Privacy e telefonini
Tratto da www.ilnuovo.it del 21/12/2000
Cellulari, spie da taschino Il garante della Privacy Stefano Rodotà ammonisce le compagnie telefoniche: “Conservano nei tabulati oltre 100 milioni di dati personali”. Le società conservano per 5 anni la mappa degli spostamenti degli utenti ROMA – Sono i telefoni i veri grandi fratelli della nostra società .
Oltre 100 miliardi di informazioni che ci riguardano sono conservate nelle banche dati delle aziende telefoniche. Tabulati che permettono di ricostruire la storia delle nostre telefonate, e non solo: grazie al cellulare, lo strumento tecnologico più diffuso tra gli italiani, anche i nostri spostamenti – registrati dalle centraline e dai ponti radio – sonoraccolti e schedati con dovizia (forse troppa) di informazioni. Si può addirittura andare a ritroso nel tempo di ben 5 anni. l’allarme sui tabulati-spie arriva dal garante per la Privacy Stefano Rodotà , che accusa anche le aziende telefoniche di scarsa collaborazione: “Abbiamo trovato difficoltà e resistenze da parte dei gestori dei servizi telefonici, quando abbiamo chiesto questi dati – dice Rodotà – necessari per esprimere il nostro parere”. Nel corso del convegno organizzato dall’ufficio del Garante su “Attività di controllo del crimine e protezione dei dati personali”, Rodotà ha spiegato che in Italia i tabulati telefonici vengono conservati per cinque anni, mentre in altri paesi europei, come Francia e Germania, appena poche settimane. “E si chiede anche di aumentare tale periodo – spiega il garante – se non addirittura di eliminare ogni limite di tempo”. Nel nostro paese, quindi, sottolinea ancora Rodotà “Le indagini della magistratura giustificano la conservazione di informazioni su quello che é ormai lo strumento principale della comunicazione tra persone”. E i tabultai, con l’avvento del cellulare, “consentono distabilire non solo i numeri chiamati ma tutti gli spostamenti fatti negli ultimi anni”. “Non mi rassicura il fatto che tali dati siano accessibili solo attraverso l’autorità giudiziaria perché viene conservato e gestito un numero di informazioni che potrebbero poi essere usati per altri fini”.Insomma il cellulare si potrebbe trasformare in un vero e proprio grande fratello, una spia sempre nel taschino della giacca, capace di ricostruire tutti i nostri spostamenti: “è in gioco – commenta Rodotà – la libertà dei cittadini in un paese democratico”.
(20 DICEMBRE 2000, ORE 17:20)
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