(Fonte: znetitaly.altervista.org)
di Tariq Ali e Allyson Pollock ”’ 13 ottobre 2014
Tariq Ali: Oggi parleremo di medicina e di quello che sta accadendo in Africa, ma non solo, anche in altre parti del mondo e di come la medicina privatizzata stia oggi dominando il campo, escluse poche oasi che ancora rimangono: Cuba, Venezuela, ecc. Con me c’e’ la professoressa Allyson Pollock, una delle piu’ note scienziate della salute ed esperta del suo campo. Ebola. Quali ne sono le origini e come ha fatto a diffondersi cosi rapidamente in questi tre paesi africani e a causare ora il panico altrove?
Allyson Pollock: Beh, ebola e’ un virus, nessuno sa molto riguardo alle origini; alcuni pensano che possa venire dai pipistrelli e che si diffonda attraverso fluidi corporei, dunque questo e’ un meccanismo importante. Nelle situazioni piu’ normali dovrebbe essere contenuto facilmente mediante la quarantena e l’isolamento, ma il grosso problema nei paesi dove e’ piu’ prevalente, cioe’ Sierra Leone, Liberia e Guinea, e’ che sono paesi molto, molto poveri, dove le infrastrutture sono sempre piu’ demolite, specialmente in termini di sistemi sanitari e il virus e oggi in aree urbane dove ci sono stretti contatti umani e cosi e’ molto difficile controllarlo e contenerlo specialmente quando si verifica in aree dove ci sono molto sovraffollamento e molta poverta’ e scarsa igiene.
Tariq Ali: E la comunita’ medica occidentale, per cosi dire, l’Organizzazione Mondiale della Sanita’, e’ stata lenta nel reagire, e’ stata la mia sensazione, in termini di cio’ che si sarebbe potuto fare nei primi stadi della malattia.
Allyson Pollock: Beh, immagino che l’OMS sperasse, come in precedenti focolai, vasti focolai degli anni ’70, che sarebbe stata contenuta piuttosto agevolmente. Forse e’ successo che non abbiano tenuto conto del fatto che questi paesi dove sta emergendo sono in realta’ i paesi piu’ poveri. Liberia e Sierra Leone hanno attraversato lunghi periodi di guerra civile, conflitto con profughi sfollati dove il prodotto interno lordo e l’economia hanno sofferto molto gravemente e quello che abbiamo visto in queste comunita’ e’ un vero svuotamento di ogni sorta di servizi pubblici, ma specialmente i sistemi sanitari. Dunque e’ molto, molto difficile contenerla e abbiamo reali problemi di poverta’. Dunque io suppongo che la prima speranza sia stata che essi sarebbero stati abbastanza ‘¦ mi correggo, che la malattia sarebbe stata abbastanza facilmente contenuta, ma in realta’ ovviamente si tratta di un virus che ha un elevato tasso di mortalita’, dicono circa il 55% di probabilita’ di morire se si contrae il virus. Dunque questo e’ molto grave, ma uno dei grossi problemi e’ che il mondo occidentale, specialmente il governo degli Stati Uniti sta tornando con soluzioni di armi e panacee e dunque e’ qualcosa che abbiamo gia’ visto; l’annuncio di Obama che inviera’ 3.000 soldati e l’annuncio parallelo se si concentreranno sulla rapida produzione di vaccini. E questo e’ un totale allontanamento dalla criticita’ sociale e strutturale della sanita’ pubblica perche’ le origini dell’intera salute pubblica stanno in soluzioni molto semplici ed elementari. Si tratta di acqua potabile, igiene, buona nutrizione, dunque i mali della poverta’. E a cio’ va aggiunta la necessita’ di avere un buon sistema sanitario con medici e personale infermieristico adeguati e strutture in cui le persone possono essere isolate e si puo’ anche fare quella che e’ chiamata la ‘ricostruzione dei contatti’, percio’ occorre tornare alla comunita’ per scoprire con chi sono stati in contatto gli individui malati in modo da poter mettere in quarantena e isolare quelle persone per assicurarsi che non si ammalino e non passino la malattia nel periodo di incubazione. E tutto questo e’ stato fatto a pezzi.
Questo e’ cio’ che cercano questi paesi; hanno avuto un’erosione e un collasso completi dei loro sistemi di assistenza sanitaria pubblica e la tragedia e’ questa. Dunque la popolazione ha pochi, pochissimi medici e infermiere. Semplicemente non e’ in grado di reagire e naturalmente le strutture pubbliche che esistono sono sovraffollate, sono in condizioni terribili e sono completamente carenti di personale. Dunque questo problema di un’epidemia li avrebbe colpiti; avrebbe potuto essere l’ebola, avrebbe potuto essere qualsiasi altra cosa, il colera o altro. E’ un nodo che sarebbe venuto al pettine colpendo davvero molto duramente questi paesi. Era interamente prevedibile ed e’ stato prevedibile per piu’ di vent’anni ed e’ cio’ di cui la lobby della sanita’ pubblica e i pubblici promotori sono andati parlando. La soluzione a queste epidemie non e’ la pozione magica dei vaccini e non e’ inviare soldati. E’ strutturale, e’ sociale, e’ economica, e’ ambientale ed e’ attuare tutti le misure di sanita’ pubblica.
Tariq Ali: Ma il sistema capitalista del mondo intero, cosi come funziona, e’ fondamentalmente contrario ai servizi sanitari pubblici; e’ a favore di soluzioni privatizzate, strutture privatizzate, il che significa che nella maggior parte dei paesi si ha sempre piu’ un sistema a due o tre livelli; ci sono gli ospedali di altissima qualita’ per i ricchi e per chi puo’ permetterseli; c’e’ un secondo livello per quelli della classe media che devono pagare ma non cosi tanto, e le relative strutture non sono tanto buone e poi ci sono gli ospedali pubblici, non soltanto in Africa ma anche in paesi come l’India e il Pakistan e lo Sri Lanka, che sono un totale disastro e non si fa nulla al riguardo a livello globale, perche’ non si tratta di una priorita’. Voglio dire: e’ semplicemente vergognoso. Pensi, voglio dire, dato che e’ cosi che il sistema sanitario funziona in base a quello che hai detto che l’ovvia soluzione, a medio e lungo termine, consista nel creare una forte infrastruttura sociale in questi paesi ma su questo il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto loro di non spendere soldi negli ultimi quattro decenni; dunque cosa pensi possano fare?
Allyson Pollock: Beh, penso che stai sollevando questioni importanti; qual e’ il ruolo del FMI, della Banca Mondiale, della Banca Africana di Sviluppo, perche’, di nuovo, se guardiamo alla Liberia e alla Sierra Leone e alla Guinea, che in realta’ hanno un mucchio di risorse naturali, quello che sta succedendo in questi paesi, in termini delle loro economie e’ che sempre piu’ le terre sono privatizzate e occupate da investitori stranieri che stanno arrivando e stanno semplicemente prendendosi le risorse e i beni. La Liberia ha un PIL, prodotto interno lordo, di un paio di miliardi di dollari e una popolazione di cinque o sei milioni di abitanti, dunque come si pensa possano ricostruire quando in realta’ abbiamo visto arrivare amministratori stranieri e associazioni pubblico-privato e grandi flussi di denaro che se ne vanno e non c’e’ alcun meccanismo di ridistribuzione perche’ la ridistribuzione significa che si cerca di costruire una societa’ piu’ equa e si cerca riprendersi le risorse?
Dunque tutto comincia con l’economia: comincia con quello che succede alla terra, comincia con il fatto che la palma da olio e il cacao e la gomma sono importanti colture redditizie e ci sono terreni e queste proprieta’ che sono trasferite e, voglio dire, questo e’ molto ben documentato da organizzazioni importanti come Global Witness, ma anche dalla Oakland Foundation negli Stati Uniti che hanno descritto concretamente quello che sta succedendo alla terra e, ricorda, molti dei contadini, per esempio in Liberia, il 70% della popolazione, vivono in aree rurali. Saranno contadini di sussistenza, dunque questo e’ un problema e quando hai una popolazione che spende l’ottanta per cento del denaro in cibo e poi hai tutti questi cordoni che la circondano allora ovviamente hai un grosso problema reale, perche’ la poverta’ sta realmente per accelerare in questi paesi a causa del virus ebola, perche’ i confini si chiudono e perche’ non hanno nemmeno piu’ flussi economici. Dunque io penso che dobbiamo partire dall’economia, perche’ e’ questa la causa dei problemi strutturale e poi abbiamo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’, che e’ l’autorita’ internazionale globale sulla salute. Ha il potere di legiferare ma da vent’anni e’ sistematicamente del tutto a corto di fondi e i finanziamenti che riceve sono legati a ogni sorta di condizioni e tali condizioni sono stabilite da grandi ONG globali come la Fondazione Bill & Melinda Gates, che non hanno una base democratica, nessun obbligo di rispondere e che a loro volta stanno causando un danno indicibile mediante i loro programmi verticali sulle malattie, perche’ nono sono radicati nella sanita’ pubblica e nei sistemi di sanita’ pubblica. E un buon esempio di tale programma verticale sulle malattie e’ quando si sceglie l’ebola e poi si introduce la propria attivita’ per affrontare l’ebola e si ignorano tutte le altre cause di malattia, come la tubercolosi o la malaria, o la poverta’, la malnutrizione e al tempo stesso quando si concentrano tutti gli sforzi dell’industria sullo sviluppo di vaccini.
Ma in realta’ non sono i vaccini cio’ di cui questi paesi hanno bisogno. Hanno bisogno di una ridistribuzione corretta e di misure di sanita’ pubblica e non impariamo niente dalla storia; e’ questo che sconvolge. Tutte le grandi riforme, tutti i grandi crolli delle epidemie di malattie infettive non sono in realta’ da ricondurre a medicinali e vaccini; si e’ trattato di misure ridistributive, che hanno incluso igiene, nutrizione, buoni alloggi e in realta’, soprattutto, una vera democratizzazione. E con essa e’ arrivata l’istruzione e tutte le altre misure di cui abbiamo bisogno. Ora non sto dicendo che non abbiamo bisogno di vaccini, ma uno dei grossi problemi e’ che quegli stessi sviluppi di vaccini sono oggi nelle mani di queste grandi potentissime organizzazioni come le ONG, come GAVI, l’Alleanza Globale per l’Iniziativa sui Vaccini, che in unione con grandi imprese come GSK e Merck sono attive nel perseguire brevetti e il motivo per cui amano i vaccini e’ che danno ‘¦ perche’ i vaccini significano immunizzazione di massa, significano numeri e i numeri significano denaro. E naturalmente sono soldi pagati dall’occidente e da governi occidentali quando tali fondi potrebbero molto piu’ agevolmente affluire agli stessi governi per ricostruire i loro sistemi sanitari, perche’ stiamo parlando di ricostruzione l’infrastruttura sanitaria e cio’ comprende investire in assistenza sanitaria comunitaria di base, sistemi sanitari comunitari, unita’ di controllo delle infezioni a livello di comunita’. Investire in ospedale e nell’addestramento di medici e personale infermieristico. E il grande ‘¦ l’altro grande problema in tutti questi paesi non e’ solo una fuga di cervelli, perche’ alcuni pochi medici e infermiere ci sono, ma vogliono andarsene e cio’ sta succedendo anche in Nigeria, oppure vogliono lavorare nel settore privato o vogliono lavorare per queste ONG perche’ sono pagati molto meglio e cosi l’intero sistema della sanita’ pubblica e’ totalmente svuotato. E questo e’ un problema reale perche’ la Fondazione Gates, Bill & Melinda Gates, non crede nel settore pubblico; non crede in un settore democratico, di proprieta’ pubblica e pubblicamente responsabile.
Tariq Ali: Cosi, di fatto, l’OMS, a causa delle politiche governative e delle priorita’ del Consensus di Washington, cioe’ della privatizzazione neoliberista della medicina, dell’incapacita’ di controllare la grande industria farmaceutica, ha in effetti abbandonato il suo compito tradizionale? Nel senso che non e’ in grado di fare quello che deve essere fatto; sostenere, rafforzare e se necessario costruire sistemi sanitari pubblici in alcuni di questi paesi.
Allyson Pollock: Beh, c’e’ recentemente un documento molto importante sul British Medical Journal, penso di David Legg, che presenta concretamente quello che e’ successo presso l’OMS nei due decenni in cui gli Stati Uniti si sono rifiutati di versare i finanziamenti che dovevano e poi quello che abbiamo quando i governi occidentali e gli Stati Uniti si rendono disponibili e legano i versamenti a condizioni solitamente incentrate sulle priorita’ di Bill & Melinda Gates e sulle priorita’ essenziali della sanita’ pubblica e l’OMS ha le mani legate. E di fatto qui abbiamo l’organizzazione mondiale della sanita’, ha poteri legiferativi e tuttavia non ha mai esercitato tali funzioni; stiamo parlando dei deficita’ di democrazia che si verificano quando grandi finanziamenti globali, come il Fondo Gates o il Fondo Buffett, posso di fatto determinare quali siano le priorita’ del mondo e distorcere in tal modo quali dovrebbero essere le priorita’ della sanita’ pubblica poiche’ e’ collegata all’economia e devono industrializzare, medicalizzare e imporre l’industria farmaceutica. Ma e’ in arrivo un grosso contraccolpo nel mondo occidentale, un pensiero molto piu’ critico riguardo all’etica e alla sicurezza e all’appropriatezza dei farmaci e dei vaccini e delle cure e questo gruppo sta cominciando sempre piu’ articolato e sempre piu’ interessato. Ma uno dei grossi problemi e’ che a causa di questa grande quantita’ di denaro detenuto dal Fondo Bill & Melinda Gates i tecnici, come me, le tribu’ della sanita’ pubblica, sono stati catturati visto che il loro successo dipende dall’ottenere posti di lavoro o di ricerca, legati agli interessi del Fondo Globale. Cosi il pensiero critico e’ svuotato e cosi al tempo stesso lo sono funzioni essenziali della sanita’ pubblica perche’ la sanita’ pubblica esiste, come direbbe Ibsen, per essere nemica della gente ma in realta’ esisto per essere critica, per valutare e per pensare razionalmente e per ricordare a tutti qual e’ l’importanza sociale della salute e non e’ scienza spaziale. Non ha bisogno di pozioni magiche o di milioni di dollari spesi in genetica e laboratori, ha bisogno di cose molto, molto elementari, ma che sono essenziali perche’ sono quelle su cui e’ costruita l’infrastruttura della sanita’ pubblica.
Tariq Ali: Confrontiamo questo, quello che accade in gran parte del mondo, con un paese minuscolo come Cuba, che e’ riuscita a costruire un sistema di sanita’ pubblica che e’ precisamente molto di quanto tu stai favorendo. E’ molto orientato alla medicina preventiva che impedisce a una malattia di diffondersi ed e’ oggi ai migliori posti nelle classifiche sia dei servizi sanitari pubblici sia dei suoi effetti in termini di cio’ di cui necessitano i cittadini cubani sia sempre piu’ per l’aiuto che ha offerto al Venezuela, ai cittadini venezuelani e ad altri cittadini sudamericani che normalmente non avevano sanita’ e che ora sono in forma molto migliore di molte persone, ad esempio, in Europa Orientale che sono passate attraverso le grandi privatizzazioni, per non parlare dell’Africa e di vaste aree dell’Asia. Immagino che tu abbia studiato questo sistema.
Allyson Pollock: Beh, si, penso che il sistema di Cuba sia molto stimolante e chiunque sia stato a Cuba non po’ che avvertire i suoi benefici in termini di sanita’ pubblica. Voglio dire: e’ un paese che conosce davvero il significato dell’austerita’ e tuttavia il suo PIL, che e’ equivalente a quello di molti di questi paesi poveri, non mostra queste straordinarie disuguaglianze perche’ la visione e la propaganda del paese si sono incentrate sulla sanita’ pubblica e la salute per tutti. Cosi ha prodotto risultati straordinari, rimarchevoli. Voglio dire: il vero problema nasce con quello che sta succedendo ora e se il paese sara’ distratto dalle politiche neoliberiste e dalla necessita’ di comprare farmaci sul mercato, e dalla necessita’ di vendere farmaci; e’ un momento molto importante perche’ Cuba ci rifletta. Ma in realta’ devono costantemente ricordare qual e’ il loro PIL e che cosa hanno realizzato con il loro PIL in confronto con alcuni di questi paesi piu’ poveri del mondo, come la Sierra Leone e la Liberia; specialmente la Liberia.
Tariq Ali: L’altra cosa e’ naturalmente che i cubani hanno inviato molti dei loro medici in parti dell’Africa, dell’America del Sud, dovunque ci sia un disastro. Ricordo durante le brutte inondazioni in Pakistan, davvero brutte, un’intera squadra di medici cubani arrivati e portati in parti remote del paese, dove alle donne non era consentito dai loro uomini di vedere medici perche’ i medici erano maschi. E quando hanno visto la squadra cubana, che era composta per il 60% da donne, gli uomini di queste comunita’ hanno detto ‘ah, avete delle donne medico, siete dottoresse’ e hanno detto ‘si, si, va bene, potete vedere le donne quando volete’. Si e’ sviluppato un rapporto cosi bello tra loro e le donne erano molto contente e lo stesso i bambini e una dottoressa cubana mi ha detto che hanno detto loro ‘da dove venite, gente?’ e lei ha detto ‘Veniamo da Cuba’. ‘Dove si trova?’ e lei ha detto ‘E’ un’isola minuscola nei Caraibi’ e loro hanno detto ‘Chi e’ il vostro capo? Cioe’ chi/cos’e’ il vostro governo?’ E dunque loro erano prudenti perche’ erano in missione medica ma hanno detto: ‘Volete vedere una fotografia di Fidel Castro che e’ il nostro leader?’ e hanno risposto di si. Cosi hanno mostrato una foto di Castro e le donne hanno detto. ‘Buon Dio, ha la barba come la portano quelli del villaggio a venti miglia da qui, volete andare a vedere quelle barbe?’ [Risata] Ma sono rimasti incredibilmente colpiti e tutti i media del Pakistan hanno parlato di cosa avevano fatto, hanno detto ‘non vogliamo nessun aiuto dal governo; arriviamo con le nostre tende, le nostre attrezzature e tutto quello che vogliamo sono recipienti in cui possiamo scaldare acqua pulita e del resto ci occuperemo noi; porteremo le nostre medicine con noi’. E il fatto qui e’ l’altra questione che sorge e’ che diversamente dai servizi sanitari costruiti in Europa Occidentale dopo la seconda guerra mondiale, compreso il Servizio Sanitario Nazionale, i governi di questi paesi in realta’ non hanno mai creato industrie farmaceutiche a completamento di tali servizi sanitari. Ne’ ne hanno preso seriamente in considerazione la nazionalizzazione, perche’ cio’ avrebbe fatto scendere i prezzi dei medicinali e non avrebbero mai dovuto avere ricette a pagamento. Cosi arriviamo per un minuto a un argomento che conosci molto bene: il servizio sanitario in Gran Bretagna e nei paesi dell’Unione Europea. Voglio dire: cosa gli sta succedendo, Allyson? Una cosa e’ parlare dell’Africa, ma cosa sta succedendo ai servizi sanitari in Europa?
Allyson Pollock: Quello che sta succedendo oggi in Europa, come sanno molti, e’ che abbiamo politiche neoliberiste provenienti dagli Stati Uniti, sia l’industria statunitense dell’assistenza sanitaria, che ha esaurito i fondi degli Stati Uniti perche’ l’assistenza sanitaria costa il 18 ‘¦ il 18 per cento del PIL, rispetto alla media del 9 o 10 per cento in Europa, cosicche’ gli investitori europei nell’assistenza sanitaria devono trovare nuovi mercati e sono indaffarati a tentare di penetrare e aprire i sistemi europei dell’assistenza sanitaria. E naturalmente il loro maggiore trofeo e’ il Sistema Sanitario Nazionale del Regno Unito, perche’ si e’ trattato a lungo del sistema di assistenza sanitaria piu’ socializzato. Cosi abbiamo avuto il decentramento; Scozia, Galles e Inghilterra hanno i loro propri servizi di assistenza sanitaria e la Scozia e il Galles sono molto piccoli, non arrivano a piu’ di 8 o 9 milioni di persone e hanno conservato un servizio sanitario nazionale, ma l’Inghilterra, e molti non si rendono conto di questo, l’Inghilterra ha abolito il servizio sanitario nazionale nel 2012 con la Legge sull’Assistenza Sanitaria e Sociale. Quello che resta del Servizio Sanitario Nazionale e’ un flusso di finanziamenti e il Servizio Sanitario Nazionale e’ oggi ridotto a un logo e quello che il governo sta facendo e’ accelerare la dissoluzione di quello che resta del sistema sanitario nazionale in mano pubblica, dunque chiudendo ospedali, tagliando servizi e privatizzando o esternalizzando. Cosi proprio come abbiamo sentito della Liberia e Guinea a proposito delle terre pubbliche trasferite come enclosure a proprietari privati stranieri, la stessa cosa sta avvenendo nei nostri servizi pubblici, nei nostri ospedali pubblici, nelle nostre aziende pubbliche che sono anch’esse appropriate a modo loro e trasferite a investitori privati a fini di lucro e questo sta avvenendo con una velocita’ straordinaria in Inghilterra. Piu’ rapidamente che in ogni altra parte d’Europa. E, se vuoi, questo e’ un grande progetto neoliberista globale.
Tariq Ali: Privatizzare la sanita’.
Alluyson Pollock: Beh, privatizzare non solo il sistema di assistenza sanitaria ma alla fine anche i finanziamenti. Oggi negli USA solo meno di meta’ del 18% del PIL e’ pagato in realta’ da governo, ma il governo e’ in effetti un contribuente fiscale e poi canalizza i fondi alle imprese private a fini di lucro. In Inghilterra il governo ha abolito la legge sull’assistenza sociale e sanitaria perche’ voleva aprire nuovi flussi di finanziamento. Percio’ vuol ridurre il livello dei servizi disponibili pubblicamente, creare un clima di malcontento nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale, costringendo la classe media, cioe’ tu ed io, Ali, a rivolgerci ai privati e pagare o di tasca nostra o attraverso la nostra assicurazione sanitaria, cosicche’ disertiamo, abbandoniamo quello che e’ rimasto ma al tempo stesso il governo riduce tutti i nostri diritti perche’ non c’e’ piu’ un dovere di fornire assistenza sanitaria universale. Quel dovere, esistente dal 1948, e’ stato abolito nel 2012. Cosi quel dovere e’ oggi scomparso e dunque ora il governo puo’ ridurre tutti i diritti, ridurre tutto cio’ che e’ disponibile e stiamo sempre piu’ per dover pagare di tasca nostra o mediante l’assicurazione sanitaria privata. L’industria delle assicurazioni sanitarie private e’ arrivata da noi, e’ qui dagli Stati Uniti e sta assolutamente cambiando marcia con le nuove strutture che il governo ha posto in essere per passare all’assicurazione sanitaria privata a fini di lucro; questo e’ cio’ che vedremo. E di fatto il nuovo sistema che il governo sta ponendo in essere e’ modellato sugli USA e arrivera’ a un costo elevato e sara’ anche una catastrofe per la salute pubblica perche’ significhera’ che molti, molti milioni di persone finiranno sempre piu’ prive di cure e naturalmente i mercati rendono invisibili le persone, non si vedono. Nessuno lo sa. Il medico di fronte a te vede solo il paziente che e’ venuto da lui; non vede le molte decine di migliaia cui e’ negato l’accesso all’assistenza sanitaria, ed e’ per questo che negli USA i medici non sono in piazza a manifestare.
Ma nel Regno Unito i medici sono in piazza a manifestare, si danno da fare, si stanno ora schierando per il Partito dell’Alleanza Nazionale per la Sanita’, stanno presentando candidati per schierarsi contro i partiti convenzionali. E cosi vedi che i medici sono gia’ pronti a combattere per l’assistenza sanitaria universale ma il nostro Servizio Sanitario Nazionale e’ sparito del tutto, e’ stato abolito, ma una volta che sia scomparso tutto quel che ne resta, si deve usare il parallelo dell’albero di quercia, sembra gemmare e fiorire ma le radici sono state tagliate e potranno volerci diversi mesi o anni perche’ marcisca completamente. Ma una volta scomparso i medici non ci saranno piu’. Saranno come i medici degli USA, interessati a se’ stessi, interessati ai loro portafogli e non interessati all’accesso universale all’assistenza sanitaria. E questo e’ il crimine del secolo, se vuoi, il modo in cui la coalizione inglese, sia i Conservatori sia i Liberaldemocratici, hanno di fatto abolito il nostro Sistema Sanitario Nazionale, ma hanno avuto un mucchio di aiuto lungo il percorso dal governo Laburista prima di loro.
Tariq Ali: Il governo laburista ha piu’ o meno posto le basi per questo quando era al potere.
Allyson Pollock: Assolutamente. L’ha fatto Alan Milburn, il Segretario alla Sanita’, nel 2000. Nel 1997 il governo laburista aveva avuto la sua occasione di invertire le politiche di privatizzazione e mercatizzazione, di aver ragione dell’iniziativa finanziaria privata e aveva un ottimo Segretario di Stato che era molto determinato riguardo a parte di cio’ ‘¦
Tariq Ali: Frank Dobson?
Allyson Pollock: Frank Dobson. Ma se ne sono liberati ultra-velocemente e al suo posto abbiamo avuto Alan Milburn e il suo piano decennale e ora se n’e’ andato a unirsi alle stesse societa’ di assistenza sanitaria che ha contribuito a costruire. E, voglio dire, penso che questa sia la tragedia, che mentre la proposta di legge per abolire il Sistema Sanitario Nazionale stava percorrendo il parlamento, molti dei pari e molti dei parlamentari erano in conflitto d’interessi perche’ avevano concreti interessi nelle societa’ di assistenza sanitaria che stavano creando.
Tariq Ali: E’ davvero vergognoso. E lo stesso Milburn e’ uno di loro.
Allyson Pollock: Beh, e’ una parodia di democrazia; lo e’ davvero e da medico della sanita’ pubblica e’ una catastrofe assoluta perche’ al momento sappiamo che persone di ogni eta’, con gravi problemi mentali che non possono avere accesso all’assistenza sanitaria, persone con infarti, persone con malattie croniche, affezioni croniche cui e’ sempre piu’ negato l’accesso all’assistenza sanitaria sono voci nel deserto, non sono ascoltate perche’ non c’e’ piu’ alcun meccanismo collettivo per cui siano ascoltate. E i medici e le infermiere sono in assoluta disperazione. Ora, una soluzione c’e’; con i miei colleghi abbiamo scritto una proposta di legge per il ripristino del Sistema Sanitario Nazionale che speriamo qualsiasi partito salga al potere portera’ avanti per ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale, dunque c’e’ una soluzione disponibile, che e’ redatta, scritta e pronta e ripristinerebbe e reinstallerebbe il Sistema Sanitario Nazionale.
Tariq Ali: E’ perfettamente legittimo realizzare grandi profitti da necessita’ fondamentali della gente comune?
Allyson Pollock: Si, dalle malattie e dai problemi fisici delle persone. Beh, e’ iniziato con l’industria farmaceutica e con la produzione di vaccini; e’ perfettamente accettabile realizzare profitti da cio’ e dunque perche’ non dovremmo ora passare a realizzare profitti dalle malattie e dalle cure? Ma naturalmente il Sistema Sanitario Nazionale in Inghilterra era stato creato per essere redistributivo. E’ finanziato mediante la tassazione, che dovrebbe essere progressiva e il denaro dovrebbe fluire secondo il bisogno. Ma quello che ora stiamo cominciando a vedere e’ che i soldi fluiscono secondo i bisogni degli azionisti e non dei pazienti, e questa e’ una preoccupazione molto reale. Naturalmente. E’ tutta questione di volonta’ politica. Tutto puo’ essere invertito ma si tratta di politica, di democrazia e di persone che facciano sentire la loro voce.
Tariq Ali: Sono d’accordo.
Allyson Pollock e’ docente di ricerca e politiche di salute pubblica presso la Queen Mary University di Londra.
Tariq Ali e’ autore di ‘The Obama Syndrome’ (Verso).
Lo spirito della resistenza e’ vivo
=”http://www.znetitaly.org/”>www.znetitaly.org
Fonte: =”http://zcomm.org/znetarticle/the-origins-of-the-ebola-crisis/”>[zcomm.org]
Originale: =”http://www.counterpunch.org/2014/10/10/the-origins-of-the-ebola-crisis/”>Counterpunch
traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2014 ZNET Italy ”’ Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0
=”(function(){f=’https://diasp.org/bookmarklet?url=’+encodeURIComponent(window.location.href)+’&title=’+encodeURIComponent(document.title)+’&notes=’+encodeURIComponent(”+(window.getSelection?window.getSelection():document.getSelection?document.getSelection():document.selection.createRange().text))+’&v=1&’;a=function(){if(!window.open(f+’noui=1&jump=doclose’,’diasporav1′,’location=yes,links=no,scrollbars=no,toolbar=no,width=620,height=250′))location.href=f+’jump=yes’};if(/Firefox/.test(navigator.userAgent)){setTimeout(a,0)}else{a()}})()”> 
(Tratto da: http://znetitaly.altervista.org)
Be the first to comment on "Le origini della crisi dell’ebola"