Una decina di anni fa eravamo fornitori del Gruppo Serra Merzario1, poi fallito nel 20052;3 grazie all’opera di quel finanziere bresciano che si vanta di non leggere mai libri. Un giorno ebbi un accesa discussione con un dirigente del reparto operativo. continua la lettura…
Mi chiamo Gaetano La Legname, sono un imprenditore del trasporto di merci per conto terzi, socio fondatore di Arcipelago SCEC, socio ordinario di AILOG (Associazione Italiana di Logistica); dal 2008 collaboro con l’Università degli Studi di Milano, ho una certificazione di livello Senior dell’European Logistics Association rilasciata nel 2009 e dal 2010 partecipo ai lavori del Piano Nazionale della Logistica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo per dovere di cronaca verso chi non mi conosce.
Voglio raccontarvi una storia, che se avrete pazienza di leggere potrete trovare molto interessante.
Una decina di anni fa eravamo fornitori del Gruppo Serra Merzario1, poi fallito nel 200523 grazie all’opera di quel finanziere bresciano che si vanta di non leggere mai libri. Un giorno ebbi un accesa discussione con un dirigente del reparto operativo.
Questa persona aveva diviso il reparto in import ed export e i servizi di trasporto venivano assegnati in base a questa logica. Morale: gli autisti dell’import facevano solo consegne e quelli dell’export solo ritiri. Quindi alcuni camion partivano vuoti e mano a mano si riempivano per rientrare saturi al Centro Intermodale di Melzo; gli altri all’inverso partivano saturi per svuotarsi man mano e rientrare vuoti.
Le mie osservazioni furono: “Se un autocarro viene ottimizzato in base all’itinerario e alle merci da trasportare e non in base al servizio, si accorciano i chilometri, si contengono le ore perse nel traffico e si riescono a fare anche più giri nella stessa giornata”; risposta dell’operativo: “Non è possibile, non si può fare, i sistemi non lo permettono e poi vuoi farmi litigare con tutti i miei collaboratori?”. Mi scontravo con i limiti delle persone; ancora oggi è così… purtroppo…
Se la causa fu quella discussione, l’effetto fu che dal 2001 iniziai a riflettere su come poter razionalizzare i nostri autocarri per contenere i costi.
Prima di essere un imprenditore del trasporto di merci su strada ero stato un informatico e questo mi fu molto utile.
In quegli anni il lavoro era parecchio e ben pagato; quindi potemmo permetterci di investire utili aziendali e capitali privati nell’innovazione aziendale. Nasceva quindi PS1®4 e lo avevamo fatto tutto in casa nostra. Il sistema era molto semplice, pianificava al meglio gli automezzi della nostra flotta cercando di non farli andare in giro vuoti. Pensai: “Questa idea può essere replicata anche all’esterno, in altre realtà aziendali…”; sogni di un giovane imprenditore folle e testardo.
Nel 2007 divento un marinaio della nave (appunto) dei folli di Arcipelago SCEC5 ed è anche grazie a loro se il Sistema ha preso le strade più consone della coopetitività (cooperazione + competitività) rispetto del lavoro e dell’individuo, a fronte di quelle meno nobili del mercato globalizzato.
Studiando il Libro Bianco e il Libro Verde della Commisione Europea e i vari rapporti delle Associazioni che si occupano di ambiente, abbiamo dato al progetto un imprinting di Green Economy e Green Logistics. Il sogno si trasformava in obiettivo da raggiungere.
Continua…
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2http://www.ilgiornale.it/economia/crac_merzario_ipotesi_bancarotta_aggravata/09-09-2008/articolo-id=289105-page=0-comments=1
4 Dall’acronimo di Pointcar System v.1, ma anche per citare il famoso museo di arte contemporanea e prendere in giro la Sony, che nel frattempo ha provato con i suoi legali a portarmi via il marchio senza però riuscirvi perché le consolle di videogiochi non hanno nulla a che fare con il trasporto di merci su strada, risposta dei miei legali
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