ZeroRelativo è sistema realizzato per mettere in comunicazione persone che vogliono scambiare oggetti, senza utilizzare il denaro come mezzo di scambio. Si tratta in sostanza di una speciale forma di baratto mediato dalle moderne tecnologie del web. Ne parliamo con Paolo Severi, l’ideatore del progetto.
Criticamente: un portale per il baratto via internet… come ti è venuta l’idea?
Paolo Severi: Mi sono sempre piaciute le transazioni online e mi ha sempre affascinato l’idea di poter scambiare cose che non mi servono con altre cose. Un po’come scambiare figurine, con la stessa leggerezza e con lo stesso grado di soddisfazione. Internet è, forse, l’unico mezzo che permette di utilizzare il sistema del baratto nelle transazioni quotidiane. In rete il concetto di piccola comunità non esiste e, quindi, puoi potenzialmente metterti in contatto con milioni di persone che potrebbero offrirti quello che ti serve al posto del tuo inutilizzato divano. L’idea mi è venuta proprio cosi. Con un divano che non volevo buttare nella spazzatura e che ho messo in vendita su Ebay al prezzo di un euro.
Criticamente: un divano? Ah… e com’è andata?
Paolo Severi: Il valore economico di quell’oggetto era irrisorio e se al posto di quell’euro mi avessero proposto un libro o un cd avrei sicuramente accettato. Lo ha “comprato” una coppia di Bologna, che si è fatta 150 km per venire a ritirare un divano che, per loro, aveva un valore molto più alto della cifra simbolica che ho ricevuto.
Criticamente: Insomma, il sistema sembra funzionare…
Paolo Severi: Le case e i magazzini sono pieni di cose inutilizzate o con un valore monetario quasi nullo, e non ha senso fargli prendere polvere quando si possono scambiare con altre cose e riciclare. Quegli oggetti sono il nostro, seppur piccolo, capitale. E hanno un valore. Nel baratto, teoricamente, non esiste un valore monetario e il “prezzo” dei beni che si scambiano viene determinato soggettivamente, a seconda delle tue reali esigenze. Bello no? Se non altro è un’alternativa. Non l’ha mica consigliato il medico di mettere sempre mano al portafoglio. Uno zero monetario non significa che il valore sia “zero” in senso assoluto. Forse per le banche è cosi, non per le persone.
Criticamente: chi collabora al progetto?
Paolo Severi: ZeroRelativo è nato da un progetto mio, di cui ho seguito l’aspetto grafico e la redazione dei testi, con la collaborazione di Massimiliano Uguccioni, programmatore software. La nostra sede è a Pesaro e siamo disponibili ad accogliere tutti coloro che vorranno darci una mano per migliorare il servizio che, preciso, forniamo completamente in maniera gratuita!
Criticamente: ci puoi raccontare brevemente come funziona il sistema che avete realizzato?
Paolo Severi: ZeroRelativo è stato pensato per poter mettere in comunicazione le persone che vogliono divertirsi a “sperimentare” il baratto. Il servizio è completamente gratuito e non fa guadagnare nulla agli utenti, se non l’oggetto di scambio. Chi vuole pubblicare un annuncio o vuole rispondere ad una inserzione, si registra nel portale specificando le classiche informazioni anagrafiche (che ovviamente non vengono divulgate) e accettando le condizioni del servizio. Quando un utente trova un oggetto di proprio interesse, contatta l’inserzionista sempre all’interno del portale. I due utenti si accordano poi circa modalità e tempi di consegna-ritiro degli oggetti.
Criticamente: va bene… ci hai convinto… tutti su http://www.zerorelativo.it!!!
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