Festival, e’ il tempo delle escort

Davanti all’Ariston il primo che incontri e’ Jerry, al guinzaglio di un poliziotto. E’ un pastore tedesco antidroga: passeggia placido per il corso e dire che il figliol prodigo e’ Monza. A qualcuno sara’ venuto il dubbio che Morgan (tormentone ancora irrisolto) non sia il solo a farsi qualche fumatina. Li’ a fianco c’e’ Emanuele Filiberto, ospite di Rtl che trasmette dalla vetrina dell’Oviesse, location perfetta perche’ siamo nel piu’ grande supermercato della tv. Signore nostalgiche del re e ragazzine innamorate di Ballando sotto le stelle lo aspettano con urletti di varie tonalita’. Lui esce in dolcevita e jeans, stringe mani e declama ‘Viva l’Italia, Italia amore mio’: se ti distrai un attimo sembra che dica sul serio. Del resto ha dichiarato che ‘e’ un testo semplice, una lettera d’amore per questo Paese, dove non s’insulta mai la Repubblica’ (nessuno gli ha spiegato che sarebbe la Repubblica , nel caso, ad avere un paio di cose da dire a lui).

Antonella Clerici ha parlato in mattinata, per annunciare che forse sabato salira’ sul palco Tiziano Ferro: ‘Io lo adoro, spero tanto mi dica di si”. Intanto ci sono gli strascichi della polemica per il mancato invito di Paolo Rossi, che grida al ‘sabotaggio dei cretini’ e alla ‘congiura dei mediocri’, mentre incassa la solidarieta’ dei giovani del Pdci, che hanno protestato insieme ai lavoratori di Phonomedia davanti all’Ariston: ‘E’ il festival dell’ipocrisia e del basso impero’. Al comico risponde il direttore di RaiUno, Mauro Mazza: ‘C’erano trattative, non sono andate in porto. E comunque, avremmo voluto molte persone, da Checco Zalone a Raoul Bova’. Con avversari del genere, un signor Rossi non poteva competere. La conferenza stampa si era aperta con il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato (Pdl), che aveva definito lo scenografo Gaetano Castelli (gia’ direttore dell’accademia di Belle arti di Roma) ‘il tizio che fa il palco’. E per giustificare l’assenza di Antonella Clerici al Gala della sera precedente, ha spiegato che ‘si sta facendo un mazzo cosi”: tra Mazza e Mazzi, il mazzo mancava. Ma non il garbo: ‘Dovreste ringraziarla anche per aver perso tutti quei chili’.

Tregua del trash, almeno per una manciata di ore. Lungo corso Matteotti passeggiano adolescenti e vecchietti, la ragazza che porta in braccio le copie di Lotta Comunista dice che e’ stata una gran giornata: 50 giornali venduti in tre ore. Molta folla, inconsueta per il primo, ma gia’ stanco, giorno di Festival, nella ex citta’ dei fiori. Niente rose e gigli quest’anno, forse per il timore che qualcuno se li fumasse nei giorni del proibizionismo canoro. La signora delle camelie si e’ presentata gia’ lunedi’ sera, al Morgana (nome quanto mai d’attualita’) il locale trendy dell’assai poco raffinata Sanremo. Patrizia D’Addario, gia’ escort e scrittrice, s’improvvisa cantante. E’ qui, dicono, per presentare il suo cd. Ma al Morgana, mise di raso rossa (e le presenti malignano: ‘sembra piu’ vecchia delle foto’) si siede al tavolo, cena e tutto quello che ha da mostrare e’ una fotocopia in bianco e nero della copertina del fantomatico cd. La serata prosegue svogliata, pochi applausi per la toy-girl presidenziale e uno sketch improvvisato con Gabriele, il trans del Grande fratello. Di lei ha parlato anche Maurizio Costanzo – prima volta al Festival, quest’anno tocca a lui, in famiglia si danno il cambio – nel suo Question time (alle 12.55 su RaiUno). ‘Il Festival e’ una macchina infernale. Dire che assomiglia alla societa’ italiana e’ una parola grossa, oggi e’ un festival canzonettaro, una volta era diverso, ma era diversa l’Italia. Ora neanche RaiUno nella sua interezza quotidiana riesce a rappresentare la societa’. Mi aspetto belle canzoni, scandali veri e non precostituiti’. E dopo l’amarcord, dall’alto della verginita’ sanremese, ammette: ‘Ormai sono vecchio e sono abituato a tutto, c’e’ pure la D’Addario, non so in che veste perche’ ne ha vestite tante di vesti’.

Lunedi’ sera al Casino’ (con l’accento) Costanzo era stato premiato durante un ricevimento. Una comparsata con la Maionchi e Tony, poi la sala e’ rimasta ai 400 ospiti: bella gente del posto, in attesa di incontrare vip o pseudo tali che non si sono ovviamente fatti vedere. Signore sfiorite con mise oltremodo generose (fa anche freddo), importanti ‘gentiluomini’ con macchinoni al seguito e un nugolo di signorine brasiliane mezze nude. Sintesi al pesto dei vizietti della politica: escort, trans, ‘ragazze immagine’. In tema: e’ attesa – ma ancora non e’ ancora sbucata – anche Noemi Letizia. Ad un certo punto si palesera’: e’ andata a Venezia, perche’ non dovrebbe presentarsi a uno degli appuntamenti piu’ kitch del mondo? (Qualcuno la avverta in tempo: a Cannes potrebbero scambiarla per la cameriera di una pizzeria napoletana). Sul fronte audience (e ragazze), oltre alla partita del Manchester, c’e’ un po’ d’inquietudine anche per la puntata di Ballaro’ con ospite d’onore Guido Bertolaso. L’uno delle emergenze, ora nel mezzo di un personale terremoto, potrebbe dare qualche fastidio a Bonolis, Laurenti e Cassano e alla compagnia cantante. Il Dopofestival e’ mezzo YouDem, trovata di Pierluigi Bersani per rilanciare il Pd’n’roll, e mezzo Lele Mora, sbarcato in giornata con la sua scuderia per animare le notti sbadigliose di Sanremo. Ma i paparazzi sono delusi: ‘I cantanti non ci andranno da Mora. Qui c’e’ poco da fare per noi, lavorano i fotografi delle riviste. Una volta era tutta un’altra storia al Festival. Cantavano in play-back e dopo in discoteca erano tutti strafatti. Ora se chiedi una foto all’aperto si spaventano perche’ hanno paura di perdere la voce’. Pero’ da Lele Mora, dopo la puntata, loro ci fanno un salto, non si sa mai.

E comunque le belle ragazze a Sanremo ci sono, e non solo per ‘accompagnare’ i potenti. C’e’ Dita von Teese che si spoglia, ma lo fa con l’arte raffinata del burlesque. Ci sono le ballerine del Moulin Rouge, che sono svestite ma per nulla volgari. Hanno gambe lunghe, corpi slanciati e piume di struzzo deliziosamente retro’: pero’, fatto inconsueto per la tivu’ italiana, sanno ballare.

Da il Fatto Quotidiano del 17 febbraio

(Tratto da: http://antefatto.ilcannocchiale.it)

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