Argentina: la fame minaccia 200.000 bambini


I minori sono le vittime principali di una crisi economica e sociale senza precedenti.

Tre bambini muoiono ogni giorno in Argentina per fame o per malattie legate alla malnutrizione. Il 63% dei nati nell’ultimo anno, circa 222.000 bambini, sono figli di famiglie indigenti, con scarse possibilità di soddisfare il fabbisogno alimentare minimo. Sono in tutto 8,6 milioni i bambini e gli adolescenti argentini che vivono in povertà . Almeno 2,6 milioni di loro hanno meno di cinque anni. Dall’inizio dell’anno sarebbero morti per patologie legate alla malnutrizione quasi 1.000 bambini, ma soltanto nelle ultime settimane i medici hanno cominciato a denunciare con regolarità la causa dei decessi. Tutto questo in un Paese di 37 milioni di abitanti, quinto esportatore mondiale di carne.

Save the Children, al momento impegnata in un Piano di Emergenza Alimentare [PEA] organizzato dal Governo di Buenos Aires, è stata una delle prime organizzazioni a denunciare il progressivo deteriorarsi della condizione dei minori in Argentina. Nel recente rapporto Observatorio de la infanzia y la adolescencia l’organizzazione mostra come la crisi economica degli ultimi anni abbia devastato il tessuto sociale del Paese. I dati forniti dalla Banca Mondiale indicano un impoverimento rapido e progressivo: nel 1997 gli indigenti [cioè le persone che non possono soddisfare il fabbisogno quotidiano di calorie] erano l’8,3% della popolazione argentina. Nell’ottobre 2001 la percentuale sale al 14,9%, tocca il 17,4% nel marzo 2002 e arriva al 22,8% soltanto tre mesi dopo. In Argentina ci sono perciò al momento oltre 8 milioni di indigenti.

“Infantilizzazioneâ€� della povertà
Questo il termine usato dai ricercatori di Save the Children per descrivere la situazione argentina, un misto di fattori demografici, economici, istituzionali e politici. L’estendersi di condizioni di povertà estrema ha provocato danni psicofisici e sociali gravissimi soprattutto a bambini ed adolescenti. Particolarmente drammatica la situazione nel Nord Est. Nel primo semestre del 2002 la provincia di Tucuman ha registrato 359 decessi di bambini per cause legate alla denutrizione. Risale a pochi giorni fa la morte di una bimba di soli otto mesi, nona figlia di una famiglia povera del quartiere San Pablo di Tucuman. Nell’ottobre 2001 il 23,3% dei minori di 18 anni erano indigenti; nel marzo 2002 la percentuale sale al 26,9% e raggiunge il 34,2% in giugno. Questo significa che al momento in Argentina tra gli indigenti ci sono 4.288.420 tra bambini e adolescenti. In pratica, è minorenne un povero su due.

Minacciato il diritto alla vita dei bambini
In questa situazione l’Argentina non è più in grado di assicurare il pieno rispetto della Convenzione dei Diritti del Fanciullo, ratificata nel 1994. Ad essere minacciato è lo stesso diritto alla vita dei minori. Soprattutto nelle regioni del Nord Est la sanità pubblica non è assolutamente in grado di tutelare i bambini al di sotto dell’anno di vita. Il tasso di mortalità infantile [16,6 morti su 1.000 nati vivi] è in calo e soddisfa ampiamente i parametri fissati dalla Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo [meno di 20 morti su 1.000 nati vivi], ma è la media tra il 30,4 per mille della Provincia di Corrientes e il 9,4 per mille di Buenos Aires. Lo squilibrio regionale è evidente: nella capitale le famiglie con minori a carico che si trovano al di sotto della soglia di povertà rappresentano il 10,3%. Nel Nord Est la percentuale sale al 54,3%.
A rischio il futuro dell’Argentina
La vulnerabilità è divenuta una costante nella vita degli argentini. Dall’ottobre del 1998 al maggio 2002 il 67,2% della popolazione è stato almeno una volta al di sotto della soglia di povertà . Se si considerano i bambini e gli adolescenti questa cifra sale all’80%. Questa situazione determina un quadro complessivo in cui è difficile che si realizzi il diritto al pieno sviluppo di tutti i bambini. Nel Paese sono in forte aumento episodi di violenza ed emarginazione sociale. La mancanza di prospettiva ha generato un senso di profonda frustrazione tra tutte le classi sociali. Il dramma argentino dimostra ancora una volta come i bambini siano quasi sempre “invisibiliâ€Â� nelle strategie determinate dagli economisti e dalle istituzioni finanziarie internazionali. Se a breve termine non verranno adottate politiche sociale in grado di invertire la tendenza attuale, per l’Argentina è difficile immaginare un futuro migliore.

Una situazione economica catastrofica
L’attuale crisi economica ha radici lontane. Le riforme strutturali degli anni Novanta hanno tolto allo Stato il tradizionale ruolo centrale di indirizzo nella politica economica del Paese. Dal 1990 al 1994 l’Argentina conosce un’espansione economica rapidissima, con un aumento complessivo del prodotto interno lordo pari al 25%. Quando però, alla fine del 1994, la crescita comincia a calare, gli argentini cominciano a sentire sulla pelle gli effetti della deregulation. Nel maggio 1995 la disoccupazione arriva al 18,6% . La percentuale di famiglia povere passa dall’11,4% del 1993 al 17% del 1998. Nel 2001 l’economia peggiora: il prodotto interno lordo scende a -1,4 per cento. Il debito pubblico era di 60 miliardi di dollari nel 1990. Oggi è arrivato a 200 miliardi. La disoccupazione è al 23%. Una persona su tre vive al di sotto della soglia di povertà . Lo stato sociale è stato smantellato dagli anni della presidenza Menem [1989-99]. A fare le spese della crisi sono soprattutto le piccole imprese e i negozi, schiacciati dalla concorrenza prima, e poi dalla caduta del reddito della popolazione.

Note
§ Save the Children è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini. Opera in oltre 120 paesi nel mondo con una rete di 29 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale: la International Save the Children Alliance. Save the Children sviluppa progetti che consentono miglioramenti sostenibili e di lungo periodo a beneficio delle generazioni future e porta aiuti immediate ai bambini in situazioni di emergenza, come guerre o catastrofi naturali. E’ presente in Italia dal 1998.

Per ulteriori informazioni contattare:
Antonello Sacchetti
Tel: 06 48070023
Cell: 3391369642
antonello@savethechildren.it

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