Le falsita’ della manifestazione sul clima a Copenhagen

Anche ieri notte arrestati 200 contestatori alla Conferenza sul Clima di Copenhagen.

A Copenhagen i paesi ricchi danno addosso ai paesi poveri rei di produrre emissioni gassose per i prodotti che l’occidente opulento consuma in sovrtappiu’. E’ una farsa terribile perche’ con la scusa, per altro gia’ valutata nella sua falsita’, del riscaldamento globale si vuole bloccare lo sviluppo dei paesi poveri e li si vuole condannare all’eterna miseria.
Gli americani poi che sono nella cacca fino al collo, adesso dicono di voler accettare la riduzione dei gas serra! E certo pistoloni che non sono altro, non solo hanno le fabbriche chiuse ma tra poco chiudera’ anche la nazione per default e cosi di certo non possono produrre gas serra!
Gli attacchi alla Cina sono poi il frutto di una ipocrisia e di uno stravolgimento mediatico stupefacente. Ora e’ bene che sappiate che la Cina da sola sta’ piantando piu’ alberi di Europa e Usa insieme confermandosi anche in questo aspetto di essere la numero uno, la piu’ attenta alle problematiche ambientali altro che balle. Su Google ho potuto vedere una mappa con le aree oggetto di deforestazione aree in fase di recupero e appariva significativo solo il lavoro della Cina, mentre ad esempio in Russia e Sud America erano evidenti i tantissimi fronti di incendi che non si spengono mai, ardono in continuazione.
Questo ovviamente noi poveri tordi non dobbiamo saperlo dalla stampa serva! E la storia del Polo Nord che si sta sciogliendo e gli orsi aggrappati all’ultimo blocco di ghiaccio, ed il conseguente prossimo innalzamento pauroso dei mari?

grandezza-antartide-600x340Ho visto delle foto da satellite che evidenziavano che il polo sud, l’Antartide, sta’ gelando sempre piu’. Ergo se al nord si sciolgono i ghiacci ed al sud si riformano puo’ significare che e’ in atto una variazione delle temperature nei vari luoghi del pianeta e non un surriscaldamento del clima.
Ma qui da noi non piove piu’! Verissimo, ma prima di fasciarci la testa andiamo a vedere se non e’ per caso questo uno dei motivi e cioe’ che l’intera Pianura Padana e’ diventata un deserto, per il fatto di aver introdotto colture che di fatto coprono il terreno per solo 3 mesi all’anno! Se non vi e’ l’evapotraspirazione dovuta all’attivita’ delle piante arriva il deserto! C’e’ poco da blaterare. Se vogliamo cambiare il clima cominciamo a piantare gli alberi.
A questo prposito invito tutti i lettori a leggere un libretto illuminante di Jean Giono: ” l’Uomo che piantava alberi” in cui si arriva a capire come un pastore piantando, mentre pascolava con le pecore, centinaia di migliaia di semi sia riuscito a riportare verdi le colline, a far tornare l’acqua, la vita e a far ritornare gli insediamenti umani.
Una nota invece merita la continua incursione nel nostro Paese di aerei americani non identificati a spargere sostanze chimiche sconosciute. Sono sconosciuti in quanto non rilasciano la loro posizione radar. Nei nostri cieli vi e’ una continua attivita’ non dichiarata di emanazione di cosidette scie chimiche accertate ormai centinaia di volte. Non viene data una spiegazione ma a voler pensara’ male pare una alterazione del clima o un avvelenamento di terra o aria e se e’ qualcos’altro qualche politico italiano faccia una interpellanza parlamentare e vedrete che cala subito un omissis per insabbiare tutto. Cosa potra’ essere se non un attentato contro la nostra agricoltura? E’ una reale e terribile possibilita’ come ha spiegato il generale Fabio Mini che ha detto che la guerra ambientale e’ una realta’ da decenni ormai. Serve forse riportare una storia che qui nel Nord Italia si sente da sempre e cioe’ quella che gli Anglosassoni “liberatori” a guerra finita abbiano scaricato insieme alle tante bombe giocattolo per ammazzare i bambini, (tutto vero ovviamente) tonnellate di sorghetta e larve di dorifera delle patate con l’intento di mettere per sempre alla fame l’Italia. (Oggi il veleno contro la sorghetta e’ il jolly di Monsanto con il quale si e’ arricchita in modo mostruoso)
Poi si sono fatti dare dal nostro Paese in natura i danni di guerra. Fra la merce oggetto del pagamento dei danni di guerra agli inglesi c’e’ tutto il legname della Sila, ovvero abbiamo attivato la sistematica distruzione di un, forse indispensabile dal punto di vista ecologico, polmone verde dell’Italia. Questa attivita’ criminale del taglio delle nostre foreste operata per loro ordine a nostre spese ovviamente e’ continuata per decenni e decenni e le decine di miglia di operai forestali della Basilicata ora sono tutti impegnati nella piantumazione per poi ogni tanto vedere casulmente andare tutto in fumo…e poi si riparte ovviamente in una spirale distruttiva e perversa.
Gli americani invece si sono accontentati di dirigere i nostri servizi segreti, di fondare e dirigere l’Ansa per crearsi il consenso e la disponibilita’ territoriale per costruirvi piu’ di un centinaio di enormi basi militari, anche dotate di armi atomiche, di missili di ogni tipo, di centinaia di carri armati ed altri mezzi da guerra oltre che basi navali ed aereonautiche sparse nel nostro territorio in ogni dove cosi da poterci controllare in modo assoluto.
La balla del riscaldamento globale insomma dovrebbe essere smascherata almeno dal buon senso. Si dice che lo scioglimento dei ghiacciai della calotta polare porteranno ad un innalzamento del mare…ma provate voi cari amici di Stampalibera che il cervello non l’avete ancora fuso se state leggendo queste righe, a sciogliere un cubo di ghiaccio e scoprirete che il volume dimezza perche’ il ghiaccio contiene aria. Ora la parte preponderante del ghiaccio che si scioglie e’ sott’acqua e quando questa massa si dovesse sciogliere occupera’ circa la meta’ dello spazio di prima. Ricordiamoci che al Polo Nord non vi e’ terra ma solo ghiaccio. Quindi a rigor di logica il livello del mare mancando l’enorme massa di aria contenuta nel ghiaccio sommerso che si scioglie devrebbe scendere con l’aumento della temperatura al Polo Nord… non salire!
Se qualcuno puo’ qui portare una argomentazione contraria ben venga, finalmente cominceremo a capire!
La percezione che invece ormai parecchie persone hanno e’ che quella del clima sia un’ennesimo motivo di business per la truffaldina e asfittica finanza mondiale che anela al controllo della vita imponendo una carbon tax mondiale con commercio truffaldino dei certificati sulle emissioni del carbonio. Goldman Sachs e’ gia’ in prima linea. Il secondo risultato sara’ lo sfruttamento continuato e senza piu’ scampo di ogni paese del pianeta che con la conferenza di Copenhagen sara’ sottoposto al controllo dei padroni del nuovo ordine mondiale. Gli Usa e altri paesi anglosassoni sperano cosi di poter cavalcare con la finanza distruttiva globalizzata per altri cinquant’anni il pianeta.

L.B.

Un estratto dalla rivista “Le Scienze”.

…La maggior parte della gente – commenta Dylan C. Powell dell’Universita’ del Maryland della Contea di Baltimora, principale autore dello studio – ha sentito parlare del clima che cambia e di come la crescita delle temperature dell’aria stia fondendo i ghiacciai e le banchise nell’Artico. Tuttavia, le nostre simulazioni suggeriscono un fenomeno controintuitivo. Parte della fusione nell’Artico potrebbe essere bilanciata da incrementi di volume dei ghiacci nell’Antartico”. Gli autori hanno usato osservazioni satellitari dello Special Sensor Microwave/Imager della NASA per determinare lo spessore della neve sulla copertura ghiacciata del mare, e hanno assimilato i dati nel proprio modello per migliorare la previsione dei tassi di precipitazione. Incorporando le osservazioni satellitari, i ricercatori hanno cosi ottenuto dati piu’ stabili e realistici. Secondo Thorsten Markus del Goddard Space Flight Center della NASA, co-autore dello studio, l’incremento dei tassi di precipitazione dovuto al riscaldamento globale provoca un ispessimento della neve sul ghiaccio dell’Antartico e di conseguenza un aumento della copertura ghiacciata.

In Cina si rimbosca

a cura del CNR
Rimboschimento: la controtendenza parte dalla Cina

Link: http://www.stampa.cnr.it/docUfficioStampa/cnrWeb/2007/Apr/23_apr_07_06.pdf

La Foresta Nera in Germania La deforestazione nel mondo prosegue a un ritmo allarmante. A evidenziarlo sono i dati del’Inventario forestale mondiale, Fra (Forest Resources Assessment), un’iniziativa della Fao, l’Organizzazione
delle Nazioni Unite per l ‘agricoltura e le foreste che mira a sostenere politiche forestali rivolte sempre piu’ verso uno sviluppo sostenibile.
‘Partendo dai dati del Fra 2005’, spiega Giuseppe Scarascia Mugnozza, direttore dell’Istituto di biologia agro-ambientale e forestale (Ibaf) del Cnr di Porano, ‘ci siamo occupati in maniera piu’ dettagliata delle risorse forestali
ottenute dagli interventi di rimboschimento. I risultati mostrano che le nuove foreste ricoprono una superficie totale di 271 milioni di ettari, corrispondente al 7% della superficie forestale mondiale, crescendo con un ritmo dell’1,9 %
all’anno, nel periodo 2000”’2005. Questi boschi serviranno soprattutto per la produzione di legname, il 76% del totale, mentre il rimanente 24% ha finalita’ di protezione del suolo’.
Il continente con la piu’ elevata superficie di riforestazione e’ l’Asia, con 132 milioni di ettari, seguita dall’Europa (79 milioni di ha), dal Nord e Centro America (29 milioni di ha), Africa (15 milioni di ha), Sud America e Oceania
(rispettivamente 12 milioni e 4 milioni di ha). ‘Un aspetto interessante’, sottolinea Alberto Del Lungo, dottore di ricerca Fao-Onu che ha partecipato al programma, ‘quello della proprieta’ di queste piantagioni forestali: a livello
mondiale, la forestazione produttiva e’ per il 50% di proprieta’ privata e, di questi, il 32% e’ in mano ai piccoli proprietari mentre il 18% e’ delle grandi compagnie. Il ruolo dei piccoli proprietari si dimostra particolarmente forte in
Cina dove il governo destina consistenti incentivi ai piccoli agricoltori per l’affitto di terreni da impiegare per forestazione produttiva’.
La sede della Fao a RomaLe nuove foreste, grazie alla loro elevata capacita’ produttiva, avranno un ruolo sempre piu’ decisivo per far fronte al fabbisogno di legname, che a livello mondiale cresce del 2% l’anno. ‘u probabile che la
richiesta di materia prima legno aumenti sempre piu”, aggiunge il direttore dell’Ibaf-Cnr, ‘visto che si stanno affacciando sul mercato nuovi impieghi di questa preziosa risorsa: dai bio-combustibili all’impiego nell’edilizia ecocompatibile, fino alle bio-raffinerie per la produzione di un gran numero di composti chimici ad elevato valore aggiunto. Anche il ruolo ambientale di queste nuove foreste non e’ da trascurare: basti pensare che ogni ettaro di
piantagione forestale consente di risparmiare almeno 10 ettari di foreste primarie naturali, favorendo la loro conservazione’.
‘L’ultimo rapporto Fra del 2005’, conclude Scarascia Mugnozza, ‘ha stimato che nel mondo la superficie coperta dalle foreste e’ di circa 4 miliardi di ettari, il 30% del territorio mondiale, e che la perdita netta di area boschiva nel
periodo 2000-2005 e’ stata di 7,3 milioni di ettari all’anno. L’Africa e il Sud America sono i continenti in cui la deforestazione e’ piu’ elevata, seguiti dall’Oceania, il Nord America e l’America Centrale.
Al contrario, le foreste asiatiche sono in forte espansione, fenomeno dovuto soprattutto agli interventi di rimboschimento effettuati in larga scala in Cina e India, come anche in Europa, anche se piu’ lentamente’. Per seguire il
processo di espansione di queste nuove foreste, la Fao ha lanciato il Global Planted Forest Assessment, uno studio che ha visto la partecipazione anche dei ricercatori dell’Ibaf e dell’Universita’ della Tuscia di Viterbo.
Autore: Anna Capasso
Fonte: Giuseppe Scarascia -Mugnozza, Istituto di biologia agro -ambientale e forestale del
Cnr, Porano (Tr)

(Tratto da: http://www.stampalibera.com)

Be the first to comment on "Le falsita’ della manifestazione sul clima a Copenhagen"

Leave a comment