Berlusconi ha annunciato che “parlera’ agli italiani” della riforma della Giustizia. Vespa e’ subito corso a ordinare un paio di scrivanie di ciliegio e una lavagna. Non si sa mai salti fuori un bel contrattino da firmare. Gli youtubers invece stanno affilando i videoregistratori e verificando i collegamenti: c’e’ aria di videoclip piu’ cliccata del web.
Se Porta a Porta assomigliasse di piu’ a una trasmissione di informazione politica e di meno a una televendita, quel giorno in studio vedremmo un rappresentante della magistratura argomentare circa i “teoremi” del premier che ruotano intorno all’inefficienza dei giudici, cosi come vedremmo un giornalista come Marco Travaglio argomentare circa il tormentone della persecuzione giudiziaria iniziata “solo” con la sua discesa in campo, nel 1994.
Invece non vedremo nulla di tutto questo: tutt’al piu’ il solito Sansonetti intimidito di fronte alle battute sul Milan. Se poi un’Odifreddi qualsiasi si dovesse permettere di tirare fuori Noemi e la D’addario, bastera’ inquadrare La Russa che, al segnale di Vespa, scatenera’ un inferno di filastrocche infantili turandosi naso ed orecchie come solo un vero ministro della Difesa sa fare. Del resto, sappiamo tutti qual’e’ la situazione delle scuole d’infanzia e quanto costerebbe parcheggiare Ignazio al doposcuola. No, il contraddittorio ce lo faremo da soli, e giacche’ ormai siamo diventati bravi, questa volta arriveremo preparati.
La prima argomentazione sara’ che la Giustizia in Italia costa troppo. Berlusconi vi dira’ che abbiamo troppi magistrati rispetto agli altri paese europei. Le fonti dove attinge i suoi dati sono le stesse dei sondaggi di Emilio Fede: ad personam, come le leggi del PDL. Noi invece, in quattro rapidi click ci portiamo sul sito del Consiglio d’Europa (noto covo di comunisti), consultiamo le pubblicazioni della Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia, il CEPEJ (noto covo di magistrati rossi), e scarichiamo il documento European Judicial Systems – Edition 2008 (dati riferiti al 2006).
Scopriamo che nel 2006 l’Italia ha destinato a tutto il sistema giudiziario (tribunali, pm e patrocinio gratuito) ben 4 miliardi di euro. Per l’esattezza: 4.088.109.198’¬. Se e’ vero che non siamo tra i piu’ virtuosi – Spagna e Francia hanno fatto meglio, rispettivamente con 2.983.492.000’¬ e 3.350.000.000’¬ -, e’ falso che siamo i piu’ spendaccioni. Peggio di noi hanno fatto Inghilterra e Galles, con 5.343.199.553’¬ spesi, e la Germania, che addirittura ci doppia: 8.731.000.000’¬, quasi nove miliardi!
Ad ogni italiano, il funzionamento della giustizia costa 70’¬ l’anno. Spendono di piu’, tra le altre, la Norvegia, l’Olanda, la Scozia, il Galles, la Germania, la Svizzera, l’Irlanda e Monaco, in un crescendo che arriva fino a ben 168’¬ l’anno pro capite.
Mi direte voi: e’ un dato incompleto. Vero, va rapportato al Prodotto Interno Lordo, che misura – o quantomeno dovrebbe – la ricchezza di un paese. Se sperate pero’ di ottenere cosi un responso meno clemente, per assecondare le tesi catastrofiste di Alfano & Co, rimarrete delusi. L’Italia risulta essere nella fascia alta dei paesi virtuosi per quanto riguarda la spesa pubblica destinata al funzionamento della giustizia, espressa come percentuale del PIL pro capite. Per l’esattezza, siamo il diciassettesimo paese piu’ virtuoso. Ben 26 paesi fanno peggio di noi, tra cui: la Svizzera, l’Olanda, la Spagna, la Scozia, l’Inghilterra, la Germania, passando per l’Irlanda del Nord fino alla Croazia e alla Bosnia. Il cittadino del paese piu’ virtuoso, l’Irlanda, spende ogni anno lo 0,10% del sul PIL pro capite. Un italiano spende lo 0,26% e un Bosniaco arriva a spendere lo 0,86%.
In tutti i paesi oggetto della valutazione, ma proprio tutti, il piu’ alto costo da sostenere sul budget allocato se ne va per gli stipendi dei magistrati. Inoltre, dove si e’ capito che per fare processi brevi bisogna dotare la Giustizia di infrastrutture tecnologiche meno obsolete, una larga fetta del budget viene investito nell’IT (computer, reti e accessori). E’ questo il caso dell’Olanda, della Norvegia, dell’Irlanda e del Regno Unito.
Veniamo ora all’annosa questione del numero totale di magistrati: secondo Berlusconi qui in Italia ne abbiamo troppi. Bene, sfogliamo con il ditino il nostro documento PDF e andiamo a pagina 110. Limitiamoci al numero di magistrati professionisti, definiti come coloro che hanno sostenuto un apposito corso di formazione e sono stati assunti per operare lavorare unicamente come magistrati.
Quanti magistrati professionisti abbiamo ogni 100 mila abitanti? Undici, si: qui in Italia ne abbiamo undici! Troppi? Vediamo: meno di noi ne hanno solo l’Irlanda (3,1), l’Inghilterra (7), la Spagna (10,1) e la Norvegia che pero’ ne ha piu’ o meno tanti quanti noi (10,9).
La Francia ne ha 11,9, l’Olanda 12,7, la Svizzera ne ha 16,5, l’Austria piu’ di 20, per non parlare della Germania (24,5), della Grecia (28,4), del Montenegro (37,2) e di Monaco, che arriva ad averne ben 54,5. Cinque volte tanto rispetto a noi.
Se poi vogliamo parlare del numero di magistrati non professionisti, ogni centomila abitanti, ecco la nostra piu’ che onorevole posizione: quarti. Con dodici magistrati, veniamo dopo solo la Francia (5), la Bosnia (4) e il Portogallo (4).
Beh, ma allora forse il problema risiede nel personale non giudicante (un po’ come gli operatori di piano nelle scuole), ovvero i portinai, i cancellieri, i segretari e gli uomini di pulizie dei tribunali. Saranno loro ad essere di troppo. O no?
No. Ne abbiamo solo 46 ogni centomila italiani contro, per esempio, i 70 della Germania, i 93 della Spagna, i 135 della Slovenia e i 161 della Croazia!
Uff… Beh! Ma allora forse sono questi benedetti magistrati che non lavorano. Passano il tempo a giocare a freccette, possibile?
Neppure, mi spiace: proprio no. Nel 2006 in Italia, rispetto ai casi civili, e’ stata presa una decisione nel merito, ovvero il processo e’ arrivato a termine, in 2.653.113 casi, contro i 1.588.198 casi della Germania, i 1.624.484 casi della Francia e i 1.094.505 casi della Spagna. Semmai i processi in Italia si accumulano perche’ siamo l’unico paese dove nel solo 2006 se ne sono aperti 2.825.543, un numero piu’ che doppio rispetto a quelli aperti in Germania (1.104.828), in Spagna (1.169.750) e superiore di un milione rispetto a quelli francesi (1.624.484). Non sara’ che in Italia la percentuale di manigoldi ogni centomila abitanti e’ superiore a quella di un qualsiasi altro paese civile europeo?
Sembrerebbe di si, visto che siamo il paese con il piu’ alto numero di nuovi processi penali per atti criminosi gravi. Nel 2006 abbiamo avuto ben 1.230.085 nuovi processi. La Germania, seconda classificata, non arriva che a 854.099 casi. Tra l’altro, li abbiamo risolti quasi tutti, dato che il numero di processi chiusi e’ stato di ben 1.168.044.
In compenso, questo si, siamo la nazione europea dove divorziare dura di piu’: ben 634 giorni di litigate coniugali prima di arrivare a un compromesso, contro i 477 della Francia, i 321 della Germania e i 227 della Spagna.
Ma allora non converrebbe mettere fuori legge il divorzio per una decina d’anni? Cosi, giusto il tempo di risolvere la coda del penale. Facciamo cosi: ci penso e nella notte – in perfetto stile PDL – butto giu’ un bel disegno di legge per riformare la giustizia, sulla base di questo accorgimento. Sono sicuro che a Silvio l’idea piacerebbe, visto il capitale che deve versare a Veronica per la procedura di divorzio in corso.
Insomma, avete capito bene? Fotocopiate questi dati, consegnateli agli amici e ai colleghi di lavoro, attaccateli alle stazioni degli autobus, dei treni, alle vetrine e alle pareti dei pubblici esercizi. Soprattutto, faxateli alla redazione di Porta a Porta durante la registrazione della fatidica puntata. Dopo la performance, diffondete uno, dieci, cento, mille videoclip dove rispondete punto a punto alle confuse motivazioni delineate grossolanamente e in maniera demagogica da un esecutivo un po’ troppo allergico ai dati, che qualsiasi giornalista con la schiena dritta potrebbe mettere in difficolta’ sventolando una semplice fotocopia. ( E poi, ve lo ricordate Berlusconi l’ultima volta da Vespa? Non mi era parso un campione di lucidita’).
Se la riforma della Giustizia acquisisce assoluta priorita’ sui gravi problemi che investono questo paese, il motivo non e’ che il potere giudiziario funziona peggio rispetto alle modalita’ in cui viene amministrato altrove. Forse, al contrario, dimostra di funzionare anche meglio.
Ecco, si. Forse e’ questo il problema: certe toghe dovrebbero prendere esempio dai politici ed essere un po’ meno zelanti!
(Tratto da: http://informazionesenzafiltro.blogspot.com)
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