Voglio essere Belen. Anzi no, Valentino Rossi

I ragazzi italiani fotografati in un’indagine. L’immagine e’ da film horror.

E’ stato presentato ieri il rapporto annuale nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza di Eurispes -Telefono Azzurro, risultato di una indagine su circa 2.500 persone dai 7 agli 11 anni e su ragazzi dau 12 ai19 anni, frequentatori di 33 scuole di ogni ordine e grado. Le notizie non sono confortanti.

A chi vorrebbero assomigliare da grandi i ragazzi italiani dell’era berlusconiana?  Il 27,1 per cento ha dichiarato pensare a nessuno, ma proprio dovendo scegliere l’8,4 per cento vorrebbe assomigliare a Barack Obama, il 5,3 a Valentino Rossi, il 4,9 a Belen Rodriguez e solo l’1,9 a Roberto Saviano.

Il sogno nel cassetto dei bambini e’ “andare bene a scuola” per il 75,3 per cento del campione. E cosa amano gli adolescenti? La tv naturalmente, vista da una a due ore al giorno: solo il 4 per cento non la segue mai.

In testa ai programmi tv preferiti ci sono I Simpson col 18,1, Amici col 12,6, I Cesaroni col 12,4.  Una mentalita’ conservatrice emerge nel capitolo che riguarda ‘quello che infastidisce’, ovvero le scene di sesso e nudo nei film, col 62,5 per cento. Qui il dato e’ in contraddizione con i risultati di analoghe ricerche fatte tra gli utilizzatori di internet, che invece consumano con ardore materiale porno e mostra forse un certo ‘moralismo’ dei ragazzi, che alla domanda potrebbero aver risposto mentendo, peggiorando di fatto una situazione gia’ grave.

Per lo meno tra le cose ‘indesiderate’ ci sono anche le immagini di guerra e di morte nei tg, che non piacciono ale 60,7 per cento del campione. Il 69,3 per cento ama rilassarsi guardando la televisione, mentre il 53,3 passa il tempo trastullandosi con i videogiochi. Il 62,2 pratica qualche sport.

Di fronte agli atti di bullismo l’indifferenza e’ la reazione principale. Fra i bambini, in un anno, questo atteggiamento e’ raddoppiato, passando dal 5,1 del 2008 all’11,1 per cento del 2009, mentre fra gli adolescenti e’ aumentato di sette punti percentuale, dal 12,1 dell’anno scorso al 19,5 di oggi.

Fra i bambini, in particolare, e’ in aumento anche chi dice di “divertirsi” di fronte a questi atti, erano il 9,5 per cento nel 2008 e sono diventati il 13, ma anche chi vorrebbe aiutare eventuali vittime, dal 15,2 al 19.

L’aumento di “spettatori silenziosi” e’ una novita’ nel fenomeno di bullismo. Piu’ di un quarto dei bambini ha sostenuto di aver subito nell’anno offese immotivate, il 27,2 per cento, o provocazioni e prese in giro, il 28,1.

Per gli adolescenti le intimidazioni avrebbero riguardato il 18,9 per cento del campione e gli scherzi pesanti il 19,8. Nello specifico le bravate sarebbero ripartite: il 12,6 per cento avrebbe subito furti di cibo o oggetti e denaro, mentre l’8,7 si e’ visto rompere o danneggiare qualcosa di proprio.

Per le violenze psicologiche, il 6,5 e’ stato escluso o isolato dal gruppo, mentre complessivamente il 7,4 e’ stato vittima di minacce e percosse. Fra gli adolescenti, l’atteggiamento di chi “assiste senza intervenire” pur “disapprovando” e’ salito dal 15,5 al 20,3 in un anno.  Quelli che si “allontanano per non essere presi di mira” invece sono cresciuti dal 7,7 al 9,9 per cento e rappresentano il comportamento piu’  diffuso.

Altra novita’ di quest’anno, secondo il rapporto, e’ il timore a rispondere apertamente alla domanda su chi sia l’ autore delle angherie: il 10,2 per cento delle bambine e il 7,8 dei bambini non danno indicazioni. Fra i bambini e’ forte la convinzione che i bulli prendono di mira chi e’ straniero nel 6,7 per cento e le vittime preferite sono comunque coloro che “non sanno difendersi o non reagiscono”, con il 38,4 per cento. u in aumento anche il cyber bullismo: fra gli adolescenti e’ passata dal 3 al 5,6 per cento la percentuale di chi dice di aver ricevuto messaggi, foto o video offensivi o minacciosi. Un quarto dei ragazzi ritiene che i bulli siano ansiosi/insicuri, mentre il 18 per cento, al contrario, li considera sicuri di se’. Per l’11,2 per cento i prevaricatori si trovano tra quelli che vanno male a scuola e per il 3,4 sono quelli isolati all’interno della classe.

Laurea e lavoro sono considerati obiettivi troppo ambiziosi per gli adolescenti. Per il 33,6 per cento sara’ arduo laurearsi e per il 49,4 trovare un lavoro stabile.

Secondo il rapporto quella attuale e’ una “generazione provvisoria”, che nonostante la diffusione delle nuove tecnologie e’ “spesso priva di punti di riferimento e di modelli che ne orientino la crescita e ne sviluppino le potenzialita’”.

Il desiderio piu’ grande per gli adolescenti e’ quello di trovare un lavoro soddisfacente, con una altissima percentuale, il 96,6 per cento o almeno stabile  col 94. Il 54,9 vorrebbe laurearsi.

Sposarsi rappresenta un traguardo importante per il 68,7 per cento dei ragazzi italiani e il 71,9 desidera avere figli. Ma tutto cio’ appare una strada in salita. Il 38,8% dichiara di non voler assomigliare a nessuno in particolare.

Il 59,4 per cento scarica illegalmente musica, giochi e film da Internet. La maggioranza, il 51,7, pensa che lo stato non tuteli i cittadini e sono molti quelli che credono che la legge non sia uguale per tutti, ben il 41,9.

Il 20,8 per cento dei ragazzi ha ammesso di aver fumato cannabis o marijuana, per lo piu’ fra i 12 e 15 anni. Tuttavia, molti adolescenti, il  36 per cento, non e’ attratto da questo tipo di esperienza e il 27,3 la considera un comportamento sbagliato e pericoloso. Il 19,7 per cento, pero’, non che fumare droghe leggere senza esagerare non procuri alcun danno.

Il 71,1 per cento degli adolescenti italiani possiede un profilo su Facebook. Il 28,7 per cento degli adolescenti ritiene che i social network siano utili strumenti per rimanere in contatto con gli amici, vicini e lontani. Spesso pero’ li usano in modo banale per dirsi ‘cosa fai in questo momento’ o ‘mi piace o non mi piace…’.

Fare nuove conoscenze e’ il motivo principale per cui il 14,9 per cento dei ragazzi usa il web. Solo l’8 per cento considera i social network una perdita di tempo e il 5 ritiene che rappresentino un rischio per la privacy.

Il quadro che emerge dalla ricerca e’ preoccupante, perche’ coniuga insicurezza e superfcialita’, assenza di ideali e di spirito collettivo. L’ingerenza della televisione spazzatura e’ evicente, sia per i ‘personaggi di riferiento’ che per i ‘programmi preferiti’. In questo e’ interessante che tra i modelli di trasmissioni la Rai sia assente e che invece prevalgano i prodotti Mediaset.

L’era berlusconiana e’ anche questo e seppur indirettamente svela la sua pericolosita’ sociale. Altrettanto evidente e’ la scomparsa di valori associabili alla sinistra, se non per il posto di prestigio conquistato dal presidente afroamericano degli Usa, Barak Obama, che tuttavia per nulla e’ collocabile in un contesto italiano.

C’e’ di che preoccuparsi, insomma.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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