di Gianfranco La Grassa Come al solito la prima volta è un dramma, la seconda una farsa. A dire la verità, nelle due vicende cui accennerò qui di seguito c’è costante farsa (non però divertente) di portata del tutto diversa fra loro. Nel settembre 2001 ci fu l’abbattimento delle due torri (su cui non farò illazioni), che servì comunque da scusa per inscenare la lotta al terrorismo (di Al Qaeda, versione simil-reale della più apertamente fantastica e romanzata Spectre della serie di James Bond) con l’aggressione all’Afghanistan – area chiave della zona asiatica in cui si vanno enucleando nuove potenze della fase multipolare – seguita subito dopo da quella all’Irak di Saddam, inventandosi l’ormai scoperta e dichiarata balla delle armi di distruzione di massa. Il terrorismo è la base comune di tutte le operazioni statunitensi degli ultimi vent’anni; di volta in volta si scoprono attentati attuati o sventati, armi di distruzione di massa (le chimiche irachene, le nucleari iraniane, ecc.) o semplicemente la mancanza di libertà e democrazia (all’americana!), che si ritengono forme d’appoggio alle manifestazioni terroristiche (magari solo potenziali, ma da combattere comunque).
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