37 corsi di laurea con uno studente.
Si moltiplicano sedi ed insegnamenti, dalla giurisprudenza italo-spagnola alle operazioni di pace.
(Articolo di Francesco Lo Dico per L’Indipendente del 20/04/2007 pagina 1)
L’appello del ministero dell’Istruzione alla semplificazione dell’offerta è rimasto inascoltato. Gli atenei italiani continuano a moltiplicare lezioni e sedi in tutto il territorio nazionale. Allo stato attuale sono attivi infatti trentasette corsi universitari frequentati da un singolo studente. Un solo allievo per ognuna di queste baby facoltà.
Non solo. Ne hanno due altri dieci corsi, e ce ne sono altrettanti in cui rispondono all’appello tre persone, fino ad arrivare a un totale di 323 università bonsai frequentate al massimo da quindici studenti. Considerato che sono finanziate dallo Stato, un ingente spreco di risorse.
La smisurata proliferazione dei corsi universitari, balzati dai 2444 del duemila ai circa 6300 di oggi ha prodotto discipline bizzarre e situazioni spesso imbarazzanti. E’ il caso di un giovane di Forlì: frequenta Scienze della mediazione linguistica, ma essendo l’unico iscritto non ha modo di fare pratica. C’è poi lo studente coraggioso di Rende, che frequenta da solo Ingegneria industriale e il giovane di Camerino, l’unico presso la locale facoltà di Scienze e tecnologie farmaceutiche.
Se i ragazzi non vanno in facoltà, è la facoltà a raggiungere i ragazzi. L’Università “La Sapienza” di Roma ha da poco tagliato il traguardo delle duecento sedi, nelle quali sono stati dirottati 341 corsi in cerca di allievo. Si va da Bracciano, dove si insegna infermieristica, ai corsi di logopedia ad Ariccia. Una sete di conoscenza che coinvolge quasi cinquemila docenti a stipendio. La stessa che ha generato all’università di Firenze corsi di ‘giurisprudenza italo-spagnola”, “produzione di arte tessile” e “operazioni di pace”, mentre Ingegneria è passata dai 3 corsi del 1998, agli attuali 26 tra primo e secondo livello. Una moltiplicazione delle cattedre che ha permesso ad alcuni professori di ruolo di cumulare fino a dieci compensi: uno per ogni corso, tenuti in realtà dai loro assistenti.
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