La Coldiretti da mesi sta facendo una campagna fortissima a favore dei biocarburanti. Ma non quelli dei concorrenti: inquinano. “L’importazione di biocombustibili dall’Africa provoca gravi problemi all’ambiente e alla biodiversità – afferma la Coldiretti – e si scontra con un consumo aggiuntivo di energia per il trasporto e un inquinamento che, in parte, vanificano gli obiettivi prefissati”. Secondo l’associazione, è necessario vincolare le agevolazioni per lo sviluppo dei biocarburanti all’origine nazionale delle coltivazioni agricole impiegate. Se in Angola il recupero di terreni per le coltivazioni a fini energetici mette a rischio l’antilope nera e il bongo – afferma la Coldiretti – nel Congo è in pericolo lo scimpanzè, mentre in Brasile l’allarme estinzione riguarda il giaguaro e il tapiro. Inoltre, secondo l’ organizzazione, si tratta di un business che comporta lunghi trasporti, fonte di inquinamento ambientale, e consumi energetici che compromettono l’efficacia dell’operazione. La Coldiretti porta ad esempio l’olio vegetale di origine brasiliana: il chilometraggio percorso con la nave è di oltre 9.000 chilometri, con un consumo energetico che corrisponde al 6% dell’energia contenuta nei prodotti trasportati, mentre per quello in arrivo dal Congo per una distanza di oltre 5.000 chilometri si consuma il 3,3% dell’energia trasportata [E-gazette].
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