di Ludovico Polastri Il cibo, il pasto, come concreta e diretta sorgente di energia e di potenza, è, modernamente, sostituito dal denaro, che oggi è appunto il simbolo dell’energia e della potenza divina. Il denaro come il cibo, soddisfa tutti i tipi di fame, creando delle personalità titaniche : la personificazione di un orgoglio smisurato in base al quale l’uomo, dimenticandosi della sua natura mortale e perduto ogni senso della misura, consente che la propria abilità ed il proprio potere lo rendano arrogante nei confronti dei suoi simili. Il denaro, del resto, conferisce sicurezza, senso di superiorità, di cui il nostro stato di inferiorità a bisogno. Un tempo, la superiorità e la sicurezza erano dati dalla scorta di cibo, dall’abilità e dal successo nel procurarselo con la caccia. La sacralità della moneta deriva dalla cultura romana, infatti vicino al tempio di Vesta, nei pressi dell’attuale anagrafe romana, sorgeva il tempio di Juno Moneta, epiteto di Giunone consigliera ed equivalente a Mnemosine, dea della memoria. Il verbo latino moneo , oltre che ammonire, significa far ricordare che in quel tempio si conservava la zecca di stato. Per questa connessione diretta con la divinità il termine ha assunto semanticamente il significato attuale. Il termine denaro, una delle prime monete romane, il denarium aveva anche lui una forma di sacralità in quanto il suo possesso allontanava la fame e le carestie, assicurando protezione e difesa. Non a caso fino a non molto tempo fa le fotografie di rito che celebravano un lieto evento immortalavano, ai tavoli imbanditi di cibo, persone rubiconde con il bicchiere in mano e la mandibola ancora in azione.
Leave a comment
Devi essere connesso per inviare un commento.
Be the first to comment on "Sangue e denaro"