Informazione e miserie nel pantano di Avetrana

(Fonte: Inviatospeciale.com/)

L’omicidio di Sara Scazzi e’ diventato un reality show nel quale la televisione ed i giornali hanno inventato mostri. Pur di vendere.

Il sistema italiano dei media e’ in crisi. Diminuiscono gli spettatori per la tv generalista, specialmente i piu’ giovani catturati dalla piu’ dinamica struttura interconnessa della rete, calano le vendite dei quotidiani, che gia’ in Italia sono sempre state tra le piu’ basse d’Europa.

Da almeno venticinque anni, con il craxismo prima ed il berlusconismo poi, la selezione del personale (a tutti i livelli) nella comunicazione e scomparsa. Il personale (giornalisti, tecnici, registi, personale artistico) viene prevalentemente scelto per motivi del tutto sganciati dalle capacita’ personali. Amici, salotti, partiti, agenti ammanicati, simpatie irrazionali e soprattutto raccomandazioni sono il mezzo attraverso il quale si ottengono i contratti.

Nel paesotto salentino l’assassinio della giovane ragazza un tempo non avrebbe fatto cronaca. Perche’ da quelle parti, o meglio nelle campagne in generale, il crimine non era sporadico. Nascosta da una coltre di omerta’, la violenza fisica e sessuale era largamente praticata, specialmente nei confronti delle giovani figlie, ma anche verso i maschi.

La Chiesa non condannava, un po’ per nascondere gli eventi, un po’ per salvaguardare la ‘famiglia’, istituzione assolutamente intoccabile. E la morte violenta per abigeato, per dissensi sui confini delle terre, per screzi generati da banalita’ avveniva ‘normalmente’. I killer non usavano le ‘doppiette’ di siciliana memoria, ma roncole, falci, coltelli da potatura, badili o zappe.

I Carabinieri dopo pochi minuti sapevano tutto, perche’ il ‘maresciallo’ conosceva vita, morte e miracoli dei cittadini del paese. Qualche volta invece non scoprivano nulla, perche’ i colpevoli erano ‘persone altolocate’ ed in quel caso niente doveva trapelare, mai.

Era la cultura contadina, che ancora sopravvive nei vecchi e nei giovani, ma che si e’ mescolata con quella della modernita’, producendo un pasticcio difficile da decifrare.

Ivano, il belloccio del paese conteso dalle donne, sarebbe la causa scatenante di una gelosia che avrebbe indotto Sabrina Misseri ad uccidere la cuginetta adolescente. Con la complicita’ della madre. Questa parrebbe l’ultima tesi dell’accusa, ma considerato lo svolgersi passato degli eventi in questo ‘caso’ non c’e’ alcuna certezza. Il ragazzo ha colpito la fantasia di moltissimi commentatori perche’ in un sms avrebbe scritto di sentirsi un ‘Trombamico’. Parola ritenuta perniciosa, comunque perfetta per descrivere un rapporto ‘ambiguo’ tra l’assassina Sabrina ed il playboy. Peccato che i soliti ‘esperti’ non sappiano che il vocabolo e’ largamente usato su Facebook in un area ‘di consumo’ diversa da quella che fa scalpore (politici, viola, pagine personali di vip), ma molto frequentata (forse di piu’ dell’altra) da chi naviga nel social network per ‘cuccare’, ‘arrangiare’, ‘conquistare’, ecc.

Il processo dira’ se la tesi dei pm e’ fondata e soprattutto se le prove raccolte dimostrano al di la’ di ogni ragionevole dubbio la responsabilita’ dei colpevoli.

Mesi e mesi di dirette, dibattiti, esperti a ruota libera, giornalisti senza alcuna preparazione in veste di indagatori, psicologi da mercatino del pesce, attricette da nulla impegnate in dotte disquisizioni sulle caratteristiche ‘border line’ dei protagonisti della faccenda, hanno convinto gli italiani che quelle due donne sono colpevoli.

Per altro Sara era bionda, bella e minuta e sua madre coi suoi capelli rossi sembra una donna normanna, mentre Cosima e Sabrina sono brutte, sciatte, grasse. Ed ‘una’ sovrappeso, nella televisione del Bunga Bunga non puo’ che essere colpevole. Un cronista del ‘Corriere della Sera’, tale Goffredo Buccini, e’ arrivato a scrivere: “Lei (Sabrina, ndr) e’ la ragazza del dopo mezzanotte, grassottella, collo taurino, braccia da camallo, quella con cui non ti faresti mai vedere in pizzeria ma che dopo la terza birra a ora tarda non ti dispiace piu’ come prima. Lui cammina sul filo dell’amicizia ambigua, fanfarone come siamo noi maschi”. Incredibile.

Il ‘popolo di Avetrana’ allora, ha voluto manifestare la propria ‘gioia’ per l’arresto della signora Serrano. Nessuno sa se le stesse persone hanno mai partecipato ad un sit-in di protesta contro la disoccupazione giovanile, che in quelle zone supera addirittura la media nazionale del 30 per cento. Ma andare in tv gridando contro le ‘grassone’ almeno rompe la monotonia e tanto fa pensare di essere tra gli ospiti di Barbara D’Urso a Pomeriggio 5. Ed alle ultime elezioni amministrative di qualche giorno fa dopo anni di centro sinistra ha stravinto il centro destra.

I vicini delle donne Misseri, quelli che fino alle dirette tv consideravano Cosima, Sabrina e la ‘sorella emigrata’ Valentina “brave persone” adesso ululano per la strada insulti contro di loro. Perche’ lo ha detto la tv. Ed il silenzio e’ sceso sul contadino Michele Misseri, che non solo ha portato gli inquirenti sul luogo nel quale aveva nascosto il corpo di Sara, ma che ha fornito sette diverse confessioni. Affermando pure di aver abusato sessualmente della ragazzina gia’ morta. E persino uno psicoanalista da bar dello sport a quel punto si sarebbe domandato: ma se anche mentisse perche’ e da dove ha tirato fuori una fantasia del genere? Adesso quello che fu un ‘reo confesso’ e’ considerato dagli inquirenti “E’n personaggio secondario”. Misteri.

Ma nel baraccone dell’informazione non si cerca la verita’. Le vendite e gli ascolti hanno bisogno di ‘mostri’, anche se fino ad oggi non si e’ trovata una sola prova contro le ‘streghe di Avetrana’.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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