L’Europa agli Usa: uccidete la Terra!

«Fra 40 anni, 500 milioni di persone soffriranno fame e sete». Sul fronte politico la guerra del clima è già cominciata. L’Europa ha aperto ieri i lavori della cinque giorni di studi sul riscaldamento globale con un’offensiva a muso duro contro gli Stati Uniti e l’Australia, i grandi inquinatori che dimostrano «un’attitudine negativa» nei confronti della lotta all’effetto serra.


I due paesi sono gli assenti più ingombranti dal novero dei firmatari del protocollo di Kyoto, l’accordo entrato in vigore due anni per ridurre di almeno il 5,2% le emissioni inquinanti entro il 2012 rispetto ai livelli del ‘90.

«Ci aspettiamo che gli americani cooperino di più – ha attaccato il commissario Ue per l’Ambiente, il greco Stavros Dimas -. È necessario che si muovano. Altrimenti gli altri paesi non avranno ragione di impegnarsi per salvare il pianeta». Non bastano le previsioni catastrofiche che emergono dalla bozza del testo su cui a Bruxelles si stanno consultando 285 delegati di 124 paesi. Inutile sembra anche la profezia di un mondo che fra 40 anni rischia di non saper come dar da mangiare e bere a cinquecento milioni di persone.

Se anche Washington, responsabile per il 36,1% delle emissioni planetarie, non sale a bordo del treno di Kyoto, lo sforzo degli altri si rivelerà improduttivo. «Il loro atteggiamento è incredibile – sottolinea una fonte della Commissione -, a maggior ragione se si pensa che il New England da solo sprigiona la stessa quantità di biossidi, il testo di lavoro sul tavolo degli esperti di Bruxelles, la cui pubblicazione è attesa per venerdì, parla di «rifugiati ambientali», gente che sarà costretta a migrare per evitare carestie e inondazioni, e di guerre ecologiche provocate dalle drammatiche condizioni di vita causate dal mutamento delle stagioni. L’Europa si sente, e a ragione sinora, come la prima della classe.

(LA STAMPA – 03.04.2007)

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