Ancora bombe su Gaza

fonte: peace reporter

Alla fine nella notte tra giovedi e venerdi le bombe israeliane sono cadute anche sul centro di Gaza. Nella mattinata di giovedi gli aerei di Tel Aviv avevano paracadutato sulla Striscia dei volantini con l’avviso di tenersi lontani dal confine, per non rischiare di rimanere coinvolti nei bombardamenti che in precedenza avevano colpito le aree lungo il perimetro interno. L’aviazione sionista per colpire le citta’ ha pero’ aspettato che la notte fosse calata sull’occidente, in modo che nessuno potesse diffondere la notizia dandole la dovuta rilevanza e impedendo che questa fosse riportata anche come un semplice trafiletto sui quotidiani del giorno. Poco dopo la mezzanotte (ora italiana) sono iniziati i raid che hanno coinvolto anche le zone abitate. In particolare le bombe sono cadute sulle zone di ad Dahadih, a sud del quartiere al Sabra, e al Qarara, a nord di Khan Yunes, nel sud della Striscia, e su un’altra vasta area centrale. Successivamente poi l’aviazione israeliana ha attaccato la zona dei tunnel nei pressi di Yebna, a Rafah, facendo crollare una galleria, al cui interno si trovavano ancora gli operai che la stavano realizzando.

 

Secondo quanto riferito da alcune fonti mediche palestinesi, riportate dall’agenzia Infopal, durante la notte sono stati estratti i corpi senza vita di Mubarak Abu Shalouf 27 anni, di Adi Muhammad Abu Habbash 16 anni e quello di un uomo le cui condizioni ne hanno impedito il riconoscimento, mentre sarebbero almeno 10 i feriti. La macchina da guerra sionista pero’ non si e’ fermata qui. Solo poche ore dopo l’aviazione militare israeliana ha bombardato quelle che riteneva essere delle postazioni della resistenza palestinese. Il primo attacco ha colpito al Zeitun, un quartiere della citta’ di Gaza, poi sono finite sotto le bombe anche al Qarara, vicino a Khan Yunis, nel sud della Striscia dove un missile si e’ abbattuto nei pressi di una scuola causando gravi danni, e alcune zone nella parte settentrionale e centrale della Striscia, compresa quella del campo profughi di al Nusseirat. E siccome nemmeno questo e’ sembrato essere sufficiente, le truppe di terra di Tel Aviv hanno invaso l’area del cimitero di al Shuhada, a est di Jabalia, nel nord della Striscia, con numerosi veicoli militari, tank e bulldozer, aprendo il fuoco contro le abitazioni dei cittadini. Se ancora non fosse chiaro e’ questo il concetto di Pace dell’entita’ sionista, lo stesso che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha in mente quando si dice disponibile alla creazione di uno Stato palestinese smilitarizzato e incapace di difendersi. La cosa piu’ grave, pero’, e’ ancora una volta il silenzio dell’Autorita’ nazionale palestinese e del suo presidente Mahmud Abbas.

(08 Gennaio 2010)

(Tratto da: http://www.stampalibera.com)

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