I Musulmani buoni
di VITTORIO ZUCCONI
QUANTI SECOLI sono passati dalle ore terribili nelle quali, sconvolti comeeravamo tutti dalla sconcezza di New York, ascoltavamo isterici ‘crociati’ invocare dalle televisioni e dai giornali la cacciata a sputi e pedate nel
basso ventre di tutti i musulmani dall’Italia e la chiusura delle frontiere a chi non fosse cristiano [o, si presume, buddhista, sikh, shintoista, pagano, ateo, scettico, tiepido, animista, zoroastriano, insomma qualunque
cosa purché non adoratore di Allah]? Ma a quale fede, vorremmo chiedere a loro adesso, appartengono quelle bande che stanno entrando a nome nostro a Kabul, a Kandahar, a Jalalabad, a Herat, accolte dalle folle festanti degli sbarbati, dalle donne svelate e dai titoli dei giornali che li descrivono come il Settimo Cavalleria? Sono forse cristiani, i mujaheddin del Nord, rammentando che mujaheddin significa ‘guerriero di Dio’, e non si tratta di Gesà º Bambino? Naturalmente no, sono musulmani esattamente come quelli che hanno sconfitto, ma sono i ‘nostri’ musulmani quelli che combattono per conto nostro e vincono la guerra per procura. Sono i musulmani ‘buoni’, almeno per il momento. Fanno la jihad anche loro, ma questa è una guerra santa che ci va bene.
Si dice che i pacifisti, le sinistre, i dubbiosi, debbano vergognarsi di avere dubitato della santità ¡ delle bombe e della necessità ¡ di battersi. Ma insieme con loro dovrebbero vergognarsi anche quelli che avevano urlato
istericamente contro l’Islam come minaccia storica, terminale, indifferenziata alla nostra civilità , che avevano dato voce su giornali e televisioni all’ignoranza e alla paura viscerale di chi immagina che un
miliardo di esseri umani genericamente fedeli ad Allah, ma sparpagliati da Mindanao all’America Latina, divisi tra loro esattamente come sono divisi i
cristiani, rappresentassero un blocco granitico di demoni con la scimitarra e la cloche degli aerei in pugno, decisi a radere al suolo le città nelle quali anche loro vivono e a impalarci tutti.
Nessuno di noi sa davvero se i nuovi padroni dell’Afghanistan, che pericolosamente ricordano le vecchie truppe coloniali dell’Occidente, si
dimostreranno migliori dei Taliban. La storia di quella nazione non incoraggia all’ottimismo, come non incoraggiano i nostri trascorsi di ‘crociati occidentali’ che arrivano, bombardano, proclamano vittoria e
lasciano poi Somali, Libanesi, Kurdi, Ceceni, Irakeni, Haitiani nella stessa fogna dove li avevano trovati. Ma se, come speriamo, questi ‘musulmani nostri’ saranno migliori dei ‘loro musulmani’ e dimostreranno ancora una volta che al mondo esistono soltanto esseri umani e non ‘razze’ o ‘civiltà ‘, forse qualcuno dei nostri crociati dovrà andare davanti a una moschea e
chiedere pubblicamente scusa al primo imam inturbantato che incontra. A meno che, quelli che chiesero urlando l’espulsione di tutti gli islamici per
proteggerci da terrorismo, visto che l’attacco all’antrace è stato opera di qualche pazzo americano secondo lo Fbi, e la tragedia del volo AA 587 è stata figlia di un meccanico inetto o di un controllore di volo imprudente
al Kennedy, chiedano adesso, per doverosa coerenza, di espellere tutti gli Americani dal nostro sacro suolo italico e invochini il divieto di ingresso a tutti i meccanici d’aereo e ai controllori di volo.
Be the first to comment on "I Musulmani buoni"