I migliori, i piu’ influenti, i piu’ lungimiranti e ¦

Alla fine di ogni anno e all’inizio di quello nuovo si fanno delle classifiche in molti e disparati settori e quindi non deve meravigliare il nostro tentativo di stilarne anche noi una, indicando in particolare i migliori banchieri dell’anno 2009; eviteremo invece, una volta tanto, di indicare anche quelli peggiori, anche perche’ la lista sarebbe troppo lunga e noiosa.

Naturalmente la parola migliori si presta ad equivoci e si possono dare molte ed anche contrastanti definizioni dell’espressione: seguiremo cosi numerose e diverse piste cercando di individuarne almeno quattro.
1) partiamo da una definizione tradizionale e tipica del mondo della finanza; in questo caso i banchieri migliori sono quelli che riescono a fare i profitti piu’ elevati, ad accrescere le loro quote di mercato nel settore finanziario, ad essere i piu’ stimati nell’ambiente di riferimento.
Se prendiamo come punto di orientamento tale criterio, non ci sono dubbi che tra i candidati piu’ autorevoli allo scettro bisogna certamente inserire due manager statunitensi del settore. Il primo e’ Lloyd Blankfein, il boss della Goldman Sachs, che dopo la crisi ha registrato una spettacolare ripresa dei profitti, in una banca che e’ considerata da tempo quella di maggior successo, almeno in occidente. Lloyd Blankfein e’ stato non a caso indicato come il banchiere dell’anno dall’autorevole Financial Times. Il secondo personaggio segue a ruota per i risultati economici ottenuti nell’anno e inoltre per il fatto di essere il vero consulente economico principale di Obama: si tratta di Jamie Dimon, capo della JP Morgan. Infine, non si puo’ non ricordare Paulson, ben noto finanziere dell’area degli hedge fund che ha scommesso a suo tempo contro il business dei mutui sub-prime e che cosi, tra il 2007 e il 2009, con il crollo del settore, ha guadagnato qualche miliardo di dollari.

Ma naturalmente il criterio della redditivita’, sopra indicato, non ci piace molto. Bisogna anche considerare, d’altro canto,che il governo statunitense e la banca centrale nel 2008 e 2009 hanno agevolato di molto almeno i primi due personaggi citati e molti altri grandi banchieri di Wall Street, tra l’altro inondandoli di denaro gratuito o a bassissimo tasso di interesse, incoraggiando in tutti i modi le fusioni, creando cosi delle banche ancora piu’ too big to fail, ecc..
2) a questo punto cambiamo registro e proviamo ad indicare invece i personaggi del mondo finanziario che hanno mostrato nell’anno la piu’ grande capacita’ di influenzare i destini del loro paese ed anche quelli del mondo; allora bisogna prendere invece in considerazione due banchieri cinesi. Il primo e’ Zhou Xiaochuan, il governatore della Banca del Popolo, che nel marzo del 2009 ha dichiarato a voce alta che il re e’ nudo, affermando che ormai stava per scadere il tempo del dominio del dollaro sulle faccende del mondo e che bisognava instaurare un nuovo ordine monetario internazionale; dopo quella dichiarazione cresce la convinzione che – almeno nel medio-lungo termine – si arrivera’ inevitabilmente ad un nuovo assetto valutario e monetario a livello globale, cosa peraltro di per se buona e giusta. Il secondo banchiere cinese da ricordare e’ Liu Mingkang, capo della Banking Regulatory Commission del paese, che almeno sino a questo momento, ha ottenuto risultati molto brillanti coordinando una vasta e rapida estensione del credito alle imprese, quale non si era mai vista, cio’ che ha contribuito non poco a risollevare fortemente e in pochi mesi i tassi di crescita dell’economia, sostenendo cosi indirettamente anche l’economia mondiale.

3) utilizziamo ora un altro criterio e consideriamo invece i banchieri che si sono distinti per l’onesta’ e l’ispirazione etica dei loro propositi. Secondo questa pista bisogna allora ricordare almeno due persone che, pur in una situazione difficile, essendo essi stessi membri molto autorevoli dell’establishment finanziario britannico, non hanno mancato di mostrare coraggio nell’indicare i mali della finanza e, almeno in parte, nel tracciare alcune delle possibili linee per il risanamento del settore. La prima nomination si riferisce a Lord Turner, presidente dell’organismo britannico che controlla i mercati finanziari, il quale, come riportato anche da noi recentemente, ha messo in discussione l’utilita’ sociale delle attivita’ speculative ed ha sottolineato come almeno una parte delle attivita’ della City siano per molti versi pericolose e contrarie all’interesse del paese. E questo senza neanche prendere in conto le notizie che in queste settimane mettono in rilievo come il mercato londinese sia diventato il centro mondiale delle attivita’ di pulizia e riciclaccio dei soldi della criminalita’ organizzata, a cominciare dalla mafia e dalla ‘ndrangheta. Tra le altre indicazioni, Lord Turner propone l’instaurazione di una tassa sulle transazioni finanziarie che ricorda molto da vicino la cosiddetta Tobin tax, proposta molti anni fa dall’economista statunitense omonimo, premio Nobel molti anni fa. La seconda indicazione riguarda il governatore della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, che ha chiesto, insieme allo statunitense Volcker, lo smembramento delle banche piu’ grandi, separando la parte socialmente utile delle loro attivita’ da quella speculativa. Tutte queste indicazioni sono state peraltro respinte con decisione dal governo britannico.

4) consideriamo alla fine il criterio del comportamento finanziario piu’ esemplare ed edificante dell’anno. In questo caso la palma va sicuramente alla funzionaria di banca tedesca di cui hanno parlato ampiamente i giornali qualche settimana fa e della quale non e’ dato sapere il nome. La signora, come e’ ormai ampiamente noto, ha trasferito per un lasso di tempo ragguardevole del denaro dai conti dei clienti piu’ ricchi a quelli delle persone piu’ povere da lei conosciute; tutto questo prima di essere scoperta. I tribunali la hanno condannata e la signora ha perso il posto di lavoro, ma noi le indirizziamo tutta la nostra sincera stima e la nostra comprensione.

(Tratto da: http://www.finansol.it)

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