Di che crisi sei?

di Antonio Zanotti

Pur essendo consapevole che la crisi in atto e’ una cosa molto seria, ho cercato, una volta tanto, di prenderla in maniera un po’ scherzosa.E’ noto come sulle ragioni della crisi e sulle possibili vie per uscirne si confrontino molte e differenziate posizioni. Allora ho messo insieme le idee in proposito espresse da politici, economisti, studiosi di varia estrazione, immaginando le varie scuole anticrisi come delle squadre di calcio (che resta il nostro sport nazionale) ed ho cosi provato a mettere in campo i vari team che giocano questo particolare campionato, individuando ogni volta anche un allenatore. Alcune delle squadre sono composte di elementi solo nazionali, altre hanno invece un carattere piu’ cosmopolita.

Le squadre sono presentate in ordine da destra a sinistra. Naturalmente i lettori potranno apportare delle varianti a questi schemi, che riconosco essere molto migliorabili.

NEGAZIONISTI ASSOLUTI
La crisi e’ una invenzione del pensiero pessimista.
Per superarla non occorrono ricette economiche, ma e’ sufficiente reintrodurre un clima di fiducia fra consumatori e imprese. I primi riprenderanno a spendere e le seconde ad investire.Per le imprese sara’ allora sufficiente smettere di fare pubblicita’ sulla stampa pessimista.Per l’Italia sara’ tutto piu’ facile, visto che gli italiani sono i piu’ ricchi, per risparmi e patrimonio immobiliare. Se poi fosse rimasta la lira .
Allenatore: Silvio Berlusconi

NEGAZIONISTI MINIMALISTI (ovvero POPULISTI ANTISTATALI)
La crisi esiste anche se e’ stata importata dagli Stati Uniti (fosse stato per l’Italia non ci sarebbe mai stata!).
Il problema dell’Italia e’ il lassismo nella pubblica amministrazione e fra gli insegnanti.Quello che occorre e’ raddrizzare la schiena ad un esercito di fannulloni: un po’ di tornelli per i dipendenti pubblici (almeno monitoriamo quando vanno al bar!) e’ un po’ di licenziamenti e precariato per i secondi.La filosofia dei tagli indiscriminati alla spesa pubblica, sembra direttamente adottata da un proverbio cinese: Quando torni a casa, picchia tua moglie. Tu non sai il

perche’, ma lei si.Tradotta da Tremonti in: Taglia la spesa di ogni ministero. Io ministro non so come fare, ma i dirigenti pubblici si. Allenatori: Giulio Tremonti, Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini

NEGAZIONISTI NEO-LIBERALI

Il mercato e’ perfettamente in grado di autoregolarsi per garantire l’allocazione migliore delle risorse. Ogni crisi, quindi, non puo’ che essere il risultato di politiche anti-mercato, messe in pratiche da politici incapaci.Il vero nemico e’ il governo che pretende di regolamentare il mercato. Lo Stato deve essere ridotto ai minimi termini, restituendo ai privati cittadini le imposte pretese, perche’ sapranno sicuramente impiegarle meglio: come puo’ un burocrate interpretare i desiderata dei cittadini meglio dei cittadini stessi?E se qualcuno ha piu’ difficolta’ non bisogna preoccuparsi: la marea sollevera’ tutte le barche! Allenatori: Partito Repubblicano USA ” Tea Party Grande galleria di antenati politici (R. Reagan e M. Thatcher) ed accademici (M. Friedman e A. Laffer).

UTOPISTI CONSERVATORI(Comunitaristi con varianti neo-malthusiane)

La crisi e’ la manifestazione (finale?) di un sistema di sviluppo incompatibile con le risorse naturale del nostro pianeta. E’ inutile pensare ad uscire dalla crisi rilanciando lo sviluppo. Occorre orientarsi alla decrescita e definire un sistema valoriale diverso che al posto di beni di consumo metta beni relazionali. Le parole d’ordine sono: decrescita, economia di comunita’ (quasi un ritorno all’economia curtense), consumi a km. zero ecc. Allenatore: Serge Latouche

RAZIONALIZZATORI CONGIUNTURALI MINIMALISTI

Non forniscono una interpretazione del perche’ si sia arrivati a questo punto, quanto piuttosto vedere come uscirne. Il sistema non ha colpe di fondo (ovviamente qualche sconsiderato e lestofante c’e’ stato), ma e’ sano per cui siamo di fronte ad un aspetto congiunturale.Le situazioni sono piu’ gravi nei paesi che hanno adottato politiche piu’ allegre, come quelli mediterranei, che hanno consumato piu’ di quanto non abbiano prodotto. L’unica cura e’ l’austerita’ (e non pretendano troppi aiuti da chi, invece, e’ stato piu’ virtuoso). Allenatore: Angela Merkel

RAZIONALIZZATORI CONGIUNTURALI DI CENTRO

Condividono la tattica precedente sui vecchi schemi di gioco, ma ritengono che sia necessario un intervento pubblico per un nuovo campo di calcio.Occorre rivedere la spesa pubblica, spostandola da settori improduttivi a settori produttivi, in grado di creare stimoli immediati, come il rilancio delle piccole opere pubbliche. Gli aspetti improduttivi vanno ricercati negli sprechi, piu’ che nella riduzione del welfare state e nella necessita’ di sradicare le rendite con politiche di liberalizzazione, ma la lotta contro le lobbies e’ tutt’altro che facile (Adelante Marios si puede ” come direbbe A. Manzoni) A livello nazionale viene messo in campo anche la riforma del mercato del lavoro, mentre a livello internazionale viene messa in campo la riforma della governance societaria (compreso i sistemi retributivi via stock options) Allenatori (per l’Italia): Mario Monti e Eugenio Scalfari

RAZIONALIZZATORI AVANZATI (semistrutturali)

Lo stato deve intervenire contro i fallimenti del mercato, evidenti nel campo finanziario, dove occorre immediatamente separare l’attivita’ commerciale delle banche da quella di investimento e introdurre la Tobin tax sulle transazioni finanziarie. Non e’ tutta la struttura a funzionare male, ma solo quella finanziaria.Favorire la riconversione economica verso la Green Economy ed il risparmio energetico.Revisionare la spesa pubblica, sostenendo il welfare state. Allenatore: Barak Obama

RAZIONALIZZATORI STRUTTURALI – (Keynesiani di sinistra)

Il mercato non e’ in grado di autoregolamentarsi completamente; il mercato lasciato a se’ stesso conduce sempre verso una crisi. La mancanza di regolamentazioni efficaci dei mercati (specie di quelli finanziari) sono alla base sia della Grande Depressione che della situazione attuale.Occorre reintrodurre norme di controllo come la separazione dell’attivita’ bancaria ed allargare la responsabilita’ degli amministratori delle imprese finanziarie che creano disastri. Occorre preoccuparsi prima della crescita, piuttosto che della riduzione del debito via austerita’, con un ambizioso programma di spesa pubblica, meglio se indirizzata verso la green economy.Modificare il sistema fiscale aumentandone la progressivita’ impositiva; lo stato deve favorire la redistribuzione della ricchezza sia per via fiscale sia indirizzando la spesa pubblica. (C’e’ ancora chi insegna il teorema di Haavelmo nei corsi di macroeconomia?). Allenatori: George Stiglitz e Paul Krugman

RIFORMATORI DEI DIRITTI DI PROPRIETA’

Sono ai margini del dibattito.La tesi e’ quella di favorire la partecipazione dei lavoratori ai diritti di proprieta’ delle imprese, per garantire una economia piu’ stabile e reattiva alle fasi del ciclo economico.Gli studi (non eccessivi e poco noti) sulle imprese partecipate dai lavoratori dimostrano una loro maggiore capacita’ di resistenza alla crisi. Esistono almeno tre varianti: a) Shared economy (a proposito dov’e’ finito il testo di legge di P. Ichino?) b) Employed stock ownership plan (ESOP), praticamente sconosciuti in Europa: c) Imprese cooperative (perche’ nessuno ha riproposto una nuova Legge Marcora sul recupero delle imprese in crisi tramite cooperative di lavoro?) Allenatori: Martin Weitzman (per la versione shared economy); Douglas Kruse (per la versione Esop); B. Jossa (per la versione cooperativa).

RIVOLUZIONARI DEI DIRITTI DI PROPRIETA’

Il capitalismo e’ arrivato al capolinea: occorre un nuovo sistema di proprieta’. Se alla fine degli anni ’60 il crollo del capitalismo sembrava alle porte, ora stiamo ancora celebrando la vittoria finale del capitalismo (la fine della storia).Al massimo si dissente perche’ non esiste un sistema unico (standard) di capitalismo, ma esistono varianti regionali. Allora il capitalismo ha i secoli contati (G. Ruffolo).Tutto sbagliato: in realta’ con la caduta del capitalismo saremo piuttosto all’inizio della storia, finalmente fatta da uomini non alienati. Allenatori: Il piu’ convito oggi sembra I. Wallerstein, ma la squadra rischia di non venire iscritta al campionato per mancanza di un allenatore disponibile! Ovviamente lo sponsor resta K. Marx.

Sicuramente sono immaginabili altre squadre; alcune sembrano delle varianti un poco piu’ a destra o un poco piu’ a sinistra rispetto a quelle sopra descritte.Per esempio, un poco piu’ a sinistra dei Conservatori si potevano includere i Conservatori illuministi che credono nella predominanza del mercato, pur ammettendo che a volte si instaurino sistemi di incentivi distorcenti (ma quanta timidezza verso le stock options!) che portano fuori strada, per cui occorre un arbitro molto bravo (Alesina e Giavazzi). Oppure la trama (il capitalismo) e’ buona, ma sono gli interpreti (i capitalisti) che non lo sono, allora bisogna salvare il capitalismo dai capitalisti (Zingales).

Per i Keynesiani di sinistra ci sono piu’ varianti XL (extra left). Molti degli interventi pubblicati su Sbilanciamoci.info mi sembrano riconducibili a queste idee di fondo.Oppure Martin Wolf, autorevole columnist del Financial Times, anche se le sue proposte sono avanzate nella logica to fix the system’s flaws (correggere i difetti del sistema) non si puo’ non apprezzarne la radicalita’, specie la’ dove preme sull’imposizione fiscale a fini redistributivi del reddito.

Una ulteriore variante e’ rappresentata dalla Modern Monetary Theory: paghiamo il debito stampando carta moneta, facciamo risposare il Tesoro con la Banca centrale; quanto all’inflazione beh prima che ci sia inflazione da domanda con tutte le risorse sotto utilizzate ci vorra’ un bel po’ di tempo! (Confesso molta simpatia per questa squadra!)

Fra i rivoluzionari ci sarebbero anche gli Spontaneisti (o Volonterosi disorganizzati) con antenati fra i no-global ed ora in campo fra Indigandos e Occupy Wall Street!In alcuni casi i confini fra destra e sinistra sembrano confondersi. Forse il caso piu’ evidente e’ la variante cooperativa dei diritti di proprieta’, che ha trovato uno sponsor convinto nel premier conservatore inglese D. Cameroun

Ho trascurato la quadra del FMI e della BCE (molto vicine a quella allenata da A. Merkel).Come elettore storico di Pci ” DS ” PD, mi sarebbe piaciuto vedere una quadra allenata da Bersani, spero ci sia qualcuno in grado di decifrarne la tattica (ma soprattutto ci si ricordi di iscriverla al campionato!).Se c’e’ qualcuno che vuole giocare con questo fantacrisi (mi rendo conto che sia un nome bruttissimo, si accettano proposte alternative) le iscrizioni sono ancora aperte (purtroppo)! (Tratto da: http://www.finansol.it)

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