(Fonte: Inviatospeciale.com/)
Affidato agli americani il controllo del Paese.
Le conseguenze del sisma che ha devastato Hispaniola dal punto di vista politico sono di grande rilievo. Ieri il governo haitiano ha chiesto formalmente al governo statunitense di garantire la sicurezza e di aiutare la ricostruzione “a lungo termine”.
In un comunicato congiunto si e’ sancita in modo formale la legalita’ della presenza di militari americani sull’isola e si sono autorizzare le truppe Usa al controllo del territorio.
Il presidente Rene Preval ha definito “essenziale” l’impegno di Washington a sostegno della “ripresa, la stabilita’ e la ricostruzione a lungo termine” di Haiti ed ha chiesto “l’aiuto necessario ad aumentare la sicurezza” non solo del governo e della popolazione, ma anche delle Nazioni Unite, dei partner internazionali e delle organizzazioni presenti.
Denis McDonough, vice consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, ha detto che l’accordo sara’ fondato su “E’n ottimo rapporto di lavoro con tutti i nostri partner. La cosa principale e’ che tutto quello che stiamo facendo e’ ovviamente in coordinamento con i nostri partner Onu e ovviamente in stretta consultazione con il governo di Haiti”.
Il punto centrale e’ che la sovranita’ adesso e’ passata dal governo nazionale a quella di uno stato straniero, in passato partner e sostenitore di giunte dittatoriali e crudeli. Non e’ ancora chiaro perche’ il compito non sia stato affidato alla Minustah, la ‘Missione delle Nazioni unite per la stabilizzazione ad Hau¯ti’.
Si deve tener presente che gli americani hanno per quasi tutto il secolo scorso ingerito nella politica interna del piccolo stato caraibico, invadendo ripetutamente l’isola e garantendo gli interessi di gruppi economici interni ed internazionali predatori. Le bande criminali che seminano il terrore da decenni sono il frutto di un sistema politico corrotto che ha utilizzato i fuorilegge per tenere la popolazione civile in uno stato di terrore permanente e che ha goduto degli aiuti dei servizi segreti a stelle e strisce.
La posizione geografica di Haiti, inoltre, e’ strategica per il controllo di un’area nella quale e’ presente uno degli avversari storici di Washington, Cuba, e in uno scenario centro-sud del continente americano che mal sopporta le pesanti e tradizionali ingerenze statunitensi.
La decisione presa ieri, sull’onda dei disordini (la cui entita’ e’ ancora da accertare) prodotti dal sisma, non e’ in nessun modo collegabile con gli eventi, ma mostra una formale ‘annessione’ di Haiti agli Stati Uniti e apre nuovi dubbi sulla politica estera del presidente Obama, che non sembra voler mantenere gli impegni di distinguersi dal suo predecessore Bush assunti durante la campagna elettorale.
(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)
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