(Fonte: comedonchisciotte.net) DI CHRIS HEDGES
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La guerra in Afghanistan, dove il nemico e’ inafferrabile e invisibile, dove l’estraneita’ linguistica e culturale rende ogni viaggio fuori dall’accampamento una visita ad un territorio ostile e dov’e’ chiaro che tu stai perdendo nonostante la potente industria della morte a tua disposizione, alimenta la cultura dell’efferatezza. La paura e la tensione, la rabbia e l’odio traformano in nemici tutti gli afghani, inclusi le donne, i bambini e gli anziani. Civili e combattenti si mescolano in una odiata massa senza faccia e senza nome. Psicologicamente, il passo verso l’omicidio e’ breve e l’omicidio e’ all’ordine del giorno in Afghanistan. Viene commesso con gli attacchi dei droni, con bombardamenti di artiglieria, attacchi aerei, missilistici e con il devastante fuoco di soppressione scatenato nei villaggi dalle mitragliatrici a canne rotanti.
(Tratto da: http://www.comedonchisciotte.net)
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