Peccioli TV, la televisione comunitaria del comune di Peccioli

Comunicato stampa del Comune di Peccioli (Pisa).

Orfeo TV

La recente approvazione del ddl Gasparri sull'emittenza radiotelevisiva conferma una situazione tipica della realtà italiana: la concentrazione del potere mediatico nelle mani di un solo gruppo economico (oggi anche politico). Una situazione che tende a limitare, di fatto, il libero accesso all'informazione e al sapere. E che esclude dal circuito mediatico tutte quelle realtà – i piccoli comuni, le associazioni di cittadini, gli enti no-profit etc. – che non sono in grado di affrontare gli enormi costi di trasmissione.



Questa anomalia italiana ha dato però vita a nuovi fermenti di resistenza ed azione, tra cui la recente battaglia civile di Telestreet, un circuito di emittenti autogestite di quartiere che stanno proliferando per il paese, e che hanno posto in maniera concreta la questione del libero accesso ai mezzi di trasmissione. Telestreet, infatti, grazie anche al supporto di un comitato di garanti composto da 100 parlamentari, promuove la legalizzazione e l'assegnazione delle frequenze libere per uso civico e comunitario. E' per questo che l”Amministrazione Comunale di Peccioli, prima in Italia, e proprio grazie all'impulso del circuito Telestreet ha deliberato l”avvio di una sperimentazione di una televisione comunitaria ad accesso pubblico che promuova la partecipazione sociale e civica, integrando sistemi di trasmissione via etere e via internet.

Un esperimento, questo, che non ha precedenti nel nostro paese. Per la prima volta, infatti, un'amministrazione pubblica promuove un'iniziativa volta ad estendere le possibilità di partecipazione democratica e civile ad un sistema chiuso come quello del sistema mediatico italiano.

Per accesso pubblico intendiamo un canale tv non solo accessibile ma gestito attivamente dalla comunità cittadina. Per televisione comunitaria intendiamo una televisione che non si limiti al semplice accesso pubblico ma che sappia rafforzare un legame sociale valorizzando le tradizioni culturali e recuperando la realtà della vita quotidiana. Una televisione che si basi su una partecipazione diffusa, e che non coinvolga soltanto mediattivisti e professionisti della comunicazione ma bensì ogni singolo cittadino. In particolare saranno coinvolti nel progetto di PeccioliTV la popolazione anziana ed il volontariato giovanile.PeccioliTV lancia dunque una sfida: applicare un modello partecipativo, democratico e orizzontale, al mezzo televisivo. E questo perché pensa che la società abbia oggi la maturità democratica e gli strumenti culturali e tecnologici per capire e gestire il medium. Esperienze di televisione comunitaria ad accesso pubblico sono presenti in tutto il mondo ma, putroppo, non in Italia.

Nella città di Amsterdam, ad esempio, questo fenomeno è da tempo una realtà operativa divenuta del tutto legale.Con il supporto tecnico di Hoeksteen Italia (associazione culturale consociata a DeHoeksteen, web tv olandese, e vicina al circuito di Telestreet), abbiamo installato un trasmettitore sul campanile del centro storico di Peccioli in grado di raggiungere buona parte del territorio comunale.

La tecnologia utilizzata è simile a quella di molte Telestreet. Le prime due trasmissioni sperimentali avranno luogo martedì 29 luglio alle 21.30 (in occasione dello spettacolo teatrale con Tosca D'aquino e Andrea Buscemi) e venerdì 1 agosto alla stessa ora (con lo spettacolo di Paolo Rossi) sul canale UHF 49. Nei mesi di settembre e ottobre, poi, il progetto entrerà in fase operativa, con un proprio palinsesto comunitario e con una serie di laboratori tecnici preparatori.

Crediamo che questa sperimentazione possa proseguire nell'interesse della nostra comunità e speriamo che altri comuni grandi e piccoli ci seguano sulla strada di questa importante battaglia civile fino al pieno riconoscimento legale delle Televisioni comunitarie.Peccioli (Pisa), 26 luglio 2003.

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