Vespa promuove Masi che intanto starebbe congelando Fazio e Saviano

(Fonte: Inviatospeciale.com/)

Tra le puntate indimenticabili della trasmissione di Bruno Vespa quella di ieri sera rimarra’ nella storia della televisione.

Eppure tema era “Le regole valgono per tutti? Io solo devo rispettare il pluralismo e qualcun altro no?” e faceva ben sperare. Perche’ la parita’ prevede che in una discussione su un fatto specifico nel quale ci sono due parti in causa ed in conflitto tra loro e’ ovvio offrire eguali opportunita’ ai protagonisti della querelle per spiegare le diverse posizioni. Invece non e’ stato per nulla cosi.

Matteo Colaninno, responsabile per lo sviluppo industriale e la finanza d’impresa del Partito democratico, ha detto subito a Masi di comprendere i motivi della sospensione di Santoro, ma di pensare che siccome i risultati di ascolto di AnnoZero sono molto buoni a volte e’ piu’ opportuno trovare soluzioni meno rigide.  Sulla liberta’ di espressione neppure un sospiro.

Il rappresentante della principale forza di opposizione, molto interessato alla ‘redditivita’ di impresa’, ha stranamente dimenticato il contenuto delle intercettazioni raccolte dalla magistratura nell’ambito di una inchiesta su irregolarita’ riguardanti alcune societa’ che emettono carte di credito.

Il 18 marzo di quest’anno l’Ansa raccontava: “Nell’intercettazione con il commissario Agcom (Innocenzi, poi dimessosi, ndr), Masi torna sulla puntata di Annozero relativa al caso Mills: “Dopo la D’Addario c’era spazio e modo per poter intervenire mille volte, non lo abbiamo fatto, non e’ stato fatto, e ci troviamo adesso questa roba qui, l’unica cosa che puo’ servire veramente e che se lui (Santoro, ndr) fa la pipi fuori dal vaso stasera…”. In un’altra conversazione tra il dg Rai e il commissario Agcom dopo colloqui con Berlusconi, Masi parla della Rai e fa un riferimento all’avvicendamento del direttore di Raitre. “…la stiamo aggiustando, stiamo facendo di tutto, abbiamo mandato via pure Ruffini, insomma voglio dire siamo riusciti a fare…””.

Sempre Colaninno, colpito da grave amnesia, non ha ricordato un passaggio della richiesta rivolta alla Camera dalla magistratura di Trani per ottenere l’autorizzazione a utilizzare le conversazioni del premier,  ritenute “penalmente rilevanti”. Scriveva il giudice: “Come traspare da questa intercettazione Innocenzi reduce dalla telefonata del presidente Berlusconi che lo affligge, chiama Masi e si sfoga. Masi si mette prontamente al servizio del commissario Agcom e promette di “mettere su una strategia operativa” che serva a risolvere il “problema Santoro che e’ un problema tutto particolare”. Quindi aggiunge che la Rai sta “aggiustando””

Il precedente non sembra del tutto ininfluente per inquadrare il contesto nel quale negli ultimi giorni si e’ arrivati alla sospensione del conduttore di AnnoZero. Ma, come e’ noto, il giornalismo non e’ una scienza esatta.

A ‘Porta a Porta’ c’erano anche Gasparri, berlusconiano di ferro, Piero Sansonetti, che ha subito chiarito di essere solidale con direttore generale della Rai, Maurizio Belpietro, direttore di Libero ed altro sostenitore del centro destra, Giorgio Mule’, direttore di Panorama, settimanale di Mondadori, azienda della famiglia Berlusconi e Franco Siddi, segretario della Fnsi, il sindacato dei giornalisti.

Per comprendere lo stato in cui si trova il giornalismo italiano e’ indicativa una domanda che Mule’ ha rivolto a Masi: “Come mai non c’e’ una trasmissione Rai in prima serata che non da voce a quella parte politica che si oppone a Santoro?”. Vespa ha subito precisato: “Insomma, di orientamento moderato”. Ormai anche nel linguaggio comune i programmi sono catalogati per appartenenza e nessuno si indigna piu’ per questo.

Ad alcuni spettatori potrebbe essere parso che il programma di Vespa si sia rapidamente trasformato in una specie di processo a Santoro, ma certamente ad altri sara’ sembrato un giusto approfondimento su un giornalista fazioso e partigiano. Perche’ come accade per chi produce l’informazione anche il pubblico preferisce l’appartenenza all’obiettivita’.

Ad un certo punto del dibattito Siddi ha preso la parola per difendere Santoro: “E’ stata emessa una condanna in contumacia, per il principio del contraddittorio oltre a Masi avrebbe dovuto essere invitato anche Santoro”. Pronta la reazione sopra le righe di Maurizio Gasparri, ovviamente fuori tema: “Rubate soldi agli iscritti e non difendete tutti i giornalisti”. Il sindacalista si e’ sdegnato e la questione e’ finita nel dimenticatoio.

Fine del siparietto sulla libera informazione e via al caso di Avetrana: finalmente cose ‘serie’ di cui parlare.

Intanto, sempre ieri, e’ cominciata una nuova polemica. Fabio Fazio ha dichiarato: “Cosi vieni via con me non puo’ andare in onda”. Il presentatore lamenta il mancato via libera ai contratti per Roberto Benigni, Paolo Rossi e Antonio Albanese, protagonisti del programma in partenza l’8 novembre in prima serata su Raitre e firmato dallo stesso Fazio e da Roberto Saviano.

“A tre settimane dalla messa in onda – ha denunciato l’autore di Che tempo che fa – Endemol Italia non ha ancora il contratto, gli ospiti non hanno ancora il contratto e giustamente Saviano dice: ‘cosi’ non vado in onda e io sottoscrivo pienamente”.

Per Fazio “non ci sono giustificazioni di natura economica: evidentemente e’ un momento in cui la tv non puo’ permettersi di raccontare la realta’ “. “Lo abbiamo gia’ detto prima dell’estate: i programmi – ha aggiunto il presentatore – o si fanno bene o non si fanno, le vie di mezzo non esistono. Ci siamo messi a lavorare e abbiamo raccontato per filo e per segno all’azienda la trasmissione, nella quale Saviano avrebbe voluto parlare di mafia e politica, di emergenza rifiuti, di carceri, di ricostruzione all’Aquila, di delegittimazione e macchina del fango. Capisco che sono argomenti che fanno paura”.

Fazio ha escluso ragioni di carattere economico: “Benigni ha accettato tutte le condizioni poste dalla Rai”, e sembra che il comico abbia chiesto un compenso decisamente inferiore a quello percepito per la sua ultima apparizione in Rai ed avrebbe accettato anche di lasciare all’azienda tutti i diritti.

“Ma a tre settimane – ha insistito il presentatore – praticamente non ha il contratto nessuno. E per di piu’ oggi abbiamo saputo da Raitre che son stati rimandati indietro contratti sui quali erano gia’ stati presi accordi. Ora basta. Senza ospiti il programma non si puo’ fare, c’e’ un limite oltre il quale non si puo’ andare”. Quanto a Saviano, “sono convinto – sottolinea Fazio – che abbia il diritto di essere trattato benissimo dalla tv di stato. Per quello che rappresenta, deve essere protetto da tutti i punti di vista, anche da quello mediatico”.

L’ufficio ‘in ritardo’ con la stipula dei contratti sarebbe quello della Direzione risorse televisive che fa capo al vicedirettore generale Lorenza Lei, ma la Direzione generale, ovvero Masi, sostiene che le proposte di contratto non sono ancora arrivate sul tavolo del dg ed anche che le richieste economiche sarebbero comunque molto elevate.

Stando alle indiscrezioni, “Vieni via con me” dovrebbe essere un programma che racconta l’Italia attraverso monologhi di Saviano, dialoghi tra lo stesso autore di Gomorra e Fazio e gli interventi degli ospiti. In particolare lo scrittore starebbe lavorando su temi scomodi, come i rapporti tra mafie e politica, il dopo terremoto a all’Aquila, l’emergenza rifiuti in Campania.

Chissa’ perche’ i contratti tardano ad arrivare.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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