Il centro destra vuole chiudere il dossier al piu’ presto. L’imperativo e’ ‘salvare il premier dai processi’.
Ieri l’ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato ha stabilito il nuovo calendario dei lavori sul disegno di legge sul processo breve, che arrivera’ in aula al Senato martedi 12 gennaio 2010.
La determinazione della maggioranza nel varare al piu’ presto l’ennesima legge ad personam (che con ogni probabilia’ sara’ poi bocciata dalla Corte ccostituzionale) si evince dalle parole di Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia, che ha sempre ieri ha descritto i tempi di lavoro della commissione stessa: “Adesso ci sara’ una seduta che si concludera’ alle 16.30. Domani (oggi 17 dicenbre, ndr) invece, proseguiremo nella votazione degli emendamenti dalle 8.30 alle 9.30. Alle 14 avra’ inizio una seduta a oltranza che si interrompera’ alle 16 quando in aula si svolgera’ il sindaco ispettivo. Dopodiche’ si riprende, intorno alle 18, e non ci sara’ nessuna sospensione, neanche per mangiare o per dormire”.
Il Pdl deve licenziare il provvedimento, con o senza il relatore, entro venerdi anche perche’ nel pomeriggio di domani e’ previsto l’inizio della sessione di bilancio e tutte le commissioni del Senato dovranno dedicarsi esclusivamente alla Finanziaria fino all’approvazione dell’aula, fissata nella giornata di martedi 22 dicembre. Ultimo impegno prima di Natale.
L’opposizione ha presentato 249 emendamenti al provvedimento e il capogruppo del Pd in commissione, Felice Casson, ha spiegato che l’opposizione fara’ di tutto per evitare che il provvedimento “venga votato” prima di Natale. “Insieme all’Idv – ha chiarito l’ex magistrato – siamo intervenuti su tutte le proposte di modifica e per ora siamo ancora all’esame del primo emendamento e non credo proprio che per giovedi si riuscira’ a votare il testo”.
Il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia, dal canto suo ha detto: “Poiche’ questo calendario dei lavori somiglia sempre piu’ ad una esibizione muscolare della maggioranza tanto inutile quanto dannosa, noi non ci faremo prendere in giro e non andremo piu’ in commissione Giustizia”. Per il rappresentante di centro “il presidente Berselli, nonostante l’accordo in conferenza dei capigruppo che ha fissato la discussione del processo breve dal 12 gennaio, vuole dimostrare di essere ‘servizievole’ nei riguardi del governo. Resti pure lui in commissione senza mangiare o dormire, noi non abbiamo questo desiderio e non ci faremo offendere cosi dalla maggioranza”.
(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)
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