Rispetto al passato lo scenario ed i mezzi sono cambiati, eppure lo scambio e’ ancora possibile. Lo dimostrano i piccoli gruppi di economia solidale, gli ecovillaggi ed i numerosi movimenti volti a incrementare e migliorare i rapporti tra gli individui. Vediamo qualche esempio’
Le economie senza denaro ricostituiscono dei legami primitivi, grazie ai quali persone della stessa comunita’ riescono a incontrarsiNelle societa’ moderne, regni dell’informatica e dell’individualismo, scompaiono i tempi e gli spazi per la socializzazione in “carne e ossa” e l’ “altro” e’ sempre piu’ ridotto ad un nome da cliccare sulla tastiera di un telefonino o di un computer. Eppure proprio la tecnologia, che tanto allontana, e’ al contempo lo strumento che rende possibile forme di comunicazione diverse, all’interno delle quali, felice paradosso, riaffiora quel senso di comunita’ che sembrava ormai irrimediabilmente perduto.
Soprattutto in questo periodo cosi difficile, perche’ minato da una crisi che tocca tutti i paesi, nascono e si affermano piccoli gruppi di economia solidale, ecovillaggi e numerosi movimenti, volti a incrementare e migliorare i rapporti tra gli individui. Come dire, lo scambio e’ ancora possibile ma il mezzo di comunicazione e’ cambiato’ E forse anche il fine.
Nuove economie
Come dichiara Maurizio Pittau, economista di professione e autore del libro: Economie senza Denaro. I Sistemi di Scambio non Monetario nell’Economia di Mercato, EMI edizioni : “tali economie, complementari (non alternative) a quelle tradizionali, si basano sullo scambio volontario di beni e servizi senza l’intermediazione del denaro che viene infatti sostituito con forme di monete particolari o con il tempo”. Il fine dev’essere il benessere sociale e individuale e non il consumo di beni.
Le economie senza denaro ricostituiscono dei legami primitivi, grazie ai quali persone della stessa comunita’ riescono a incontrarsi, conoscersi, scambiare beni o servizi, creare contatti e amicizie e soprattutto condividere esperienze. Il rapporto non e’ piu’ tra individui singoli ma tra l’individuo e la sua comunita’ di appartenenza. Cade il binomio creditore-debitore in quanto il cittadino non e’ piu’ ridotto al ruolo di lavoratore e di consumatore, si svalutano le ” moderne categorie ” di profitto e il rapporto di scambio torna a basarsi su valori universali quali la fiducia, la reciprocita’ e il dono.
Le economie senza denaro sono in crescente sviluppoBenche’ non rivestano ancora un peso economico determinante, le economie senza denaro sono in crescente sviluppo: se nel 1990 c’erano meno di 100 esperienze di scambio non monetario, oggi si contano oltre 4.000 comunita’. In Italia, oltre alle Banche del Tempo, vi sono stati numerosi esperimenti di valute locali come quelle di Reggio Emilia e di Lecce. Interessante e’ il caso di Terni, dove e’ nato il “pasqualo”, una moneta complementare che permette uno scambio di saperi: i piu’ giovani offrono conoscenze informatiche agli anziani e agli agricoltori in cambio di storie e nozioni sulla vita dei campi.
Nel tentativo di ‘ricostruire il tessuto sociale ed economico distrutto da un’eccessiva presenza del mercato nella vita della comunita”, nasce Arcipelago SCEC, associazione non riconosciuta senza scopo di lucro, dove SCEC sta per Sconto ChE Cammina, poi trasformato in Solidarieta’ ChE Cammina. Si tratta sostanzialmente di una riduzione di prezzo che gli associati decidono di farsi reciprocamente “attraverso un atto di liberalita’ assolutamente volontari”, da cui ci si puo’ svincolare in qualsiasi momento con una semplice comunicazione all’associazione.
Arcipelago SCEC spinge i componenti della comunita’ a conoscersi e a collaborare tra loro e cerca di utilizzare e valorizzare la professionalita’ dei propri soci per promuovere iniziative e progetti aziendali che rendano la produzione locale maggiormente competitiva rispetto a quella proveniente da paesi che hanno costi inferiori sia per manodopera che per materie prime.
Attualmente gli organizzatori di Arcipelago stanno lavorando a un progetto sull’agricoltura Il Sapore del Cuore e ad uno per la ‘razionalizzazione dei trasporti’ nel raggio dei 50 km. La filosofia di Arcipelago SCEC si basa su due principi fondamentali quanto necessari:
• la gratuita’ del lavoro dei responsabili dell’associazione, che infatti finanziano di tasca propria gran parte delle spese necessarie a divulgare il progetto in tutta Italia.
• l’apartiticita’ dell’associazione, indispensabile per permettere a ciascuno di sentirsi a proprio agio senza subire la pressione di vincoli politici, culturali o religiosi.
Nel baratto il valore dei beni non e’ stabilito a priori ma deciso in virtu’ di un accordo tra le partiRitorno al passato?
Se le economie alternative istituiscono nuove forme di scambio, grazie all’introduzione di monete particolari, esistono altre esperienze (piu’ estreme) dove “l’operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni e servizi fra due o piu’ soggetti economici (individui, imprese, enti, governi, etc.) avviene senza uso di moneta “.
Quella citata e’ la definizione della prima forma di scambio commerciale, il baratto, dove il valore dei beni non e’ stabilito a priori ma deciso in virtu’ di un accordo tra le parti, sancito in base alla qualita’ e alla quantita’ delle merci scambiate e soprattutto in base al fabbisogno del momento. Oggi, nel ritorno al baratto, il principio di base resta lo stesso ma lo scambio avviene evidentemente in forme e con mezzi diversi.
Semplice e immediato e’ lo “swapping”, lo “scambio” su internet, forma sempre piu’ popolare di baratto in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti tra i piu’ vari (dai vestiti ai libri, dai CD musicali ai gadget) solo su base fiduciaria.
Un seguace del “baratto virtuale” e’ il russo German Sterligov, che dopo aver dissipato la propria fortuna ed essersi ritirato a vivere in campagna, in una fattoria senza gas ed elettricita’, ha creato il sito www.artc-alisa.ru, una ragnatela di sportelli “Artc” dislocati in ogni paese e accessibili a chiunque; una sorta di gigantesca banca dati dove poter scambiare ogni genere di beni e merci.
Alla base del progetto del signor Sterligov, la volonta’ di utilizzare le risorse esistenti senza sprecarle, nel tentativo di combattere l’inflazione e la crisi dilaganti. In Italia e’ invece nota l’esperienza di Zerorelativo.it, il sito aperto da Paolo Severi, barman di Pesaro, che ormai conta piu’ di 6379 iscritti. Come dichiara Severi, il fine e’ quello d’invitare i barter (neologismo che definisce l’utente che baratta) a “consumare in modo piu’ critico e meno emotivo e a riutilizzare i propri oggetti, a beneficio anche dell’ ambiente “.
Interessante e’ poi l’iniziativa promossa da certi esercizi pubblici che hanno iniziato a offrire i propri servizi in cambio di “beni” che nulla hanno a che vedere con il vile denaro’ Incredibile ma vero! Ne e’ un esempio Villa VillaColle, a Bosa, in Sardegna, il primo B&B&B a promuovere questa filosofia di scambio (la terza “B” sta infatti per baratto), una sorta di bed and breakfast anticrisi, sensibile alle esigenze di chi desidera concedersi qualche giorno di vacanza ma non vuole o non puo’ permetterselo.
Per soggiornare a Villa VillaColle (il cui nome dovrebbe richiamarci alla memoria la celebre casa di Pippi Calzelunghe) non serve partire col portafoglio pieno ma con un po’ di fantasia e tanta voglia di condividere la propria esperienza e il proprio “saper fare” con altri. Siete un idraulico o un giardiniere? Sieti maestri del cucito o abili produttori di marmellata? Sapete suonare uno strumento o amate raccontare delle storie? Le possibilita’ di “dono” sono infinite e soprattutto non ci sono limiti imposti. Per chi fosse interessato: VillaVillaColle B&B. Bosa, Via del Carmine 41. Tel.0785375611; e-mail: alfredo.meschi@libero.it.
Ricordiamo che dal 16 al 22 novembre 2009 ha avuto luogo la “Settimana del baratto”: migliaia di strutture affiliate al portale www.bed-and-breakfast .it, che hanno permesso di soggiornare gratuitamente, in cambio di beni e servizi.
Heidemarie Schwermer ha abbandonato lavoro, appartamento e assicurazione sanitaria, per vivere come custode di appartamenti, in cambio di vitto e alloggioUna povera’ ricca
C’e’ infine chi del “vivere senza soldi” ha fatto la propria filosofia. E’ il caso di Heidemarie Schwermer, autrice del libro Vivere senza soldi, Editrice Aam Terra Nuova, la quale ha rivoluzionato la propria vita partendo dal principio del ‘non avere niente per essere molto’, con lo scopo di operare un cambiamento politico-sociale nella realta’ in cui viveva, la citta’ di Dortmund, e denunciare la societa’ contemporanea, sempre piu’ chiusa e schiava del denaro.
Dopo aver fondato la “Centrale dai e prendi”, basata sul libero scambio, Heidemarie Schwermer ha infatti abbandonato lavoro, appartamento e assicurazione sanitaria, per vivere come custode di appartamenti, in cambio di vitto e alloggio.
Parafrasando le sue parole, espressione del pensiero e della volonta’ di quanti, negli anni, si sono adoperati affinche’ certi valori non rimanessero solo il ricordo di un ideale lontano, possiamo affermare che “esiste un equilibrio superiore a cio’ che si puo’ solo contare e contabilizzare”. Questo pensiero ci rincuora e ci dona forza.
(Tratto da: http://www.ariannaeditrice.it)
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