperative di tipo 'b', che per statuto reinseriscono persone svantaggiate.

“Tuttavia – ribadisce una ragazza appartenente a un 'gas' di Milano – lo scopo principale non è acquistare prodotti a basso costo, ma cercare prodotti di qualità che rispondono ai criteri previsti dalla Carta comune della rete dei gas: sostenibilità ambientale, dignità del lavoro e solidarietà sociale”. Infatti i beni prodotti secondo questi criteri, se acquistati singolarmente, avrebbero in molti casi un prezzo ben maggiore dei beni concorrenti distribuiti nella tradizionale rete commerciale.

Presenti in Italia dal 1994, i 'gas'conosciuti sono circa 160, ma si stima che siano molti di più. Non tutti infatti aderiscono alla rete nazionale. Le dimensioni dei gruppi variano molto: si va da realtà medio-piccole (dai 20 ai 50 partecipanti) a quelle di grandi dimensioni (dalle 100 alle 300 persone), che non di rado si costituiscono in associazione. Nelle aree geografiche con maggior densità di gruppi d'acquisto (come Milano, Torino e la Brianza) sono nate reti locali di coordinamento, che organizzano momenti di incontro, scambio di informazioni e appuntamenti culturali.

Ma l'obiettivo più ambizioso è costruire i “distretti di economia solidale”, spazi di economia fondata sulla collaborazione tra diversi soggetti dell'economia solidale ('gas'; botteghe del commercio equo; realtà di finanza etica e di turismo responsabile; cooperative sociali, di produzione e di servizi) per creare un circuito economico in grado di auto-sostenersi con la propria domanda interna. Alcune esperienze di questo tipo sono già in corso, a livello embrionale, a Milano, Roma, Torino, Como, Lucca, in Brianza e nelle Marche.

Maggiori informazioni su www.retecosol.org.

Redattore Sociale, 19 gennaio 2005

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