Condor Joe ha pubblicato una «Dunque, Ugo Biggeri ha esplicitato la sua candidatura alla Presidenza di Banca Popolare Etica. Era ora, considerato che se ne parla da 4-5 anni! L’era Salviato si appresta a finire, il dibattito attorno alla banca e’ rinfocolato solo dai pochi assidui seguaci di finansol.it, a Biggeri va dato atto di aver avuto la buona idea di mettere per iscritto la sua candidatura, le motivazioni, le idee sul progetto Banca Etica.
Qualche commento:
– Biggeri si definisce un “intransigente tollerante”: forse per distinguersi da qualcuno “intransigente intollerante” che lo ha preceduto? un consiglio lessicale (ed esistenziale): l’intransigenza non si coniuga molto bene con la tolleranza (dal Devoto Oli: Devoto-Oli. Intransigente: rigorosamente alieno da concessioni o compromessi sul piano delle opinioni o dei comportamenti). Meglio forse parlare di persuaso, alla Capitini;
-Biggeri racconta come arriva a candidarsi e tiene a precisare che ha ricevuto l’appoggio anche dell’attuale presidente. Sapendo come vanno le cose in Banca Erica, non e’ un bel segnale ne’ per lui, ne’ per la banca. Cooptazione non fa molto rima con democrazia;
– Biggeri, forse consapevole di quanto appena detto, dice poi di voler cambiare il modello di leadership del sistema Banca Etica, puntanto a costruire un modello di governance piu’ condiviso. Si dimostra dunque ben scaltro nel cercare il sostegno del “padrone” e nel volerlo superare. Una buona dote – chiamasi cinismo – per chi e’ giustamente ambizioso;
– Biggeri poi cerca di giustificare l’enorme ritardo con cui esce allo scoperto dicendo di aver voluto evitare alla banca un lungo pre-congresso. Piu’ o meno le stesse frasi che hanno detto Berlusconi dopo il predellino o D’Alema sulle primarie. Viene da pensare che la democrazia, il confronto dialettico, possono dunque essere un male, secondo il candidato Biggeri;
– Biggeri specifica poi di non candidarsi per ambizione personale. Perche’ lo dice? l’ambizione e’ un peccato? non e’ forse una leva motivazionale formidabile, soprattutto laddove non vi siano interessi economici diretti? cosa vuole dire Biggeri? forse rassicurare quella base di soci figlia di una cultura del peccato di tipo medievale? difficile dire che un presidente senza ambizioni possa essere un buon presidente. Sarebbe preoccupante per la banca. Ma qui ci tranquillizziamo subito. Biggeri e’ molto ambizioso, tanto da, come visto, tenersi buono pure il Presidente in carica Peccato, allora, che sia un po’ bugiardo;
– Biggeri poi spiega perche’ intende raccogliere le firme per sostenere la propria candidatura. Bene, scelta condivisibile, anche se non molto coraggiosa quando si ha l’esplicito appoggio di molti soci fondatori. E soprattutto non ci sono avversari! Perche’, va ricordato, il socio – a causa di un terribile regolamento assembleare voluto dallo stesso Biggeri quando era in Cda – puo’ firmare per un solo candidato. Dunque, con la sua mossa, in qualche modo Biggeri sottrae inutilmente (ma non per lui, ovviamente!) chance di candidatura a potenziali avversari che non siano sostenuti dai soci fondatori;
– Biggeri poi fa capire di voler essere pagato per il suo lavoro, proponendo che l’Assemblea deliberi in materia di compensi degli amministratori. Va bene. E’ giusto. Non ha senso il regime attuale. Ma – ancora – non dica di non avere interessi personali;
– Biggeri presenta sette idee. Qui proprio non ci siamo. Troppo generiche. Troppo vaghe per poter esprimere un giudizio. Altre sarebbero le domande a cui dovrebbe rispondere. Le faremo nei prossimi mesi.
Insomma, il profilo che emerge dalla lettera di autopresentazione non e’ il massimo.
Soprattutto mancano tante risposte al modello di banca che il nuovo presidente (si potra’ dire?) intende realizzare.
Il giudizio sul candidato e’ rimandato»
(Tratto da: http://www.finansol.it)
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