E se un giorno per caso ….

Articolo di Massimo Mazzucco * Link

L’altra sera con alcuni amici abbiamo provato a fare un gioco curioso: “Supponiamo che dall’oggi al domani scomparissero tutti i soldi che ci sono sulla terra” ha detto qualcuno. “Ci svegliamo un mattino e i soldi semplicemente non esistono piu’. Non esistono piu’ i conti in banca, non esistono piu’ i bigliettoni che avevi nel portafoglio o sotto il materasso, non esiste piu’ un solo dollaro, un solo euro o una sola rupia nemmeno nei piu’ remoti angoli del mondo. A quel punto che cosa succederebbe, nella societa’ di oggi?”

Per quanto si tratti di una ipotesi assolutamente irrealistica, prima di provare a rispondere ci siamo imposti una regola precisa: non saltiamo direttamente a conclusioni generiche come “si torna al baratto”, oppure “esplode la violenza incontrollabile nella societa’”. Cerchiamo di immaginare tutti i passaggi successivi, uno dopo l’altro, in modo realistico, partendo dal momento stesso in cui tutti vengono a sapere che i soldi non esistono piu’.

Diciamo che al mattino di un certo lunedi tutte le televisioni, tutte le radio, tutti i giornali e tutte le testate di Internet diano contemporaneamente la notizia che “da questo momento i soldi sulla terra non esistono piu’.”

Della nostra chiacchierata sono usciti queste previsioni: per prima cosa, la gente si spingerebbe verso le banche, …/p>

…per verificare di persona se davvero “i soldi non esistono piu'”. Una volta accertato questo fatto (le banche sono diventati spazi vuoti, le porte sono aperte ma dentro non c’e’ piu’ nulla, anche le macchine del Bancomat sono tutte aperte, ma dentro non c’e’ nulla), ci sarebbe un momento di totale disorientamento per tutti. La gente si guarda in faccia allibita, finche’ i primi iniziano a capire che la cosa piu’ importante e’ accaparrarsi al piu’ presto dei beni di consumo di prima necessita’, per se’ e per le proprie famiglie. Ci sarebbe quindi un assalto collettivo ai supermercati e ai negozi di alimentari, che vengono depredati in poche ore di tutto cio’ che contengono. Intervengono le forze dell’ordine, che riescono a mettere sotto controllo i centri di distribuzione piu’ importanti, ma solo dopo che i locali sono stati svuotati dei beni piu’ essenziali. Stessa sorte per il piccolo droghiere sotto casa, il quale si e’ visto portare via tutto quello che aveva in bottega nell’arco di poche ore.

Dopo la prima ondata di furore, la gente si rende conto che in giro non c’e’ piu’ niente di essenziale da prendere, e ciascuno comincia a fare i conti con quello che e’ riuscito a mettere da parte: quanta acqua abbiamo? Quanto cibo abbiamo? Per quanti giorni potra’ durarci?

Nel frattempo qualcuno ha pensato che se i supermercati sono vuoti, le fabbriche che producono alimentari devono essere invece ancora piene. Gruppi di persone si organizzano per fare dei raid in provincia, con macchine e camioncini, ma una volta arrivati davanti ai capannoni delle varie industrie alimentari si rendono conto che le forze dell’ordine hanno gia’ preso il controllo della situazione.

Si chiudono cosi le prime 24 ore dall’annuncio iniziale. Diciamo che i beni essenziali che erano disponibili sul mercato sono stati tutti accaparrati, mentre le riserve, e la capacita’ produttiva della nazione, rimangono per ora intatte e sotto controllo. Si tratta solo di organizzarsi.

A questo punto le possibilita’ per sviluppare la storia si aprono a ventaglio, e qui lasciamo ai nostri lettori di proporre ciascuno la sequenza piu’ probabile degli eventi. Diciamo solo, per non disperdere troppo le varie ipotesi, che per ora il governo rimane al suo posto, la TV continua a funzionare regolarmente, e le forze dell’ordine rimangono sotto il pieno controllo delle autorita’.

NOTA: Lo ripeto per rendere la cosa piu’ interessante per tutti: cercate di sviluppare le situazioni passo per passo, una dopo l’altra, in modo consequenziale, senza saltare necessariamente a conclusioni di alcun tipo. “Fatevi portare” dalla storia che avete davanti, invece di condurla per forza dove volete voi. Gia’ riuscire a mettere giu’ le prossime 24 ore in modo logico e credibile non sarebbe un risultato da poco.

(Naturalmente la nostra risposta iniziale, sulle prime 24 ore, non deve essere valida per tutti. Se per voi le cose prendono una piega diversa sin dall’inizio, andate pure in quella direzione).

(Tratto da: http://www.stampalibera.com)

Be the first to comment on "E se un giorno per caso …."

Leave a comment