La follia del digitale terrestre

A Roma disagi e confusione per lo spegnimento della ‘vecchia’ tv.

Ieri, mentre con enfasi ministero dello Sviluppo economico-Dipartimento per le comunicazioni manifestava “soddisfazione per l’andamento delle operazioni di transizione alla tv digitale a Roma ed in parte del Lazio”, un gran numero di cittadini era in pieno delirio.

Nel pomeriggio i negozi specializzati nella vendita di decoder erano affollati ed in molti, specialmente anziani, tentavano di capire come fare a sintonizzare gli apparecchi o a manovrare i due telecomandi necessari per far funzionare la presunta innovazione.

Il ministero in una nota ha ricordato come “dopo i passaggi gia’ effettuati in Sardegna, Valle d’Aosta, Piemonte Occidentale, Trentino e Alto Adige, la giornata di oggi (ieri, ndr) ha registrato il record di impianti convertiti (495) e di popolazione coinvolta (circa 4 milioni) nell’arco delle 24 ore. Elevato, ma in proporzione col dato di popolazione interessata dal passaggio, il numero di richieste di informazioni e di assistenza alla sintonizzazione soddisfatto dal call center (800-022000). Nessuna segnalazione di problematiche tecniche”.

L’ultima considerazione del governo, infine, poteva risultare beffarda: “La prima capitale europea a maggioranza di diffusione del sistema televisivo analogico e’ quindi passata completamente alla Tv digitale. Un risultato che porta l’Italia all’avanguardia in Europa”. Inutile ricordare che Roma ieri registrava il superamento dei livelli di guardia di inquinamento, con conseguente blocco del traffico per alcuni tipi di autovetture, e che il capogruppo del Pd in Campidoglio, Umberto Marroni, dichiarava: “La gestione dell’Ama diviene sempre piu’ imbarazzante. Incapacita’ e inadeguatezza paralizzano l’azienda. Per tenere puliti i loro quartieri ora i romani sono costretti al fai da te come e’ successo ieri a San Lorenzo. Le richieste reiterate, i solleciti e le proteste dei cittadini del quartiere non sono servite a nulla, di interventi dell’azienda municipalizzata neanche l’ombra”.

Cosi al ‘grande progresso tecnologico’ Marroni opponeva i ‘ritardi da spazzatura’, aggiungendo:  “Dopo proclami e annunci di efficientismi ancora al di la’ da venire ieri (domenica, ndr) all’opera a San Lorenzo invece degli operatori ecologici c’erano, per ridare dignita’ a quelle strade, i gruppi dei volontari del decoro. Cittadini pazienti e volenterosi autorganizzati per riportare decenza e vivibilita’ ad un quartiere, non il solo ahime’, abbandonato alla sporcizia e al degrado. Non vorremmo che la nuova politica inaugurata dai vertici dell’Ama sia quella dell’arrangiarsi e del vecchio adagio: aiutati che Dio ti aiuta”.

Tornando al digitale terrestre, per il Codacons i problemi erano segnale debole, difficolta’ di sintonizzazione e scarsa informazione. Carlo Rienzi, presidente dell’associazione dei consumatori, ha affermato: “Ovviamente sono gli anziani a incontrare piu’ difficolta’. Riguardo al numero verde messo a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico non abbiamo avuto segnalazioni, ma il problema e’ che la maggior parte dei cittadini non sanno dell’esistenza del numero in questione. C’e’ stata una scarsa informazione, per questo domani presenteremo un ricorso d’urgenza al Tribunale di Roma per posticipare la data dello switch-off in modo da dare piu’ tempo ai cittadini per informarsi:

Per Rienzi “l’ideale sarebbe rinviarlo a giugno, organizzando intanto una campagna informativa martellante. Per altre regioni lo spegnimento totale della televisione analogica sara’ addirittura nel 2012, per cui i residenti avranno molto piu’ tempo per farsi trovare preparati. I problemi incontrati dai consumatori sono legati soprattutto ai decoder – ha spiegato Rienzi – sembra che ci sia un segnale debole e cattiva ricezione per alcuni canali, problema che non sorge invece per i televisori con decoder incorporato. I consumatori si lamentano anche del costo dello switch-over: in molti hanno dovuto pagare di tasca propria un antennista, e ovviamente non saranno risarciti”.

“Tra le lamentele ricevute in questi giorni – continua il Codacons – vi sono quelle relative alla piattaforma Tivusat, la piattaforma di Rai, Mediaset e La7 che, in teoria, dovrebbe essere utilizzata per chi, avendo il segnale tv debole, non riesce a ricevere i canali del digitale terrestre. Peccato che le smart card – in base alle segnalazioni giunte all’associazione – siano introvabili e che il call center per avere informazioni, l’199 309 409 sia una ‘bufala mangiasoldi’. Il numero unico, infatti, costa la bellezza di 14,26 centesimi di euro al minuto. Peccato che sia impossibile mettersi in contatto con un operatore, qualunque opzione si scelga, salvo non si abbia gia’ la smart card, quelle che appunto non si trovano. Eppure l’opzione 3, stando alla voce automatica, dovrebbe servire a chiedere assistenza. Il Codacons chiede all’Authority delle Comunicazioni di intervenire e verificare la regolarita’ di questo call center”.

L’Adoc, l’associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori, “sta raccogliendo le lamentele dei romani, in difficolta’ con il passaggio, molti canali sono spariti”. Il presidente Carlo Pileri ha spiegato: “I romani hanno buttato oltre 300 milioni di euro per essere la prima capitale europea senza tv. Il passaggio al segnale completamente digitale sta creando enormi difficolta’, soprattutto agli anziani. Da stamattina il segnale in molte zone e’ debole o inesistente, molti canali, sia Rai che Mediaset, sono spariti. Anche chi sa riprogrammare il decoder, ed e’ la minoranza degli utenti, sta incontrando seri problemi a sintonizzarsi. La Capitale e’ stata abbandonata a se’ stessa. Il 25 per cento dei televisori non ha ancora il decoder, molti cittadini stanno comprando nuovi apparecchi con decoder incorporato, e molte antenne dovranno essere riorientate per captare il segnale. In questo modo vanno aggiunte alle spese per l’acquisto dei decoder, mediamente 120 euro a famiglia, i costi per l’antennista, 35 euro se si opta per un professionista convenzionato, oltre 60 euro per gli altri. Chi rimborsera’ i romani, chi paghera’ i danni? Inoltre, c’e’ un ulteriore problema, sottovalutato, che sta progressivamente venendo alla luce, l’abbandono dei vecchi televisori nei cassonetti o nei parchi. L’Ama non ha predisposto punti di raccolta, e il degrado e l’inquinamento per la citta’ aumenta”.

Mentre il passaggio al digitale non vorra’ dire molto per i telespettatori, poiche’ il presunto aumento di canali non corrisponde ad una reale miglior offerta di programmi, in un momento di crisi le famiglie debbono spendere dei soldi per comperare i decoder o peggio un nuovo televisore.

E le follie non finiscono qui. Il comitato di redazione della testata all news dell’azienda pubblica ha denunciato: “A Roma si completa il passaggio al digitale terrestre e Rainews 24 viene retrocessa dal numero 16 del telecomando al 42. Una decisione che arriva da una intesa in sede Dgtvi che di fatto penalizza fortemente il canale del servizio pubblico radiotelevisivo”.

Hanno insistito i giornalisti: “Cio’ che e’ ancora piu’ preoccupante e’ che, come anticipano oggi alcuni quotidiani il nuovo canale di Sky ‘Cielo’, che sara’ fortemente alimentato da SkyTg 24, trovera’ posto al numero 10. u evidente che il posizionamento di un canale ha un peso decisivo anche nell’affermarsi delle abitudini dei telespettatori, soprattutto nella prima fase del passaggio al nuovo sistema”. Il comitato di redazione di Rainews 24 si chiede perche’ la Rai abbia “accettato questa retrocessione del suo canale all-news (al momento l’unico italiano sul digitale terrestre). Continuiamo a non capire qual e’ la strategia con la quale la Rai intende far affrontare a Rainews 24 la grande opportunita’ del passaggio al digitale terrestre”. Il cdr chiede infine che “la Rai riveda questa scelta fortemente penalizzante per il futuro della testata, chieda e ottenga per Rainews24 un piu’ efficace posizionamento nell’ordine dei canali”.

Anche Carlo Verna, segretario dell’Usigrai, ha protestato: “Il passaggio al digitale terrestre non puo’ in alcun modo tradursi in una penalizzazione dei canali Rai”, ha avvertito il sindacalista che ha anche espresso “una forte preoccupazione per la scelta, speriamo non definitiva, di retrocedere Rainews 24 dal numero 16 al numero 42 del telecomando, come stabilito dall’intesa raggiunta dai principali editori televisivi aderenti all’associazione DGTVi”.

“L’Usigrai – ha concluso Verna – e’ al fianco del cdr di Rainews 24 nel chiedere all’azienda di operarsi affinche’ venga rivista la numerazione indicata evitando che il canale all news della Rai risulti penalizzato rispetto al suo piu’ diretto concorrente in questa delicata fase del passaggio al digitale terrestre”.

Roma, prima capitale europea col digitale terrestre, ha anche un altro record: quello di essere una citta’ nella quale si gioca con la tecnologia e non si puliscono le strade. Ma tanto sono i cittadini ‘semplici’ a pagare, per chi si ‘aggira’ nel Palazzo due o trecento euro per ‘modernizzarsi’ sono una mancia.

(Tratto da: http://www.inviatospeciale.com/)

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