Inutili discussioni e teatrini sulla pillola Ru486

In Senato l’uso del farmaco diventa motivo di scontro ideologico e non si ha il coraggio di dirlo ai cittadini.

E’ in corso e sulla via del traguardo l’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva Ru486 voluta dalla commissione Sanita’ di palazzo Madama. Il centro destra vuole ottenere uno stop precauzionale all’immissione in commercio del farmaco abortivo, in attesa di un parere del ministero della Salute sulla compatibilita’ con la legge 194. L’opposizione lavora ad un suo documento.

Al centro della vicenda, naturalmente, non e’ il farmaco, ma la volonta’ di impedirne l’utilizzazione sulla base di presunti ‘valori religiosi’, in base ai quali l’interruzione di gravidanza sarebbe un crimine.

La Ru486 ha cominciato ad essere sperimentata a partire dall’inizio degli anni ottanta e messa in vendita in Francia nel 1988. Attualmente e’ utilizzato nel circa 30 per cento delle interruzioni di gravidanza. La distribuzione del prodotto si e’ allargata ad altri paesi Europei negli anni novanta e negli Stati Uniti e’ in uso dal settembre 2000. Nel 2003 l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) ne ha confermato la sicurezza e definito le linee guida in un documento: “Safe abortion: technical and policy guidance for health systems”.

Dal 2005, poi, l’Oms ha inserito i principi attivi del farmaco nella quattordicesima versione della propria lista dei farmaci essenziali, raccomandandone l’uso combinato e naturalmente sotto stretta osservazione medica.

In Italia, con una storia clinica della Ru486 vecchia di 29 anni, invece, si continua a tergiversare. Le convinzioni religiose dei cattolici non possono essere in nessun modo discusse, come non puo’ essere impedita la liberta’ di autodeterminazione dei laici.

Interruzione di gravidanza o divorzio non sono ‘pratiche obbligatorie’, ma decisioni individuali e come tali vanno garantite in Paese democratico. Invece al Senato dei parlamentari che di cose ben piu’ rilevanti dovrebbero occuparsi giocano a rimpiattino.

Il presidente della commissione, Tomassini, ha detto: “Trovo stupefacente che l’opposizione non abbia trovato argomenti e faccia solo una tattica ostruzionistica”, utilizzando il tradizionale politichese che tanto piace nel Palazzo. Nel frattempo il Partito democratico ha spiegato che “non votera’ il documento della maggioranza”, perche’ lo considera “strumentale” rispetto ad un legittimo provvedimento dell’Agenzia italiana del farmaco (che nel frattempo ne aveva liberalizzato la vendita) ed ha annunciato che il partito sta lavorando ad “un documento alternativo a quella della maggioranza e dei radicali”.

Per il capo dei Pd in commissione, Dorina Bianchi, che paradossalmente dichiarandosi ‘cattolica’ e’ d’accordo con il centro destra, e’ necessaria “una relazione il piu’ corretta possibile”, anche sulla base “delle audizioni svolte” e quindi,  sottolineando che al momento sulle conclusioni del testo “ci sono alcune divergenze” (le sue, tra l’altro), si e’ augurata che alla fine “si possa giungere ad un documento condiviso”.

Ignazio Marino, che era capogruppo del Pd nella commissione, ma fu sostituito tra le critiche con l’esponente ‘cattolica’ ha chiesto che “il Partito Democratico mantenga una posizione unitaria, e che si opponga nettamente alla Pdl sulla questione della Ru486″.

Sulla questione ieri mattina e’ intervenuto anche  Ferruccio Fazio, vice ministro della Salute, lavandosene le mani: “La questione relativa all’immissione in commercio in Italia della pillola abortiva Ru486 ‘e’ sul tavolo della commissione Sanita’ del Senato e non del ministero. Attualmente, dunque, non e’ un problema nostro”.

Nel frattempo una persona che ha delle qualifiche riconosciute (a differenza di altri), il Premio Nobel Rita Levi Montalcini ha dichiarato: “Conosco chi l’ha scoperta, e posso dire che i suoi risultati sono straordinari”.

L’ennesimo spettacolo di un Parlamento che non discute di cose reali e si impegna nel passare il tempo in polemiche oziose e’ stato servito. Come sempre.

Aggiornamento, h.9,16

La demagogia ha infine prevalso. Difendendo principi ‘cattolici’ regolarmente disattesi nella vita privata da quasi tutti i leader del centro destra, la commissione Sanita’ di palazzo Madama ha approvato, a maggioranza, con il voto favorevole di Pdl e Lega e quello contrario del Pd, il documento finale dell’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 presentato dal presidente e relatore Antonio Tomassini. Nel testo si chiede di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola abortiva in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilita’ tra la legge 194 e la RU486.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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