I morti non fanno quasi piu’ notizia.
Almeno otto migranti, donne e bambini, sono annegati nell’Egeo orientale nel naufragio del barcone a bordo del quale erano partiti dalla costa turca, diretti in Grecia.
Lo ha riferito l’agenzia stampa greca Ana, aggiungendo che la guardia costiera e’ riuscita a salvare nove persone, ma si ritiene che un bambino sia disperso. Elicotteri e imbarcazioni della guardia costiera sono impegnati nella sua ricerca. I migranti erano partiti dalla costa turca con un forte vento, a bordo di una imbarcazione di legno che si e’ schiantata contro gli scogli dell’isola Mytilini.
Decine di migliaia di migranti provenienti da Africa e Medio Oriente partono ogni anno dalla costa turca per raggiungere la Grecia. Nel 2008 oltre 13mila migranti sono sbarcati sull’isola di Mytilini.
Gli otto morti, i cui corpi sono stati ritrovati in mare, sono quattro donne e quattro bambini. Continuano le ricerche per un bambino disperso. Tutti i migranti provenivano dall’Afghanistan.
La loro imbarcazione si e’ schiantata sugli scogli dell’isola di Lesbo, nell’area di Korakas. Le autorita’ di Mitilene, capoluogo dell’isola, hanno arrestato un cittadino turco che era a bordo dell’imbarcazione, accusato di essere lo ‘scafista’.
Intanto Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), commentando in un’intervista a Radio vaticana la vicenda del barcone carico di immigrati approdato lunedi nel ragusano ha detto che per il soccorso dei migranti in mare “Malta ha mezzi molto limitati e in questi anni e’ stato possibile salvare migliaia di vite umane perche’ c’era sinergia con l’Italia. Ma in questo momento c’e’ piu’ interesse a scaricare sugli altri le responsabilita’, anziche’ come in passato fare una gara a chi salva piu’ vite umane”.
L’Unhcr chiede “a tutti i governi di porre come priorita’ assoluta il soccorso di vite umane”, ha aggiunto Boldrini, ricordando che “l’Italia da maggio ha adottato i respingimenti. Ma in questo mare, se vediamo i dati dello scorso anno, il 75 per cento di chi rischia la vita e’ fatto da persone che fuggono da guerre e persecuzioni, persone che non possono essere rimandate indietro”.
La portavoce dell’Unhcr ha inoltre espresso “tutta la gratitudine al comandante della petroliera Antignano per il comportamento responsabile” dimostrato nel dare assistenza al barcone di migranti abbandonati in un primo momento dalle autorita’ maltesi ed italiane al loro destino.
(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)
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